Data ignota- Settembre è il mese di elezione degli aster


Gli Aster

Aster
Settembre è il mese di elezione degli Aster, che ne traggono anche il nome popolare di “Settembrini”. Si tratta di un genere molto vario che comprende numerose specie, di cui non tutte fioriscono a fine estate. Quelli che interessano a noi sono gli Aster novae-angliae e A. novi-belgii. Non possono davvero mancare nelle aiuole e nei vasi, e proprio non si comprende perché si trovino tanto raramente e solo in specie tipiche. Si riproducono abbastanza facilmente per seme, ma non vanno confusi con il Callistephus sinensis, detto “Astro annuale”, che si riproduce unicamente per seme. In verità il Callistephus è stato separato dal genere Aster solo di recente, per cui c’è ancor oggi una grande confusione. Vi posso dire che al 90% le bustine di semenze comunemente indicate come Aster contengono invece semi di Callistephus. Se c’è la dicitura “Astro Principessa, Perfezione, Piuma di Struzzo o Unicum”, allora si tratta certamente di Callistephus. Inoltre controllate la data di semina raccomandata: se è indicata la tarda primavera, è Aster, se invece l’inizio primavera, allora è Callistephus. Se invece li comprate già in vaso guardate le foglie: se sono lisce, lunghe, verde intenso con una sottile nervatura chiara al centro, allora è un Aster, mentre se sono largamente seghettate è un Callistephus. Altro indicatore fondamentale è l’altezza: gli Aster superano abbondantemente il metro, mentre i Callistephus sono assai più piccoli. La coltivazione degli Aster non richiede grandi competenze, basta rispettare alcune regole che valgono più o meno per tutte le specie, eccetto per quelle basse da roccaglia, di cui qui non faccio cenno data l’estrema specificità delle cure colturali richieste. Il terreno deve essere molto buono in partenza, perché si tratta di piante molto voraci che lo esauriscono rapidamente; è utile perciò cambiarli di posto spesso. Sempre per questo motivo evitate di lasciarli troppo a lungo accanto a piante che risentono di vicini troppo invadenti, come le rose. Per fortuna l’Aster non soffre per nulla il trapianto e può essere spostato praticamente in ogni periodo dell’anno. Un’altra regola importantissima da non dimenticare mai è di dividerli ogni due, massimo tre anni, perché altrimenti iniziano a fiorire poco e a deperire, scomparendo lentamente ma inesorabilmente. Ed annaffiate, annaffiate, annaffiate, soprattutto in questo periodo, annaffiate a più non posso. L’Aster non deve mai soffrire la sete in estate, pena una scarsa fioritura. Per non dover fare le corvée con l’annaffiatoio vi consiglio decisamente di posizionarli a mezz’ombra, al riparo di un muro o sotto un grosso cespuglio. L’Aster infatti, dà veramente il meglio di sé in mezz’ombra, anche se riesce molto bene anche in pieno sole.
I fiori di Aster sono ottimi da recidere perché hanno una grande durata in acqua, difatti non raramente li troviamo dal fiorista. Una volta avuta la fioritura date una manciatina di concime ed annaffiate ancora finché non vedete sparire la parte aerea. L’Aster difatti “va giù” in inverno per rispuntare in primavera, perciò non preoccupatevi se ad un certo punto non lo vedete più.
Gli inglesi sono soliti associare gli Aster alla Rudbeckia gialla o all’Echinacea purpurea, inoltre, per il suo portamento un po’ lasso,è assolutamente perfetto con le graminacee ornamentali. Accostatelo alle piante a foglia grigia come le artemisie, oppure vicino a quelle a fogliame giallastro, come il Coleus.Non fatelo mai mancare vicino al blu acciaio dell’Echinops o dell’Eryngium e vicino alle infiorescenze verde-giallastro delle euforbie.

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