Domande e risposte


Ho attivato questa pagina per dare la possibilità di porre direttamente delle domande. Frequentando altri blog ho sentito la necessità di porre io delle domande all’autore o all’autrice, ma è una funzione che i blog non danno, a meno che non si mandi una mail all’amministratore.
Perciò se qualcuno avesse qualcosa da chiedere, la può scrivere qui, magari se ne potrebbe trarre degli spunti interessanti per delle discussioni di gruppo.

76 pensieri riguardo “Domande e risposte

  1. Ciao lidia, ho letto un tuo post anche nel sito la compagniadelgiardinaggio, ti faccio la stessa domanda anche qui.
    Sono particolarmente interessata all’argomento degli orti urbani, più in generale al concetto di verde produttivo. Ho notato che anche tu hai letto il libro di Michela Pasquali Loisaida, volevo sapere se ti è capitato di trovare altri libri che trattassero l’argomento, io sto avendo difficoltà a trovarne!!!
    grazie mille, e complimenti per il tuo blog

    1. Certamente, tra quelli che conosco, i due libri più completi sull’argomento sono “Voglia di campagna, neoruralismo e città” di Valerio Merlo e “Cent ans d’histoire de jardins ouvrier” che trovi su Amazon, scritto in francese. Il libro di Merlo ha poi un’ottima bibliografia nella quale avrai solo l’imbarazzo della scelta, e forse un po’ di difficoltà a trovare tutti i titoli.

  2. Ciao Lidia,
    è la prima volta che vedo il tuo blog, e dato che ci dai la possibilità di farti delle domade ne approfitto subito. ho comprato casa da poco e volevo cimentarmi nella ideazione e realizzazione di un giardino “tipo giardino zen”, ho visitato tanti siti ma nessuno che spieghi tecnicamente come fare a realizzarli (a meno che non richiedi un preventivo…)
    sai consigliarmi qualche sito o qualche libro che mi dica passo passo cosa devo fare?
    e poi…ho altri due piccoli problemi… pesanti ciascuno 30 kg circa ( i miei due canoni)…non sono liberi tutto il giorno in giardino ma secondo te mi daranno la possibilità di avere una giardino decente?
    Ti ringrazio anticipatamente per la tua gentilezza

    1. Ciao Aglaia, sono domande semplici solo all’apparenza. E ti posso dire che le risposte sono parziali ed insoddisfacenti. In italiano non ci sono testi adeguati (almeno io non ne conosco). In inglese, su amazon trovi usato a un dollaro e ventisette cents “Building my zen garden” di Kieran Egan. Un volume che ho sfogliato alla Hoepli e mi è sembrato buono. Poi ne conosco uno che mi sembra migliore: “Landscapes for small spaces: japanese coutyard gardens”, ma è più caro.
      Costruire un giardino zen non è tecnicamente difficile, ma richiede una adeguata progettazione degli spazi. Ti dirò francamente che non credo che i giardini zen in occidente, se non costruiti da qualcuno che pratichi la filosofia zen come modello di vita (ed anche in quel caso parzialmente), possano avere un qualche sapore di autenticità. E’ per questo motivo che non mi sono mai applicata neanche al bonsai: ritengo che noi occidentali non possiamo comprenderlo appieno.
      Per quanto riguarda i cani…beh, anche io ho lo stesso problema. Devi utilizzare degli smorzatori, come pannelli, graticci, recinzioni. Poi è tutto da vedere se i tuoi cani sono “ad alta intelligenza ubbiditiva”, cioè se rispettano gli ordini. Paletti di bambù attorno alle rose o alle piante delicate sono ottimi dissuasori (sopra ci puoi infilare una bottiglia colorata o un vaso di terracotta). Francamente io ho rinunciato al giardino e li lascio stendere su tutto quello che gli pare. Ma è una mia scelta pefettamente non condivisibile. Se mi mandi una piantina del giardino a questo indirizzo: gogolis@alice.it spero di poterti aiutare meglio. Intanto un altro buon volume è “Dog friendly gardens, gardens friendly dogs” di Cheryl Smith.
      Però lo dico chiaro: cane e zen non sono una buona accoppiata. Lo zen richiede pace e silenzio.

      1. Ciao Lidia, grazie molte per i tuoi consigli.
        Sono d’accordo con te sul fatto che cani e zen non vsono una bella accoppiata…..
        in realtà l’idea di afre un gairdino con ghiaia tipo quello zen mi è venuta perchè il mato erboso avanti casa è stato trasformato dai cani in una landa desolata piena di fango ( immagina quando piove di che colore mi diventa il marciapiede e il parquet visto che i cani dormono in casa) per questo avevo chiesto il parere ad un giardiniere che però aveva proposto di mettere gli autobloccanti…..idea scartata sia perchè non vorrei tutto pavimentato e sia perchè costa veramente tanto.
        cmq io proverei inizialmente con la ghiaia..appena ho due minuti di tempo ti invio la piantina del giardino e quello che mi piacerebbe.
        ti tingrazio ancora per la tta gentilezza,
        Aglaia

        1. Il problema è che in un giardino zen la ghiaia deve essere liscia, rastrellata, perfetta più del prato. Un cane la scaverebbe in più punti distruggendo qualsiasi effetto estetico ed emotivo che si voglia raggiungre. Non sarebbe possibile suddividere il giardino in modo da lasciare ai cani una zona tutta per loro dove cioncare e sgavazzare e destinare al giardino zen pun piccolo angolo? Per un giardino zen basta davvero poco spazio, per sua natura caratteristica. Un’altra soluzione sono le aiuole soprelevate, ma devono essere belle alte, più di un metro, dove i cani non possano arrivare. Puoi fare una sorta di chahar bagh, un impianto indostano diviso in quattro quadranti e piantare in quattro aiuole quattro tipi di colture differenti (ad esempio fiori da taglio, ortaggi, ecc). Un altro sistema è lasciare una zona pavimentata asciutta per loro, con un’altra zona a terra battuta, e riparare le colture con pannelli di legno. Per attirarli puoi piantare tappezanti che amano, come nepeta, origano, e piante su cui amano sdraiarsi o strofinarsi, come lavanda, tulbaghia.
          Tuttavia, torno a ripeterlo, lo zen ha bisogno di calma e serenità, gli animali domestici non sono l’ideale. Il cane abbaia (ed è giusto così), turbando la quiete della contemplazione e della meditazione. Il mio consiglio aperto e di sterzare decisamente su un cortile di altro tipo, magari messicaneggiante, se hai sole e il genius loci lo consente.

  3. Ciao Lidia,
    oggi ti scrivo per farti per così dire una segnalazione tecnica.
    Ho notato diverse volte che quando posti una immagine cliccabile, queste hanno dimensioni ragguardevoli.
    Il mio pc ci mette un sacco a caricarle per poi ridimensionarle sullo schermo ( che non è piccolo).
    Perciò ti chiedo, non sarebbe più utile caricarle di dimensioni più ridotte? Secondo me anche la metà sarebbe già sufficientemente apprezzabile.
    E’ solo un suggerimento, vedi tu…
    Ciao
    Milena

      1. Stranissimo…sul mio pc che è lento ed ha un monitor a tubo catodico, vedo tutto di dimensioni normali e in tempi relativamente brevi.
        Comunque ben utilizzerò il tuo suggerimento.

        PS il commento non si può spostare.

  4. Ciao Lidia, stasera vorrei approfittare di questo spazio, in primo luogo per ringraziarti del consiglio che mi desti qualche anno fa sulla scelta della rosa rampicante e sulla sua manutenzione ( per la cronaca mi consigliasti una “New dawn”, che ora dopo due anni sta producendo un centinaio di rose).
    Vorrei chiederti un altro consiglio: qualche giorno fa mio marito, a cui di solito non importa nulla di rose, ha espresso un apprezzamento per una bella Pierre de Ronsard in fiore vista in giro.
    Certamente non posso lasciarmi scappare l’occasione per accapparrarmela ( e fare sembrare l’acquisto un favore che faccio a lui, eh eh) ma dove può stare? In vaso ci sta? appoggiata a un muro? E ha bisogno di sole o va bene anche una mezz’ombra? Considera che lavorrei mettere in campagna in un clima molto padano…
    Ciao e ancora grazie per il passato e per il futuro…

    1. Beh, la Pierre è una rosa molto diffusa anche dalle tue parti, qui da me stava in pieno sole e apriva i boccioli anche sotto la pioggia battente (come anche la Souvenir de la Malmaison, di cui si dice che tema l’umido…). Dovresti vedere dove riesce bene dalle tue parti, ma in ogni caso dubito che accetterebbe una mezz’ombra. meglio il sole spaccato che una mezz’ombra dove sarebbe poco fiorifera. Riguardo al luogo, beh, io direi sconsigliatissimi tutti i posti che tenderebbero a farla apparire affettata, come un archetto su un pozzo di pietra o su un cancelletto in ferro battuto bianco. A spalliera non viene bene, è troppo rigida. Secondo me la morte sua è a ridosso di un muro interno, perchè il meglio lo dà ricadendo, quindi con un muro interno vedresti tutte e due i lati. Se un pergolato, perchè no? Un gazebo ancora meglio. Ma lo stile che meglio si addice alla Pierre è il campagnolo, senza fronzoli, rustico all’italiana.

  5. ho letto il tuo libro giardiniere per diletto ed è stato proprio bello! Grazie! mi sono trasferita da Genova, dove avevo un bel terrazzo, a Tortona, nella casa che era di mia nonna. Il giardino è una spelonca, ma piano piano sto cercando di farlo rinascere!, ho trovato ancora gli attrezzi di mia nonna nel suo casotto, e il suo cappello di paglia appeso al chiodo… Ho ricordato, leggendo il tuo libro, le belle di notte! da bambina raccoglievo i semi e li mettevo nelle scatoline dei formaggini rotondi..le ripianterò! aveva anche dei garofani, a cui teneva molto, perchè li aveva piantati mio nonno Carlo, anche questo c’era nel tuo libro! avrei molte domande da farti…la prima: cerco il nome di un fiore come una margherita gialla rossa e nera. La seconda: consigliami un catalogo di fiore e piante, anche se cerco di recuperare piante e semi da amici o qui intorno, però mi piacerebbe sfogliarne uno, così per farmi venire la voglia!

    1. Sono sinceramente contenta che il mio libro ti sia piaciuto! Come catalogo ti consiglio senza dubbio quello Thompson & Morgan, non tra i più completi ma molto grazioso e stimolante. Poi ce n’è uno molto più grosso, che si chiama Baumaux anche se l’impaginazione è meno elegante, le varietà sono molto numerose. Un altro molto bello è quello di Kings seeds, che ha molte varietà di piselli odorosi.
      Sono tutti da ritirare via internet.
      Invece la margherita gialla rossa e nera potrebbe essere il Chrysanthemum carinatum, oppure una Gazania?

      1. cercando immagini su internet, con i nomi che mi hai suggerito, credo di averlo trovato: gailardia! per caso però oggi, andando a prendere i bambini a scuola ne ho visti, allegri, spuntare da una rotonda stradale! grazie mille per gli indirizzi dei cataloghi!

  6. ciao,devo laurearmi in architettura ho 50 anni .per caso ho trovato questo sito. mi é piaciuto due argomenti, alberatura stradale e come costruire un vero giardino.insomma per nn allungare il discorso troverò altri fonti o libri su questi due argomenti.? grazie

  7. Santa Guadalupe! Vedo oggi questo commento datato 28 settembre. Ormai Giovanni sarà già laureato. Sulle alberature stradali c’è poco da stare allegri. E’ uscito da qualche mese un buon libro sulle patologie (Malattie degli alberi in ambiente urbano CNR), mentre sul giardino roccioso purtroppo dovrai addirittura cercare all’estero. Tutta la bibliografia di Reginald Farrer va bene. Anche se non credo leggerai mai questo commento…

  8. Ciao, è da po’ che ci penso , ma ho sempre evitato di porre questa domanda un po’ per non palesare in maniera evidente quanto so’ ignorante un po’ perchè non so se riuscirò a spiegarmi bene.

    Ci provo.
    Quando si discute di giardini nelle discussioni non legate al fare ma al pensare, a quale giardino si pensa?
    Voglio dire, se ognuno pensa al proprio giardino, a quello che ha sotto casa, significa che si sta discutendo di cose diversissime tra loro, credendo di parlare dello stesso soggetto.

    E se invece si stesse parlando di un giardino ideale, quali caratteristiche ha ?
    Il giardino ideale è un giardino pubblico o privato? Di città o un parco privato di campagna?
    E quanto è esteso?
    Dimmi tu se mi sto facendo un falso problema…

    1. Non è affatto un falso problema. Direi che se tu volessi fare un favore a Brave New Garden, è per rispondere a domande come questo che è nato. Potresti portare la discussione lì, e vedere che succede.
      Ti dico come la penso io a riguardo.
      Molti filosofi sono convinti che esista una “ontologia delle cose”, cioè una “cosità”. Ovviamente è stato Platone che ha introdotto questa nozione e Kant in qualche modo l’ha confermata ad un livello tale per il quale è stato difficilissimo per la filosofia moderna scardinarne alcuni principi.
      La “cosità” della cosa è presente anche quando la cosa è piccola, grossa, colorata o neutra, sulla luna o sulla terra, e in qualsiasi condizione essa si trovi. E qualcosa che rende quella cosa “quella cosa” e non un’altra.
      Alcuni pensano che quella cosità sia in noi stessi, ad esempio Hume. Cioè quella cosa può essere “quella cosa” solo per un uomo, e non per una formica o per un pomodoro. Questo ci aiuta a capire cosa distingue l’uomo dalle formiche e dai pomodori, e quindi cos’è la “umanità” dell’Uomo. Ecco perchè l’estetica ha connotazione gnoseologica.

      Ci sono poi altre correnti filosofiche che ammettono una certa “cosità” (nel senso che un giardino è una cosa diversa per me o per un pomodoro), ma che sostengono che la società moderna, a partire dalla fine del Settecento, e via via maggiormente ha elaborato così tante strutture culturali sopra le “cose” che le “cose” sono diventate quelle strutture.

      per rispondere francamente alla tua domanda io credo che ognuno di noi abbia in mente una “cosità” del giardino, anche se magari non è in grado di svilupparla articolatamente. E che poi ognuno di noi dia di questa cosità una sua personale caratterizzazione, dettata dai più disparati motivi, perlopiù a carattere personale (ad esempio: amo le rose, voglio ombra, preferisco l’acqua ferma all’acqua stagnante, etc…).

      Non è un falso problema ma è una domanda alla quale credo non ci sia risposta

  9. Ciao! E’ la prima volta che scrivo e non so bene come funziona..ho scoperto questo sito tramite il libro della Dandini, e sono “giardiniera” da pochissimo..se puoi vorrei avere qualche consiglio e qualche dritta sui biolaghetti, chè mi piacerebbe farmene uno piccolino in giardino..Grazie!

    1. Ciao Erica e benvenuta. Scoprirai presto che questo blog dà sì delle informazioni tecniche ma perlopiù si sofferma su aspetti sociologici, antropologici ed estetici del giardino. Io dei laghetti so proprio poco, anche perchè da me l’acqua è molto scarsa e non ho passione per pesci e piante acquatiche. Ti lascio il link di un buon articolo scritto da un vecchio amico: http://www.compagniadelgiardinaggio.it/laghetto che spero possa esserti utile. Spero che vorrai seguirmi anche se non tratto di argomenti prettamente orticolturali. Ciao!

      1. Grazie mille, sei stata molto gentile!La questione degli altri aspetti del giardino mi interessa eccome, ma non so di che cosa si tratti nel particolare…a parte i problemi del verde nelle città o le più varie problematiche ecologiche che si sentono comunemente…potresti colmare questa lacuna? è molto intrigante scoprirne nuovi aspetti!grazie!

        1. Forse ti aspetti troppo da me. Questa “lacuna” è certo uno degli oggetti delle nostre discussioni. Ma noi siamo ancora più “irregolari”, a volte diciamo che i grandi guru del giardinaggio ci pigliano per i fondelli, o facciamo le pulci ai più noti articolisti italiani e stranieri. Tuttavia, il cambiamento, se avverrà, sarà dovuto ad un nuovo modo di concepire l’economia e la politica, non certo il giardaggio.
          Siamo convinti, infatti, che la politica e l’economia stabiliscano dei termini entro i quali le altre arti si muovono inconsciamente, e che un cambiamento economico ne determini uno estetico, come , tanto per fare l’esempio più clamoroso, il liberalismo Whig dell’Inghilterra post rivoluzionaria “inventò” il giardino paesaggistico, oppure come il capitalismo ha inventato la bordura mista (nota su questi schermi come “brodura” mista), o come la crisi del capitalismo post-liberista ha “inventato” il giardino ecologico.

  10. Ciao,
    sono un po’ di giorni che ci propinano quello spot sui parassiti animali che finisce con la foto di un presunto parassita umano: l’evasore.
    Quando lo guardo mi vieni in mente tu,non come evasore, tranquilla :), ma penso:” Come mai non si è ancora inc…ata?”
    Eh già, hanno pensato bene che il modello dell’evasore è un uomo dai chiari tratti meridionali, ma come minimo dovevano aggiungere anche quelli di un biondo padano in doppiopetto e Ferrari!

  11. Vuoi sapere la verità? E’ che sono così a-razzistica che non me ne ero accorta. Per me le facce sono facce di una faccia più grande, quella della terra. Quindi tra un nero, un bianco, un meridionale grassoccio con la barba di due giorni e la maglietta a righe e lo sguardo incazzoso, non ci vedo subito la differenza: me lo devono dire.
    Comunque è una delle tante vessazioni che il popolo meridionale sopporta. Se pensi che Calderoli ci ha chiamati “topi di fogna”.
    L’offesa maggiore è quel disgustoso museo torinese intitolato ad un criminale come Lombroso. Quello sì.

    E poi sono stanca, non vedo più molta tv, sono smemorata e sbadata. E’ un brutto periodo (quando mai, dirai tu. Beh, più brutto del solito).

  12. Che dire, oltre a provare profonda vergogna per quello che spara un ministri pagato da tutti gli italiani..
    Però la moglie di Bossi è siciliana, magari prima o poi vi vendicherà strozzandolo con la cassoeula!

  13. per l’evasore tipo sono d’accordo con lidia, non avevo fatto caso a eventuali tratti somatici. invece ho pensato subito ma come, siamo in miseria e buttiamo via soldi in questa inutilità? a quando uno spot su pedofili assassini maniaci ecc ecc.
    porterebbe di sicuro ad un immediato abbattimento del crimine.
    comunque anche io ho un perioduccio sono molto stanca fisicamente e di testa aspetto a gloria un pò di fresco, ho una casa disastrata piante comprese ma non mi decido a far niente, ho solo pensato che bello sarebbe cambiare casa (quelle belle case ecologiche prefabbricate tutte a vetri, arredamento giapponese cioè zero e in cima a un monte inaccessibile), comunque mi fa piacere avere scritto.
    un abbraccione a tutte/i

    milli, ma la cassoeula con questo caldo! sei proprio vendicativa!

    stefania

  14. Io invece ci ho fatto caso, perchè c’è gente che studia ogni particolare di uno spot, così dopo una carrellata di parassiti schifosi ( sempre all’ora di pranzo) mi domando dove sarebbero andati a parare.
    Epilogo scontato, non giustifico chi fa lavoro nero, però si dovrebbero denunciare anche quelli che portano grossi capitali all’estero o hanno fior di commercialisti che li aiutano a farla franca. Sempre franca.
    ( la cassouela è un’arma di distruzione di massa, sono d’accordo)

  15. a essere proprio pignoletti si potrebbe eccepire che non è politically correct neanche per i parassiti intesi come animali.
    ho letto che il famigerato il lusso è un diritto è stato o forse sarà (vedo poco la tele non per snobismo per questioni di tempo) sostituito con l’eleganza è un diritto.
    una vecchia pubblicità di una banca mostrava un uomo alle prese con la stiratura, ma ahimè era proprio nero e se non si fosse capito bene aveva una nuvola in testa alla jimi hendrix nonchè pinne nasali enormi.
    sarebbe carino riunire i ricordi e fare un elenco di tutte queste ignobiltà, tanto per consolarsi un pò da quelle peggiori che ci circondano.
    che vuoi fare cara mia? mi hanno detto che se ad esempio in inghilterra in un pub ti vanti di aver evaso le tasse (a tutti i livelli intendiamoci dall’edile al grosso professionista) ti becchi una comune cazziata. sarà vero? lo spero per loro! ora cambio argomento tanto a piangere non si risolve niente e mi pare nessuno si incazzi a dovere, dal capo di stato ai sindacati, tutte chiacchiere e reprimende.
    allora cassoeula per tutti?

  16. Quella pubblicità mi ha indignato dal primo momento che l’ho vista: i parassiti animali, a differenza degli evasori li apprezzo maggiormente dato che sono parte integrante dell’ecosistema.

    Per quanto riguarda l’omino dell’effigie, avrei visto meglio uno dei professionisti in camice e cravatta tipo medico o dentista che non ti fanno fattura o, se la chiedi, ti aumentano del 30% l’importo, uno di quelli col supersuv da 100.000 euro che dichiarano 3.000 euro all’anno e usufruiscono pure delle agevolazioni ISEE, quella del barbiere che non ti rilascia la ricevuta, quella del puttaniere di stato che sicuramente non ha fatto fattura e non ha versato i contributi alle varie olgettine, ballerine, minorenni che ha assunto per le sue porcherie, una presidente di regione che va alle sagre paesane con l’elicottero di stato, insomma di evasori di livello ce ne sono di ben più rappresentativi di quel povero diavolo che han messo.

    1. credem però probabilmente non era un video ma un semplice cartellone. però ne sono più che sicura, era appeso sulle vetrine di una banca in una strada dove passo frequentissimamente (si dice?)
      ma se volessimo fare il processo alle pubblicità anche la fiona may (e figlia insopportabile) nera ma socialmente accettabile perchè arrivata?
      abbiamo avuto una timida apparizione di matrone indiane stile bollywood, i gialli, a parte la kaori sono scomparsi credo, forse sono troppo temibili economicamente, i rossi indiani augh sono sempre penosamente folkloristici. prima avevo la fissa di tutto quanto riguarda la pubblicità nel mio piccino picciò ho letto cose molto interessanti, ora mi è un pò venuta a noia è diventato un gioco troppo scoperto e sporco.

  17. Cara Lidia, finalmente ho capito (meglio tardi che mai) che posso scriverti da questa rubrica. Il tuo sito in verità è una sorta di labirinto, ma ora ho letto queste “domande e risposte” e mi sono decisa a scriverti. Prima cosa ti dico che io ti ho scritto un paio di giorni fa a proposito della foto Vianello-Mondaini (io sono donel, come ben vedrai dall’e-mail), innescando una serie di repliche che mi sono dispiaciute, ma ora non ci penso più, come si dice “me la sono cercata”. Io ti avevo già scritto in modo personale, era la prima volta che inviavo un’e-mail, e tu mi hai subito risposto, e ti ho inviato un file su Mosca, spero solo che tu l’abbia ricevuto. Ma per farla breve, mi avevi anche scritto che mi avresti consigliato delle rose per la mia terrazza qui a Roma, Ma forse non hai ricevuto nulla, a volte sono una pasticciona col computer, (ho i miei 63 anni) e attendevo i tuoi consigli. Stamane ho riaperto il computer, invero sperando di non trovare altre repliche alla mia e-mail di cui sopra, e finalmente ho capito che avrei dovuto scriverti in questa rubrica, dove leggo i consigli che dai a tanti su come risolvere i problemi da “giardinieri” per caso. Non voglio dilungarmi oltre, aspetterò una tua risposta, e capirò se hai ricevuto le mie e-mail precedenti, diciamo a titolo personale. Ti dico solo una cosa, un mesetto fa mio fratello mi ha regalato una Tess d’Urbervilles, spinosissima, che non sboccia più. E’ normale?, si sta solo ambientando alla mia terrazza? O altro? In questo mese vorrei comprare delle rose, dal vivaio vicino casa, ma quali? Ti ringrazio, e scusami per la lunga e-mail. A presto.

    1. Ho ricevuto il file sul Cremlino, è certamente ipnotico ma lo stile francese del periodo non mi è mai piaciuto, preferisco la visione esterna.
      Ti avevo risposto sulle rose, ed attendevo una tua precisazione su esposizione e trattamenti orticolturali che non è giunta. Tra l’altro ho dimenticato -o non ho mai saputo- in cha zona abiti, per cui potrò darti dei consigli generici. “Tess” è una rosa molto bella, è normale che si fermi in autunno -inverno, ma ti dovrai ben preoccupare se non rifiorisce questa primavera. Forse ha poche ore di luce, o scarso concime, o poca potatura, o troppa. Ti consiglio di rinnovare il terriccio durante i mesi invernali con una buona quantità di letamino stagionato, terriccio di campo e ghiaia grossolana. Evita il terriccio dei garden centre che non va bene per le rose. Metti una manciata di Nitrophoska Gold o Osmocote e dai una pulitina ai rami. Taglia sopra gemme ben gonfie. Se la pianta non dovesse fiorire la prossima primavera, ma per il resto essere in ottima salute, attendi ancora una stagione, altrimenti si renderà necessario spostarla in piena terra.

      Quanto alle rose, non so che scelta abbia il tuo vivaista, ma ti consiglio delle rose facili per il vaso, delle piccole Polyantha o delle Floribunda, che oltre ad essere di facile manutenzione, fioriscono in profusione e se il clima è mite, potrebbero essere in fiore anche in inverno. Per fioriture invernali più appaganti prenderi una ‘Gènéral Shablikine’, la cui manutenzione però è piùà difficoltosa, specie in vaso.

  18. Ti ringrazio. Mi dispiace che il file non ti sia piaciuto, certo quella non è la Mosca che molti hanno idealizzato, anche a me piace di più la piazza Rossa, e tutto quello che ha significato dopo il “17, ma t’assicuro che vedere il cappello di Monomach da vicino emoziona e si pensare al passato dell’antica Rus’ e a tutto quello che è venuto dopo… comunque volevo ringraziarti per i tuoi consigli. Mi dispiace che tu non abbia ricevuto la mia e.mail in cui ti descrivevo in modo dettagliato la mia terrazza e in quale quartiere di Roma abito. Sarà successo uno dei miei soliti pasticci col computer, ma non importa. Seguirò i tuoi consigli, sopratutto per quanto riguarda Tess, e il resto sarà quel che sarà. ti ringrazio molto, a presto

  19. Ciao Lidia,
    abito in campagna, nel Salento, e ho un grande giardino che mi diletto a coltivare.
    Intorno a casa ho costruito delle aiuole, quelle esposte al vento forte e in pieno sole non mi danno problemi, in quelle all’ombra non so proprio cosa metterci! mi potresti consigliare qualche pianta adatta alle zone d’ombra?
    Per ridurre il problema delle erbacce sto piantando ovunque della Aptenia cordifolia, il risultato è molto bello perchè sta creando un tappeto verde monto fitto e quando fiorisce è molto bella, non impedisce ai bulbi di spuntare ogni anno e non soffoca le piante da fiore nè gli arbusti ma solo le erbacce (e nemmeno tutte!!!), è perenne e molto resistente (anche ai cani!). Conosci altre piante perenni che hanno le stesse caratteristiche per alternarle e variare un po’?

    Grazie,
    sarah

    1. Piante striscianti o tappezzanti per ombra ce ne sono tante, in effetti, però mi insospettisce l’aptenia. data per pianta di facilissima riuscita in effetti nei terreni umidi e fredii si trova male, perciò se lei sta bene vuol dire che hai un terreno caldo e “siccagno”. Se hai la possibilità di irrigare in estate io ti consiglierei la bergenia cordifolia di cui esistono molte varianti. Quella dovrebbe venire ottimamente, si spegne proprio quando è secco per anni consecutivi. nelle zone meno esposte al venti, più umide e riparate perchè non delle hosta? sempre che tu abbia a disposizione l’irrigazione estiva. C’è poi l’immortale pervinca, la vinca major o minor, che ha forme colorate molto gardevoli.
      Queste sono piante facili, le dovresti trovare al viviaio. Se poi vuoi qualcosa di un po’ più alticello e cespitoso…mumble, se il terreno è molto secco puoi provare con le euforbie striscianti tipo la myrsinites o anche un po’ più alticelle, come la varietà ‘Chamelon’, se no c’è l’issopo, anche se non fiorisce per l’ombra dovrebbe formare un bel cuscinone fitto e un po’ altino (da noi l’issopo tiene bene anche la mezz’ombra, basta che sta al secco). E poi le salvie, che vanno bene in ombra.

      1. Grazie! ora vedo un po’ cosa riesco a trovare.
        L’aptenia l’ho piantata nell’aiuola al sole, in quella all’ombra non riesco a farla crescere bene e la pervinca mi muore ogni anno.
        L’issopo è bellissimo, e dalle foto che ho visto in rete andrà benissimo nella mia aiuola, chissà se riuscirò a trovarlo in questo periodo! Non ho mai pensato a piantare le euforbie all’ombra, pensavo avessero bisogno di sole, buono a sapersi!
        Grazie per i consigli..
        Sarah

  20. Non so se questo sia il posto più adatto per scrivere questa domanda..
    comunque volevo semplicemente criticare il tuo nuovo avatar. Non mi piace, ecco. Con gli occhi in giù, riflessiva o bastonata?
    A me piacerebbe un’immagine in cui si vedano gli occhi e un’espressione battagliera, come ti immagino in quello che scrivi.
    Se mi mandi a quel paese non hai tutti i torti, perciò ti saluto e scappo.

  21. Cara Lidia,
    ho da pochi mesi una casa vicino al mare a Marzamemi (Siracusa). Attualmente il giardino è futuribile e tutto da inventare. L’esposizione è a est e il vento è sempre presente. Pensavo come prima cosa di operare sul prato o meglio su quello che d’inverno è un prato di erbe selvagge e che d’estate temo diventino erbacce secche. Pensavo di mantenere l’attuale situazione tagliando col decespugliatore e bagnando di tanto in tanto. I problemi sono due: carenza di soldi e di acqua. Gli interventi che pensavo di fare sono di “arricchimento” di questo prato selvatico con creazione di macchie di erbe da me seminate e per le quali vorrei dei suggerimenti da te. Col tempo spero di dare a questo prato selvaggio un’aria sempre selvaggia, ma colorata e varia. E soprattutto spero di mantenere una area verde ed erbosa davanti casa. Spero di essere stata chiara. Si accettano consigli di ogni tipo (libri, siti e quant’altro). Per ora un abbraccio e comunque grazie. Laura

    1. Ciao Laura, un bel problemino. Se puoi davvero bagnare “di tanto in tanto” già è qualcosa. Se non puoi bagnare affatto per l’estate temo ci sia poco da fare che tagliare basso tutto quanto in attesa della pioggia autunnale (o invernale). Direi che è il caso casi, il dilemma che affligge molti di noi che vorremmo un po’ di verde in estate, laddove vediamo solo macchie di sterpaglie color paglia.
      Non sono il massimo della conoscenza dei prati, appunto perchè non ho dei prati ma dell’erba che cresce disordinatamente.
      Una cosa che puoi senza dubbio fare è arieggiare il terreno, cioè “pungerlo” col forcone. Se poi potessi prendere dello stallatico da qualche contadino e spargercelo sopra durante un intero inverno, in uno strato di una decina di centimetri, sarebbe proprio una gran cosa.
      Ovviamente non è questa la tecnica per ottenere un manto erboso “giusto”. Il letame dà vigore alla terra, oltre a mantenerla umida, e scoraggia le erbacce più rozze, come la gramigna, mentre avvantaggia in caso di semina di piante un filo più esigenti. Il letame contiene anche dei semi, quindi nasceranno anche quelli, il che potrebbe essere una bella sorpresa. Se entro la fine dell’inverno il letame non è stato “assorbito” dalla terra, devi incorporarcelo tu a mano. oddio, puoi pure non farlo, ma è meglio se lo fai. Dopodichè livelli, anche con un semplice reastrello. Nell’operazione, se vuoi, puoi togliere quel po’ di erbacce che riesci, con un sarchiello a manico lungo è molto più facile. Ma se vuoi tenere quel tipo di prato fatto da infestanti a questo punto sarebbe controproducente.
      Poi io andrei a guardare cosa c’è in natura, semi, cespi di graminacee che puoi prendere qua e là. da noi “vanno molto” i Carex, non saprei la specie, ma quelli riescono a vivere ovunque, ma sono diffcilissimi da prendere perch hanno delle radici mostruose. Dici tu, ma anche quelli diventano marroni in estate, ellosso, ma almeno hanno un po’ quell’aspetto “prateria”.
      Qualsiasi pianta tu prenda, ricorda che dilagherà se non la controlli: mi è successo con i cardi, la alcea spontanea, la borragine e mi sta succedendo con un tipo di Smyrnium, forse l’olusatrum, ma comunque una apiacea.
      Credo dovresti concentrare la bellezza del tuo prato selvaggio tra la fine dell’inverno e la primavera, per l’estate puoi tenerlo un po’ più verde con irrigazioni di soccorso. Puoi procurarti papaveri (amano la terra smossa, non nascono se no), fanciullaccia, nasturzi (in estate li puoi tagliare col decespugliatore, rinasceranno l’autunno dopo). E poi cercherei i semi delle leguminose spontanee da te. Guarda che è una caccia faticosa, perchè spesso sono in luoghi irraggiungibili e devi tornarci PRIMA che scoppino i baccelli dei semi. Inoltre questi semi hanno la magica capacità di germinare solo dove garba a loro e mai in seminiere irrigate, perciò, buttali nel tuo “prataccio” e amen.
      Per esperienza con un po’ d’acqua riusciresti ad avere anche le cosmee e le zinnie, che sono fantastiche, ti danno colore fino a che dura un tempo decente. E poi il tagete. Poi ci sarebbero tante bulbose a fioritura primaverile (estiva no, a meno che non irrighi in primavera), tipo narcisi. I tazetta li puoi comprare, i jonquilla e l’italicus italicis dovresti vederli anche naturalizzati, come anche gli iris bianchi (albicans?). Le calendiule spontanee dovrebbero resistere, come anche quelle ibride, che forse regrediscono un po ma non importa. Imprevedibile ma bellissima è l’eschoscholzia, il papavero della california, anche lì, terriccio smosso e semine a scalare. Anche la cinoglossa è una bella pianta da secco, l’echium viperinum.
      Guarda tutto intorno, guarda cosa fiorisce e quando, annota se necessario, prendi i semi o delle talee, pensa se vuoi tenenre una zona piatta o movimentata con degli arbusti. Se non procuri rischio all’ecosistema prenditi un po’ di roba dai dintorni, armati di zappa e tridente per cose un po’ impegnative, piccola paletta o carotatore per le cose piccole. E sulle bulbose spontanee preparati a scavare moltissimo, hanno i bulbi a trenta e oltre cm di profondità.
      Bella domanda, che bello rispondere, anche se temo di essere stata incompleta. Se qualcuno si sentisse di aggiungere dei consigli…

  22. Buongiorno, ho un problema da porre: sto cercando di realizzare un giardino (per la prima volta) nella zona di Biella inizio Serra 400 mt circa. Vorrei mettere su di una rete delle rose rampicanti: La rete è metallica, altezza da terra dai 135 ai 170 cm, per una lunghezza di circa 10 mt, lato sud. Mi piacerebbe un roseto bianco e uno rosa, di rose grandi, profumate, meglio se rifiorenti (e di facile coltivazione che sono alle prime armi!). Che mi consiglia? Grazie, Tina

    1. Intanto diamoci il “tu” (sulla rete il “lei” è fuori moda). Rose rampicanti, grandi, bianche e rosa, profumate e rifiorenti.
      Le richieste non sono poche. Allora, mumble. Ci sono moltissime rose inglesi che si prestano ad essere allevate come rampicanti, e in genere tutte sono profumate e rifiorenti (il che non significa continuamente fiorite, ma con una seconda fioritura in autunno). A me non piacciono molto, sembrano delle gavette di petali impastati in vernice melmosa. Ne salverei solo poche, ma è indubbio che alcune, allungate per bene in orizzontale, produrrebbero un effetto gradevole. darti delle dimensioni giuste per le rose inglesi è difficile. Essendo ibridate per climi freddi, in climi caldi tendono a diventare molto alte. Tuttavia sulle rose inglesi non ne so abbastanza e lascio la mano agli altri.
      nella tua situazione io metterei Mme Alfred carriere, che sta bene ovunque, fa sempre fiori, resiste alle amattie, è raffinata, ha un buon profumo ed è BELLA!
      Poi metteri delle sarmentose non rifiorenti, ma questo è un mio tic.
      Perchè non la famosa ‘Pierre de Ronsard? Fiori rosa e grandi, profumati…be’, proprio se ti avvicini tantissimo, una seconda fioritura in autunno e fiori sporadici durante la stagione.
      Da non sottovalutare ‘Domaine de Courson’, rosa, discretamente profumata, molto fiorifera ma solo rifiorente e non continuamente rifioremte.
      E poi ci sono le tea, le cinesi e noisette rampicanti. Colori sontuosi e profumo da svenimento, ma fiore piccolino.
      C’è la plupremiata ‘Clg. Iceberg’, a fioritura ininterrotta se ben annaffiata.
      Poi ci sono molte rampicanti moderne, tipo ‘Aloha’, non altissima, ma molto bella, se ti piace la forma urceolata del bocciolo.

  23. Vicino alla casa che sto acquistando , in provincia di reggio emiliA, c’è un canale che vorrei valorizzare con un giardino acquatico ma temo di attirare topi o simili. Come posso evitare cio? Grazie annamaria

    1. La soluzione più semplice è l’introduzione di animali predatori, come la biscia d’acqua, ed evitare che si accumunlino rifiuti commestibili. Anche cani da tana, come il bassotto, mustelidi come faine, sono un deterrente naturale, e -probabilmente- l’unico veramente efficace contro i topi.

  24. Ciao, complimenti per il sito domanda ho una scogliera in sassi e vorrei metterci delle piante tra un sasso e l’altro come faccio a piantarle cioè siccome la terra già esistente e molto argillosa e umida devo aggiungere terra nuova o basta che c infilo la piantina? Scusa la mia ignoranza mah sono inesperta. Anna

    1. Ciao Anna, è molto importante scoprire dove e in che clima! Una domanda così potrebbe avere molte risposte. Dunque, cercando il tuo ip vedo che sei in una zona non mediterranea e non vicina al mare. Questo ci aiuta, perchè poche cose danneggiano le piante come l’aerosol marino e i venti salsi. Se tu riuscissi, con una forchetta, un coltello, un qualcosa di sottile e appuntito, a scavar via un po’ della terra preesistente, inserendo un terirccio che sia sì compatto, ma anche un filino più nutrito, male non sarebbe. Non è necessario che sposti i sassi, l’importante è che nelle prime fasi della vita, la plantula non si trovi a dover litigare con un terriccio compatto. Poi, nei mesi successivi, le radici dovrebbero essere diventate sufficientemente forti da riuscire ad addentrarsi nell’argilla. Ovviamente devi scegliere piante adatte. E per farlo è piuttosto inutile consultare libri e cataloghi. Ti conviene fare una paseggiata in giro e vedere quali tipi di piante (generi, famiglie) si adattano a questa posizione. Poi è possibile raccogliere i semi direttamente dalle piantine selvatiche e deminarli a dimora, tra le fessure, oppure cercare, tra lo stesso genere, una specie o una cultivar che ti piaccia di più.
      In ogni caso, per qulasiasi dubbio, il mio contatto è gogolis@alice.it

  25. Buongiorno Lidia,
    bello il suo blog! Ho cercato un po’ in giro, nei siti che conosco, un vivaio presso cui trovare la rosa Florence Delattre la cui foto è allegata all’ultimo post. Niente…. Ha qualche suggerimento?
    Grazie, Milena.

    1. Ciao Milena, la ‘Florence Delattre’ è una cultivar difficile da trovare in Italia, forse avresti più successo con un vivaio francese come Meilland. Ti consiglio però di informarti prima presso “Le Rose di Piedimonte”, è possibile che stiano reintroducendo questa cultivar in Italia. Ti farei volentieri delle talee, ma la mia pianta ha trovato ospitalità presso il giardino di un amico, poichè io ne avevo troppe per il mio piccolo giardino-tinozza.

  26. Delle talee…? Che miraggio: un giorno forse anch’io ci arriverò! Nel frattempo, presso Meilland non ho trovato niente, ma ho saputo che il produttore della Florence Delattre si chiama Guillot; proseguirò la ricerca.
    Grazie di cuore, cara Lidia, e buon fine settimana!
    Milena

    1. Purtroppo Guillot non produce più questa bella rosa. Ho controllato e neanche il vivaio Beales ce l’ha. A volte sono più spesso gli avversari commerciali che possiedono qualche varietà poco conosciuta, serve per “rubare un po’ di mercato”. Comunque caspuita, non credevo fosse tanto introvabile. In pratica credo di essere stata una delle poche a comprarla quando era commercializzata. Il mio consiglio spassionato è di chiedere alle “Rose di Piedimonte” se te la procura, sono abbastanza sicura che sia in grado di farlo.

  27. Cara Lidia,
    recentemente mi sono iscritta a “giardinaggio irregolare” Presto, ho avuto bisogno di istruzioni perché non riuscivo a cambiare il mio nome utente. Ho scritto alcune volte all’amministratore, ma sempre senza risposta. Allora mi sono ricordata di quanto, invece, fossi stata cortese e sollecita tu, fin dalla prima volta che ti avevo scritto su questo blog, cercando informazioni sulla Mme Plantier…
    Come faccio per cancellare l’iscrizione a “giardinaggio irregolare”? Il sito non è facile da “navigare”, e non ho trovato l’opzione.
    Grazie e buon fine settimana. Milena

    1. Ciao Milena, non ricordo questa discussione sulla ‘Mme Plantier’, scusa. Il nome utente lo puoi teoricamente cambiare ogni volta che scrivi un commento. Se inserisci la mail wordpress ti riconosce e scrive in automatico il tuo nome, ma tu lo puoi correggere . per non seguire più il blog è suggiciente che in alto a sinistra, dove ti dice “you are following this blog…etc”, clicchi “unfollow”. Se sei un utente registrato wordpress purtroppo non puoi cambiare nome utente.Mentre ti è più facile disiscriverti perchè basta andare al “reader” (striscia grigia in alto che appare solo agli utenti wordpress) e spuntare il segno “+”, quindi “sottrarre” il blog dal tuo reader.
      Che wordpress non offra degli strumenti di navigazione perfetti è verissimo, purtroppo. Specie le versioni nuove…

  28. Grazie Lidia,
    che non ti ricordi della Mme Plantier è normalissimo…visto che si trattava della Florence Delattre e sono io ad aver confuso i nomi! Scusa…Grazie per le indicazioni. Io, tuttavia, non mi riferivo all’iscrizione tramite wordpress (non mi sono iscritta come follower del sito e non ricevo gli aggiornamenti, come invece accade per il tuo blog), ma direttamente sul sito della compagnia del giardinaggio…e ora volevo revocare la registrazione. Ciao!

    1. Aaah, occhei.Se ti sei iscritta con questa mail provvedo a farti rimuovere. Ma se vuoi solo cambiare nik puoi lasciare invariato l’account, provvederanno i magici poteri degli amministratori a modificare il nik. In caso, se vuoi, scrivimi pure a gogoglis@alice.it

  29. Ti ho scritto un paio di volte, ma le mai tornano indietro…. la nota di consegna dice “bad destination, user unknown”. Milena

  30. Alcuni anni fa acquistai una rosa dei maghi(variegata nera e beige) che ho subito piantato in giardino, ma sebbene le abbia riservato tutte le attenzioni delle altre rose, non mi ha mai dato neppure un fiore! Cosa posso fare?

    1. Ciao Zoya, credo che la varietà sia la famosa ‘Abracdabra’. le rose in genere sono piante resistenti,perchè non abbia mai fiorito evidentemente devono esserci pbroblemi di una certa rilevanza. E’ possibile che sia davvero troppo in ombra? o che abbia terreno troppo sabbiaso e salino? Annaffi ogni volta che il terreno è asciutto? fai un paio di concimazioni con concime ad alto titolo di fosforo e potassio e in in inverno una buona pacciamatatura con letame o compost? Poti troppo drasticamente? In effetti se non mi dai altre indicazioni è ben poco quello che posso dirti. Inoltre non mi hai detto se la pianta è in vaso.

  31. Nel mese di maggio ho inviato la richiesta per l’abbonamento per un anno, con calendario (che dovrebbe arrivare a dicembre) ed Enciclopedia…ora, di quest’ultima, nessuna notizia. Posso avere qualche notizia?
    PS: Il numero di luglio mi è arrivato a casa,ma non quello di giugno.

    1. Ciao Roberta,
      come ho avuto modo di rispondere alla tua analoga precedente domanda, non ho una risposta precisa. Non lavoro per Gardenia, non faccio parte dell’ufficio abbonamenti, non ho la minima idea di come loro gesticano gli invii dei numeri e degli omaggi. In questa settimana mi accadono cose strane: mi hanno scambiato due volte per Rossella Sleiter e ora per il servizio abbonati di gardenia…mah?
      Posso immaginare che avendo inviato il pagamento a maggio, il tuo abbonamento sia partito da giugno. ma se tu dici di non aver ricevuto il numero di giugno, dovresti certamente chiamare il servizio abbonati. sarà stato certamente un disguido, basterà che glielo spieghi. Il numero è all’interno della rivista, nel colophon.

  32. Ciao Lidia,
    è da un po’ che leggo quello che scrivi, compreso il tuo libro che mi ha aperto gli occhi su molti aspetti del giardinaggio, che pratico da poco tempo e in cui mi sento una schiappa (mi sono iscritta al forum del sito Compagnia del Giardinaggio e cerco di colmare le mie immense lacune leggendo più che posso, ma so che nulla si improvvisa e che anche la conoscenza, come le piante di un giardino, ha bisogno di tempo per svilupparsi e sedimentare).
    Ora ti scrivo perché, seguendo i tuoi consigli riguardanti libri di giardinaggio (ne ho comprati parecchi sulla base delle tue indicazioni), mi sono accorta che ve ne sono di introvabili: mi riferisco in particolare a quelli dell’Ornitorinco (collana che ho conosciuto sempre grazie a te).
    Domanda: ma quei libri non potrebbero essere ristampati, visto che c’è così tanta gente che li cerca da anni? Come potremmo fare? Mobilitarci tutti e scrivere alla Rizzoli per impetrare la ristampa?
    Hai qualche idea o suggerimento?
    Mi piacerebbe tanto che rispondessi di sì…

    1. eh, eh eh…ri-eh!Per la legge italiana se una casa editrice non stampa un volume per più di cinque anni, decade il suo possesso e i diritti d’autore rientrano in possesso dei legittimi proprietari. Ora ti immagini rimettere insieme gli autori, a volte gli eredi, gli illustratori, a volte gli eredi, aggiungere curatori, prefazioni alla nuova edizione, per una tiratura di 3000 copie per volume da vendere in 3 anni a di un prezzo di non meno di 25-30 euro?
      Imporpronibile, con la crisi editriale attuale.
      Potremmo forse convincere la Bompiani a tradurre History of middle earth, ma convincere la rizozli a ripubblicare l’Ornitorinco, togliendogli così il suo prestigio di introvabilità, di vintage, di “pregio”?
      La vedo difficile, anche lanciando una campagna su Avaaz e raccogliendo centinaia di migliaia di firme.

      1. Roba da pazzi… scusa ma non sono al corrente delle pastoie editoriali e evidentemente ho fatto una domanda ingenua se non cretina.
        Non conoscevo per nulla “History of middle earth” (mi sono affrettata a cercare info su wikipedia) e mi è chiaro il messaggio: è un po’ la storia del cammello che passa nella cruna dell’ago.
        Quindi l’alternativa mi pare che sia fare le fotocopie del libro preso a prestito in biblioteca… ammesso che la biblioteca ce l’abbia.
        Che ne pensi?

        1. Non preoccuparti, non era una domanda ingenua, ma molto appassionata. Fare le fotocopie, ammesso che la libreria 8o gli amici) ne abbiano uno o due, è estatamente quello che faccio io…purtroppo…

  33. Mah sì, penso che la mia si possa chiamare passione… Il fatto è che mi sono accorta che il giardino non è solo fare un buco e metterci un vegetale dentro: c’è tutto un mondo che, non so perché, è conosciuto solo in certi ambienti (ad es. a scuola (prestigioso Liceo Scientifico Statale di Torino) nessuno ne ha mai parlato). E, come hai detto tu (l’ho letto da qualche parte), nessuno conosce più neanche i nomi delle piante, e se manca il lessico come si possono fare dei discorsi? Ci si limita a balbettare.
    Quindi adesso, che sto cominciando a capire cosa leggere e dove cercare le info giuste, mi sento come se avessi scoperto una terra inesplorata, e ho l’entusiasmo della neofita (e anche però il senso di inadeguatezza) (e inoltre la mia chaenomeles sta continuando a perdere le foglie…).
    Tutto questo, tutte queste emozioni che sto vivendo, le devo anche a te: ti ringrazio davvero tanto. Ma tanto. 🙂

  34. Ciao Lidia, hai in programma qualche nuovo libro? Non stai elaborando nessun nuovo progetto? Scusa la curiosità, Alberto

    1. Di progetti ce ne sarebbero, ma mancano le forze economiche. Pubblicare un libro ormai non è solo questione di bravura. Potrei passare mezz’ora qui a raccontarti i sogni di avere soldi a non finire e pubblicare quello che manca in Italia, ma cui prodest?

    1. Scusami, ma non capisco bene la domanda: intendi se la Calluna va piantata con il colletto interrato di due cm? In questo caso ritengo di no. Non so se la Calluna richieda un rincalzo, ma è consigliabile farlo dopo la piantagione a dimora e l’affrancamento della pianta. In attesa del rincalzo si può coprire il colletto con uno strato di pacciamatura.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.