Rose “quasi” moderne


Felicia
C’è una considerevole quantità di rose che sono troppo moderne per essere effettivamente definite “antiche”, ma non sufficientemente recenti per essere chiamate “moderne”. Queste sono le Rose rugose, gli Ibridi di Eleganteria, gli Ibridi di Moschata, di Spinosissima, le Borsault e le Noisette.
In genere le varietà appartenenti a queste classi vengono catalogate come rose antiche, ma io penso non sia del tutto corretto: il periodo delle rose antiche si conclude definitivamente con l’arrivo delle rose cinesi e tè dal lontano Oriente, quello fu lo spartiacque che divise in due la storia del genere Rosa.
Con l’arrivo di queste rose dalla Cina furono introdotti due fondamentali caratteri che oggi sono così diffusi da essere dati per scontati: credo che anche l’acquirente più accorto non possa immaginare che il giallo sia stata una conquista dell’inizio Ottocento!
Fu la Rosa odorata ochroleuca, detta ‘Park’s Yellow Tea-Scented China’ ad essere usata per introdurre il colore giallo. La varietà ‘Safrano’ (un incrocio della ‘Park’s Yellow Tea-Scented China’ e della ‘Desprez’, fu una delle prime rose in cui il colore giallo sia affacciava in maniera evidente tra le sfumature rosa ed albicocca. Ma il sogno di una rosa definitivamente gialla si avverò solo sul finire dell’Ottocento, quando Pernet-Ducher ottenne la famosissima ‘Soleil d’Or’, ancora oggi in coltivazione.
Gli esperimenti si susseguivano e si moltiplicavano in ogni parte del mondo, sia in Europa che in America. Nel 1800 i fratelli Noisette, di cui uno viveva a Parigi e l’altro a Charleston in South Carolina, crearono una magnifica classe di alte rose rampicanti rifiorenti, dal fiore piccolo ma portato in mazzi fittissimi. Qualsiasi rosa Noisette adulta, nel pieno della fioritura è a dir poco spettacolare per via dell’abbondanza dei fiori che spesso coprono buona parte delle foglie. Consiglio a chiunque abbia un grande spazio da destinare ad una rampicante, di scegliere una Noisette. Walter Branchi (Rose Branchi ) ne ha una ricchissima collezione.
Agli inizi del Novecento il tedesco Kordes produceva ibridi di rose adatte al clima continentale ed ai terreni poveri, dalla fioritura precoce, resistenti al freddo e spesso rifiorenti. Sono questi gli Ibridi di Spinosissima.
I nomi di Peter Lambert e del reverendo Joseph Pemberton sono molto cari agli appassionati, perché loro è stata la creazione degli Ibridi di Moschata: un vero regalo per i giardinieri. In realtà queste rose erano state talmente tanto incrociate e ibridate, che con la Rosa moschata non avevano più niente a che vedere. Stava prendendo piede la moda del fiore piccolo portato in grossi mazzi, e così sono le Rose Moschata: hanno lunghi rami arcuati che portano per tutta la loro lunghezza grappoli di piccoli fiori. Tenerle bene non è tra le cose più semplici, bisogna saperle guidare e potare, ma se ben gestite fioriscono a partire dai rami più bassi, formando delle vere e proprie sfere fiorite. Sono adattissime come esemplari isolati in un prato, ma anche come siepi. Tra queste scegliete in sicurezza la ‘Gartendirektor O. Linne’ e ‘Felicia’. Un’altra varietà ‘Buff Beauty’, dal color giallo camoscio, è spesso usata come piccola rampicante in terrazzi poiché si presta molto bene alla coltivazione in vaso. La stagione di fioritura è molto lunga, e la fioritura primaverile abbondantissima. La potatura va effettuata in inverno, rimuovendo i rami vecchi e morti, mentre la rimonda dei fiori appassiti deve essere frequentissima. Bisogna cercare di allargare il più possibile l’arbusto (che da adulto occuperà un bel po’ di spazio), in modo da incoraggiare i rami che partono da sotto. Cercate di tenere i rami il più orizzontale possibile per avere una maggior quantità di boccioli. E’ molto importante concimare ed annaffiare regolarmente in estate.
Trovate queste rose presso Rose & Rose Emporium (via Terralba, Torrimpietra, Roma) o presso La Campanella

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