Venerdì 19 aprile c’è stata la presentazione.
Ci sono tre pensieri che non ho esternato: il primo è che Saint-Exupéry e Mr. Bean si assomigliano come due fagioli in un baccello.
Il secondo è Sant’Agostino che prega Dio: “Dammi la temperanza, ma non subito”.
Il terzo è Quelo che dice “La risposta che stai cercando non la devi cercare fuori di te, ma dentro di te, però è sbajata”.
Mese: aprile 2013
La veccia selvatica (Vicia cracca)
La veccia è un po’ il simbolo della primavera tarda, qui da noi. Fiorisce abbondantemente, in nuvolaglie di azzurro intenso e violetto porporino sparse per i residui di campagna, ai margini degli incolti. A farle compagnia i margheritoni, le altre piccole leguminose spontanee, le graminacee spavalde che prendono dominio d’ogni cosa. Guardo il vecchio pioppo nero, l’ultimo rimasto sul vialone che prima ne era costellato: si può dire che ha messo le foglie da poco. Il gelso ha fatto fiori e frutti contemporaneamente, il gelsomino sta fiorendo poco e male, in terribile ritardo, la Petrea non cresce e si brucia col sole.
Tra un po’ la veccia sfiorirà, e rimarranno gli stoppioni secchi, sarà il turno degli incendi e ricomincerà la danza dei canadair.
Bisognerebbe spiegare a qualcuno con un tempo così certe domeniche non sono di sabato, ma di venerdì.
Segnalo il blog di Federico Gemma
Cercando su Google mi sono imbattuta in questo bellissimo blog di un illustratore romano. Oltre la pulizia e la freschezza dei suoi acquerelli, sono rimasta colpita anche dalla vivacità e dalla nettezza delle linee. Ve lo consiglio, dateci un’occhiata. Io l’ho messo nel blog roll.
Domani Diana Pace presenta “Cosa c’è sotto”
Domani, 24 aprile alle 17, presso il Borgo medievale di Torino, in via Virgilio 107, Diana Pace presenterà il suo libro Cosa c’è sotto, edito dall’Associazione Maestri di Giardino nella collana “Scrivere verde”.
Diana Pace è vivaista ed esperta di tecniche di coltivazione naturale.
L’incontro sarà l’occasione per scoprire come coltivare al meglio le piante in giardino e sul balcone a partire dal terreno e dai fertilizzanti naturali, aiutati anche da una breve attività pratica sul compostaggio, imparando a scegliere scarti della cucina e del giardino (i partecipanti sono invitati a portare i propri scarti) per ottenere un ricco nutrimento per le piante.
Conoscere cosa succede nel terreno permette di capire meglio l’ambiente del giardino e di contribuire, con tecniche di coltivazione rispettose, a una maggiore salute degli organismi viventi. Tutto questo è spiegato nel libro Cosa c’è sotto – Considerazioni sulla terra, in cui si affrontano temi legati alla cura e alla biologia delle piante con un approccio personale, preciso ma non tecnico, accessibile a tutti, introdotto da un excursus sulle principali tecniche di coltivazione alternative. Obiettivo dell’autrice è proporre un ecosistema ispirato a quello della foresta, ma esteticamente piacevole e adatto a essere declinato negli spazi ristretti di un giardino
APPUNTAMENTI SUCCESSIVI:
12 giugno 2013, ore 17
Presentazione della collana di libri “Passione verde” Mimma Pallavicini. I lavori nell’orto e in giardino, potature e innesti, piante annuali e aromatiche
INFO: tel. 011 4431714 – 011 4431701 e-mail giardinomedievale@fondazionetorinomusei.it
sito internet http://www.borgomedievaletorino.it/giardino
Rivivono a Gerace le stampe di Edward Lear
Il Museo Civico Archeologico di Gerace si arricchisce di nuovi elementi espositivi: da oggi sarà infatti possibile ammirare la mostra litografica dei paesaggi calabresi disegnati da Edward Lear.
Nato a Londra il 12 maggio 1812, Lear fu un prolifico scrittore – 146 pubblicazioni, tra cui il celebre “The Book of Nonsense” –, grande umorista («Vedo la vita tragica e futile dove la sola cosa che può interessare è fare dell’umorismo»), apprezzato pittore in grado di dare lezioni di pittura persino alla Regina Vittoria, e collaboratore in qualità di illustratore del celebre ornitologo John Gould.
Lear trascorse inoltre buona parte della propria esistenza a viaggiare, legandosi in particolar modo all’Italia. Nel 1837, infatti, visita Roma, poi – tra il 1842 e il 1846 – si muove tra l’Abruzzo, il Molise e la Ciociaria. Nel 1847 è la volta della Calabria: il progetto di visitare l’intera regione viene però forzatamente riveduto a causa dei moti che infiammano Reggio nell’ottobre di quell’anno, consentendo a Lear di muoversi solo nella provincia reggina. Risalgono ad allora i suoi due brevi soggiorni a Gerace – il primo della durata di due giorni, il secondo di tre –, ospite di Giacomo Scaglione. «Ogni roccia, santuario o palazzo sembra colorato e fatto apposta per gli artisti e l’unione delle linee realizzate dalla natura e dall’arte è semplicemente deliziosa»: ecco come apparve Gerace agli occhi di Edward Lear.
Il paesaggio geracese dell’epoca è però solo uno dei protagonisti della mostra permanente e gratuita allestita all’ingresso di Palazzo Tribuna – sede del Museo Civico Archeologico di Gerace – dal professor Ferdinando Scaglione in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Oltre a quello della Città dello sparviero, le diciotto litografie concesse da Scaglione ritraggono infatti i paesaggi di Scilla, Palmi, Bagnara, Reggio Calabria e perfino del popolare Santuario della Madonna di Polsi.
Una nuova tappa – da non perdere – nel suggestivo tour delle bellezze geracesi.
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I botanici amanti del nonsenso, avranno una sorpresa su www.bencourtney.com
Petizione FAI per il Parco Archeologico di Sibari
Firma per il Parco Archeologico di Sibari, devastato da un’alluvione. Mettete il link nelle vostre bacheche, twittate, condividete.
Grazie
X Giornata Nazionale del Giardino U.G.A.I.
Si è tenuta ieri 20 aprile 2013, a Catanzaro, presso la Biblioteca Filippo De Nobili – Sala Augusto Placanica la decima Giornata nazionale del Giardino U.G.A.I.
Il Garden Club Catanzaro La Zagara e l’Istituto Comprensivo Mater Domini nella X Giornata Nazionale del Giardino UGAI, patrocinata
dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dal Corpo Forestale dello Stato – Ufficio Territoriale della Biodiversità, dalla Provincia di Catanzaro, dal Comune di Catanzaro, dall’Istituto Tecnico per Geometri G. Petrucci, dal Liceo-Ginnasio P. Gallupppi, dall’Istituto Tecnico Agrario, promuovono, in un ampio quadro di cultura ambientale, il progetto: Sopravvivenza del verde nella città – Un giardino pensile per la Biblioteca Filippo De Nobili.
La serie di azioni educativo-didattiche, curate e sviluppate dal GardenClub Catanzaro La Zagara, hanno cercato di indirizzare tutti gli studenti aderenti al progetto verso la cultura della consapevolezza ed emergenza “verde”; orientando altresì la fascia degli adolescenti più piccoli verso laboratori teorico-pratici volti alla sopravvivenza del Giardino Botanico Francesco Todaro.
I Garden Club nascono in Italia sulle tracce delle numerose Associazioni botaniche del secolo scorso. Si può dire che i
Sodalizi odierni siano gli eredi delle gloriose Associazioni Orticole di ieri, che dal 1981 sono confluiti nell’ U.G.A.I.
La denominazione “Garden Club” deriva da una esigenza di collocazione in parallelo con le Associazioni consorelle di altre
Nazioni. Il Garden Club di Catanzaro La Zagara è in vita dal 6 giugno 1992.
Per inacidire il terreno
Non mi spiego come tutti i manualetti e manualoni italiani si imbroglino quando si tratta di dire come si devono concimare, in maniera biologica, le piante acidofile. Girano attorno all’argomento, cambiano paragrafetto, mettono un “tip” e poi scappano. Ma come, perfino un novizio sa che per inacidire il terreno, oltre al succo di limone, l’aceto, il vino, ci sono il tè, il caffè e il tannino in generale.
Basta concimare normalmente, col compost, il letame, le farine di roccia, o quello che è necessario, e se non volete usare la torba (e vi do ben ragione), o i tradizionali acidificanti a base di solfato ferroso, annaffiare con frequenza con tè leggero, caffè e vino molto diluiti, mettere un cucchiaio di aceto nell’acqua delle annaffiature o un mezzo limone spremuto.
Si può benissimo pacciamare tutt’intorno con aghi di pino, che rilasciano tannino e fungono anche da filtro, inacidendo il terreno.
Questo stratagemma vale più o meno per tutti i vasi, i giardini e gli orti. In situazioni estreme di terreno enormemente calcareo, un paio di litri di tè non faranno magicamente diventare acido il terreno, tanto da piantarci azalee.
Un’altra cosa che tende ad inacidire il terreno è lo sfarinato di lupini, che costa un botto, specie se dovete usarlo a piene mani.
Non pensate di farlo in casa: i lupini in salamoia sono salati, per l’appunto, e danneggerebbero le colture.
Ovviamente, se eseguite questa operazione con piante strettamente acidofile, oltre al principale segnale di buona salute (foglie verdi e grandi, regressione di eventuale clorosi), misurate con una cartina tornasole l’acidità del terreno. La trovate facilmente nei negozi di acquari.
RED Edizioni e Vallardi, ora ve lo potete anche copiare.
Seconda giornata di studi ad Orticola di Lombardia
“La cultura delle piante dall’Unità al conflitto mondiale”
a cura di Filippo Pizzoni e Margherita Lombardivenerdì 19 aprile 2013 ore 9.00
Villa Reale, GAM, via Palestro 16, MilanoOrticola di Lombardia, associazione senza scopo si lucro, è una associazione storica impegnata a favore della cultura delle piante, dell’arte dei giardini e del verde milanese sin dal 1854
In allegato il pieghevole in pdf:
Giornata_studio_quartino 2013-bassa