Candide scenografie (colore per tutte le stagioni)
Il testo è leggermente diverso da quello pubblicato
-I colori del “Sasseto” risuonano come un diapason al mutare delle stagioni, avvicendandosi con musicalità e scandendo il tempo dello spettacolo della natura.
-“Realizzare questo giardino è stata una sfida”, dice la proprietaria
Quella del “Sasseto”, a San Vito al Tagliamento, è la storia di un giardino amatissimo dai due proprietari, Valeria e Felice. Fu Felice il primo volere fortissimamente il giardino per realizzarvi in verità un orto produttivo per l’abitazione. Ma ben presto Valeria, chiamata affettuosamente “Valery” per via delle sue ascendenze francofone, vi portò l’ideale del giardino informale inglese, di cui si era innamorata attraverso le numerose letture di libri e riviste.
Curiosamente, per Valery, la prima visita in Inghilterra è molto recente, appena del 2009.
“Il Sasseto” merita il suo nome, poiché si trova quasi a ridosso delle rive del fiume Tagliamento e il substrato è costituito prevalentemente da sassi e sabbia silicea. Per portare il suolo a condizioni ottimali è stato necessario un lungo e faticoso lavoro di ammendamento e di concimazione con compost e letame, che deve essere rinnovato ogni anno per evitare che le piogge lo dilavino eccessivamente. Per questo motivo sono state scelte prevalentemente essenze tipiche dei bordi sassosi, amanti dei luoghi drenati e secchi. Con un sospiro rassegnato Valery racconta che per piantare le sue 130 varietà di rose ha dovuto procurarsi enormi quantità di letame, e poi scavare, scavare e ancora scavare tra i sassi delle larghe sponde del Tagliamento.
“Il Sasseto” è un giardino ormai maturo, tanto che è ormai indistinguibile la divisione tra la zona più vecchia e quella acquistata più di recente. Durante il naturale susseguirsi dei cicli stagionali, la vegetazione accoglie una grande biodiversità di fauna selvatica che arricchisce e dona preziosità naturalistica al grande giardino. In primavera le fronde proteggono i giovani nidiacei e i piccoli mammiferi, mentre in autunno le numerose piante da bacca danno nutrimento a passeriformi e roditori.
Uno dei desideri dei proprietari era quello di non introdurre una flora palesemente fuori contesto rispetto a quella spontanea del Tagliamento. Ad esempio sono stati rispettati i ligustri, le piante tra cui Montale diceva che si muovono “i poeti laureati”, ma che qui sono specie tipica della zona, familiare, quasi domestica. Non volendo creare delle vere e proprie “stanze all’inglese” Valery, con sensibilità d’artista, ha distribuito le essenze arboree e le piante arbustive come punti focali per segnare percorsi ottici e per creare delle separazioni formali all’interno del giardino, il cui elemento unificante è il verde del prato, che per la sua vastità assume le dimensioni favolistiche di una sorta di lago erboso.