Piccoli animali del giardino


Un riccio
Molto spesso anche nei piccoli giardini di città, specie se sono posti in posizione periferica, si possono fare degli incontri “all’antica”: una famiglia di ricci, delle ranocchie, qualche arvicola, dei topolini, magari una faina. Ho scritto “all’antica”, ma io stessa ricordo i girini nelle pozzanghere non più tardi del 1985, ma quello che è successo in questi ultimi due o tre decenni ha avuto un impatto ambientale enorme, sia per loro che per noi. Non so come la pensiate voi a riguardo, ma io trovo che la macchina umana non sia stata costruita per lavorare a questi ritmi così accelerati. I nostri paesi magari non erano bellissimi neanche “appena fatti”, ma ora sono solo un continuum di sporcizia, disordine, sciatteria, confusione, di palazzotti e villette di pessimo gusto o semplicemente brutti e mal fatti. Molti troveranno che questo ha i suoi vantaggi, ed in effetti ne ha, ma io (e credo molte altre persone) sarebbero disposte a rinunciare a molti vantaggi pur di vivere a ritmi più blandi. Molti ancora mi risponderanno che i topolini di campagna e molti altri animali, come la faina o la talpa, non sono affatto un bene; e che la cementificazione ce li ha finalmente allontanati.
Io credo che questo dipenda dai punti di vista, dalla profondità con cui si osservano le cose, e dall’empatia con cui si vive il mondo naturale. Ad ogni modo tenete sempre in conto che ogni animale ha il suo predatore: quando i topolini inizieranno a farsi sentire, prendetevi un gatto, ma siate pronti a rinnovarlo quando vi sarà ucciso da qualche automobilista.
Mi rivolgo quindi a chi questi riflessioni le ha già compiute da sé, perché so che sugli altri soggetti probabilmente non attecchirebbero.
In ogni giardino, anche il più minuscolo (persino su un balcone) possiamo creare dei rifugi per i piccoli animali. Possiamo comprare o costruire dei nidi artificiali per gli uccellini, e in questi giorni in cui gli uccellini fanno i nidi possiamo lasciare “casualmente” in giro un po’ di fili o di striscioline di stoffa. Naturalmente è vitatissimo potare qualsiasi siepe in primavera, operazione che rimanderemo all’autunno inoltrato o del tutto ai primi di febbraio. Una vaschetta d’acqua (rialzata, in modo che i gatti non la raggiungano) è un fortissimo richiamo per tutti gli uccelli che vi andranno a bere e a fare il bagno. Io ne vidi uno fare una doccia dall’acqua che fuoriusciva dal foro di drenaggio di un vaso sospeso: è un ricordo emozionante, perché gli uccellini sono simpaticissimi quando fanno la doccia: fanno un mucchio di smorfie e si agitano tutti!
Potete creare un riparo per il riccio con delle frasche o delle ramaglie lasciate in un angolo riparato, magari coperto con una cerata fissata da pietre. E naturalmente fate il cumulo del compost, che è forse la cosa che in assoluto attira il maggior numero di animaletti. I ricci vi fanno spesso il nido (attenzione quindi a rivoltarlo, ed evitate questa operazione in primavera, rimandate all’estate piena), oppure ci vanno per mangiare i piccoli insetti xilofagi o i lombrichi. Molto spesso vedrete andarci anche gli uccellini, ghiotti di lombrichi. Se poi volete fare le cose in grande ed avete spazio, allora non dovrà mancarvi un piccolo stagno. Attirerà gli uccelli e sarà graditissimo alle ranocchie. E vi assicuro che non c’è niente di più dolce del canto della rana in estate. Un avvertimento importante è quello di lasciare un’asse di legno messa a mo’ di scaletta nello stagno, perché purtroppo molti animaletti che vanno ad abbeverarsi non riescono più ad uscire e muoiono affogati.
Naturalmente il pericolo maggiore per i ricci e le ranocchie (ma anche per i bambini, i ciclisti, i pedoni ed i gatti) è quello delle automobili, perciò sarete più avvantaggiati se vivete in zone un po’ isolate.
Un insetto su cui proverbi e metafore si sprecano è la lucciola, che ormai è diventato difficilissimo osservare. Per attrarla occorre lasciare l’erba molto alta (riservate un angolo del giardino o del prato a questo scopo, ed inframmezzate piante a stelo lungo, come cosmea, zinnie o margheritoni) e lasciatela anche piuttosto umida, innaffiate perciò anche un pochino sul far della sera.

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