L’estate è il momento migliore per mettere ad asciugare il letame, se lo preparate adesso sarà buono per la prossima primavera e potrà essere usato come concime, distribuito sul terreno (mi raccomando lontano dalla base della pianta che altrimenti potrebbe soffocare). Il letame deve essere raccolto possibilmente con la paglia che funge da lettiera perché sia più soffice. Il migliore è quello equino, che si matura molto rapidamente (alcuni lo usano anche fresco), seguito da quello suino e quello bovino. La pollina deve invece subire un processo di essiccazione molto lungo, e deve comunque essere mescolata ad altro terriccio, perché altrimenti si corre il rischio di bruciare le piante. Al contrario di quanto comunemente si immagina, il letame da solo non è sufficiente per una concimazione bilanciata, e deve comunque essere integrato da fertilizzanti chimici a base di potassio e fosforo. Tuttavia esso è essenziale per mantenere il terriccio ricco di humus, senza il quale le piante non prospererebbero, ed anche per renderlo soffice e facilmente lavorabile.
La composta invece si prepara con lo sfalcio dell’erba del prato e con i residui di cucina. Può essere fatta in molti modi, sia a mucchio aperto, sia in cassoni di maturazione, sia in compostiere di plastica che si acquistano nei consorzi o nei garden center. Innanzitutto si sceglie un posto che non sia troppo al sole ma neanche in ombra totale, si ammucchia un sottile strato di rametti che serviranno da drenaggio, e si comincia a stratificare il materiale da compostare. E’ molto importante che la compostiera sia abbastanza larga, almeno un metro e mezzo, perché altrimenti la fermentazione avviene male ed in tempi troppo lunghi. In teoria tutto si può compostare, ma è meglio limitarsi a quei residui che si decompongono rapidamente. Vanno assolutamente evitati i residui degli alimenti e quelli oleosi. Anche i fondi del caffè contengono un residuo oleoso, ma c’è chi li mette egualmente. Personalmente sconsiglio assolutamente le bucce degli agrumi perché non si decompongono e puzzano terribilmente. Va bene lo sfalcio del prato ed ogni materiale vegetale che maturi rapidamente, come le foglie dei carciofi. Il segreto di una buona composta è alternare il materiale più molle ed acquoso a materiale più secco e semi-legnoso. Potete aggiungere segatura o trucioli, e farvi regalare i residui delle fave, che sono una vera manna dal cielo. Altri residui molto ricercati sono la vinaccia e il luppolo (che tra l’altro è una bella pianta ornamentale). E se avete un vecchio materasso di lana che volete gettare, usatelo invece per la composta, poiché la lana è un materiale eccellente (naturalmente dovrete “sventrare” il materasso e mescolare la lana in maniera omogenea). E’ assolutamente indispensabile rivoltare la composta almeno una volta al mese.
Un ottimo sistema per avere del terriccio sofficissimo e ricco di humus, adatto a piante particolarmente esigenti (come ad esempio la Fritillaria meleagris) è farsi da sé il terriccio di foglie. E’ un metodo semplicissimo: basta raccogliere quante più possibile foglie di faggio, di quercia o di castagno, e metterle in un sacco nero, di quelli che si usano per l’immondizia. Chiudetelo, bucatelo un po’, e lasciatelo riposare per qualche mese, agitando di tanto in tanto.
Un altro modo per arricchire il terreno è coltivare le cosiddette piante da sovescio. Si tratta di una tecnica antichissima che sicuramente molti conosceranno. A questo scopo si usano il trifoglio e le leguminose in genere, che hanno la capacità di fissare l’azoto al terreno, come fave, favino, lupini, veccia o sulla, che dovranno essere interrate non appena inizia la fioritura. Moltissimi cataloghi offrono miscugli appositi per piante da sovescio.
Se poi volete avere humus senza muovere un dito, allora comprate qualche scatola di lombrichi nei negozi per la pesca, e “liberateli” nel vostro giardino, cosa che è certamente preferibile al finire infilzati in un amo. L’humus di lombrico è assolutamente ricercatissimo, e può anche essere acquistato nei negozi di agricoltura biologica.
Fare da sé il proprio concime è un “must” in Inghilterra, e le signore all’ora del tè ne parlano come di una cosa più importante che la potatura delle rose. Più semplicemente il compostaggio dovrebbe essere praticato da chiunque ami il giardinaggio, perché riciclaggio e riutilizzo devono perentoriamente essere le norme per l’ecologia del futuro – se l’ecologia ha un futuro.
