I crisantemi


Crisantemo spider
E’ il loro mese, sono i loro giorni: i fiori dei morti, i crisantemi. Il giardiniere appassionato non può che dolersi del pregiudizio e della sciatteria culturale che spesso (ma per fortuna sempre meno spesso) aleggia attorno a questa pianta. Esclusi da qualsiasi uso che non sia quello di adornare per pochi giorni le tombe al cimitero, i crisantemi hanno perduto completamente il loro valore come pianta ornamentale,e solo pochi illuminati li coltivano negli orti o nei giardini.
Lasciando da parte considerazioni di ordine cristiano e morale, vorrei rivolgermi a quei pochi che non sono succubi del pregiudizio, della caproneria e dell’asservimento culturale, ed agli altri vorrei ricordare che i crisantemi sono usati come fiori cimiteriali solo in Italia, dove sono succeduti ai garofani. Nel resto dell’Europa sono considerati fiori autunnali al pari degli altri, in Inghilterra addirittura si portano alle fidanzate. In Giappone sono finanche una religione, perché sono i fiori consacrati alla Dea Amaterasu, della quale l’Imperatore viene considerato discendente. I Giapponesi amano questo fiore al punto da averlo dipinto e riprodotto su qualsiasi cosa: pregiatissime sete e lucide lacche, ombrelli di carta di riso, oggetti di uso comune.
Negli Stati Uniti il direttore di una importantissima catena di prodotti tessili disse che le tovaglie con i disegni dei crisantemi vendevano da sole quanto tutte le altre messe insieme.
Anche in Italia molti floral designer più innovativi e moderni li usano nei bouquet, come spumosa e moderna nota di colore, specie le varietà cosiddette “spider”, con i petali molto estroflessi e curvi. Nelle composizioni è molto usato anche il crisantemo verde limone, il raffinato ‘Shamrock’.
Mentre la varietà a fiore bianco grande, quella che per noi è “tipica dei morti”, mentre in Giappone è la più pregiata e la più amata, la più regale, si chiama ‘Snowdon’.
Pochi fanno caso al fatto che anche le comuni margherite bianche sono crisantemi, essendo questo un genere estremamente ampio. Andando al mercato potrebbero dirvi che i “crisantemi” costano 6 euro, e le “margherite” 5. Dal punto di vista botanico appartengono entrambi al genere Chrysanthemum, che significa “fiore d’oro”. I crisantemi a grande fiore sono denominati in maniera generica Chrysanthemum x hortorum, cioè crisantemo dei fioristi. In realtà i fioristi non erano affatto quello che sono oggi, cioè i fiorai, i venditori di fiori. I fioristi erano dei produttori di nuove varietà di fiori, quindi erano degli ibridatori, dei ricercatori. Alcuni erano anche produttori di piante e vivaisti, e mettevano in commercio le proprie creazioni, e quelli che non lo erano in genere producevano fiori esclusivamente per le mostre, le fiere e i campionati di bellezza floreali, che si tenevano periodicamente ed erano riservati a categorie precise di fiori, come ad esempio le dalie e i garofani.
Il C. x hortorum deriva da incroci di molte specie di crisantemi, ma soprattutto del C. indicum e il C. morifolium. Tenere i crisantemi detti “a margherita” è piuttosto facile, anche se bisogna collocarli in buona posizione, soleggiata, umida ma drenatissima, potarli dopo la fioritura e tenerli corti durante l’estate. Mentre ottenere dei veri e propri capolavori come sono i crisantemi a grande fiore, è molto più difficile. Occorrono ottime concimazioni, sostegni di canne ed una tecnica di sbocciolatura che va perfezionata con l’esperienza. Sulla sbocciolatura dei crisantemi sono stati scritti interi trattati, e faccio presente che alla Biblioteca Comunale di Siderno c’è una copia dell’eccellente “Garzantina” di Ippolito Pizzetti, sulla quale, alla voce Chrysanthemum, c’è una spiegazione piuttosto esauriente.
Voglio aggiungere una piccola curiosità a queste informazioni sui crisantemi: la maggior parte dei fiori da taglio che comprate dai fiorai ed al mercato sono un prodotto locale. A differenza dei fiori che compriamo solitamente in negozio, che generalmente sono prodotti da grandi aziende che li distribuiscono in tutta Italia, i crisantemi sono, per così dire, “freschi di giornata”. Se fate caso alle nostre campagne in questi giorni, le vedrete risplendere di larghe fasce di colore: sono campi di crisantemi. E’ una nota curiosa che per questi fiori ci si affidi alla produzione locale, quando ormai tutto viene prodotto industrialmente, corredato di codice a barre, e venduto al dettaglio.

4 pensieri riguardo “I crisantemi

  1. complimenti bel punto di vista e recensione. io li coltivo , prima di produrli io nel nord serdagna esistevano solo i classici paglierino, pingpong, palisade e qualche spider che importavano a colore unico, introducendo le spider multi colore e le nuove qualità a doppio petalo è cambiato molto il mercato, la margherita è poco richiesta per esempio come i vecchi classici prima citati, il crisantemo è un grande fiore e pochi sanno la sua varietà e la risucono ai classici a palla, e quelli che si toccano le palle quando li sentono pronunciare sono solo ignoranti. saluti e complimenti

  2. Ciao, io non ho alcun pregiudizio sui Crisantemi, mi spiace per chi non sa apprezzarli perché non sanno cosa perdono. Ne tengo vari esemplari in vaso sul balcone e di altri sto praticando talee nelle speranza che qualcosa radichi. Il mio per le piante è solo un hobby, una passione, e questo Genere (Chrysanthemum) trovo che sia uno dei più belli per numero di specie, varietà e colori. Quelli a fiore verde un po’ spettinato sono bellissimi. Mi piacciono tantissimo anche quelli a fiore gigante con i petali ricurvi e fittissimi con il bottone centrale ricoperto. Vorrei che si trovassero più facilmente, magari in vaso, e magari leggere da questo blog come provvedere alla sbocciolatura negli anni successivi al primo per riottenere belle fioriture. Il successo di un Genere di piante penso sia legato al rapporto di durata nel tempo a fronte del prezzo pagato all’acquisto, altrimenti ci si orienta su altro.

  3. Tra l’altro molti non sanno che la famiglia delle Compositae a cui appartiene il Genere Chrysanthemum è la stessa che include anche le bellissime e coloratissime dalie (i cui infatti i fiori “cactus” e “pon pon” ricordano i crisantemi), le agatee, le gerbere, i fiordaliso, gli helenium, i topinambur, gli asteri e molti Generi che sono accomunati da caratteri comuni tra cui i fiori a margherita. A questo punto estromettere i crisantemi per scaramanzia oltre che irrazionale è ipocrita, visto che la famiglia delle Asteraceae-Compositae, è la più grande che ci sia e molte piante sono utilizzate ben oltre il contesto cimiteriale.

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