Ecco l’intervista in fomato flash. You Tube non me l’ha fatta caricare per la durata e ho dovuto usare l’account di mia sorella (io ho un account limitato perchè sono considerata un utente scorretto poichè ritaglio parti di film con copyright per illustrare alcuni concetti filosofici ed estetici…pazienza).
Grazie ai master e al supervisore per la disponibilità, a presto nuovi aggiornamenti dalla neonata Associazione “Dungeons Players” (per ora non ufficiale).
Lascio comunque in coda all’articolo precedente l’intervista in formato avi ad alta definizione caricata su blip o come si chiama (non ho mica capito come funziona quel sito di hosting video, e temo anche che pretenda un pagamento per ogni visualizzazione).
http://youtu.be/1wT_lCZQZC4
Categoria: flash
Concluso il primo torneo amatoriale di Dungeons&Dragons organizzato dall’associazione “Dungeons Players” di Siderno

Il torneo, una assoluta novità per la zona locridea, è stato organizzato dall’ Associazione non ufficiale “Dungeons Players” (di cui trovate anche la pagina su Facebook) e si è tenuto nel Salottino Rosso della Libreria Calliope-Mondadori.
Le sessioni di gioco sono state tre, ciascuna della durata di un’ora, con un gruppo di quattro giocatori per tavolo e con la rotazione dei master e delle avventure.
I vincitori sono:
Sandro Guglielmelli al primo posto, con 67 punti,
Matteo Tallarida al secondo posto, con 62 punti,
Anna Tommasini al terzo posto, con 61 punti per spareggio con Marco Arpaia, sempre 61 punti, scivolato al quarto posto.
Al quinto, si è classificata Giuseppina Campanella, con 60 punti.



Tutti i partecipanti hanno ricevuto un attestato di partecipazione con il punteggio conseguito.

I master che hanno inventato le avventure e arbitrato il gioco sono stati Matteo Castiglioni, Thierry Schlapfer e Antonio Strangio. Il supervisore è stato Andrea Grollino.
I giocatori hanno giudicato Antonio Strangio il miglior master del torneo.



Senza dubbio un evento minore per chi non ha affatto idea di cosa siano i giochi di ruolo o per chi predilige i convegni sulla storia antica, ma per la città di Siderno si tratta di un evento inatteso e quasi straordinario. A parte il suo valore intrinseco, il fatto che anche nicchie culturali trovino spazio, oggi e qui, è un positivo e forte segno così forte di risveglio e di desiderio di rinascita da non poter trattenere un fremito di entusiasmo.


Tra gli anni Ottanta e i Novanta ci furono anche dei casi di cronaca nera in cui fu tirato in ballo il gioco di Dungeons and Dragons. Negli USA, un giovane studente, Dallas Egbert, sparì misteriosamente e se ne attribuì la causa al suo giocare a D&D. In Italia nel ’96 si suicidò un giovane appassionato di Magic, l’adunanza (un gioco di carte collezionabili -erroneamente definito “gioco di ruolo”). Il pubblico ministero diede la colpa al gioco, ma la Cassazione rigettò la formulazione.

Famiglia Cristiana ripubblicò un fumetto della manichea Chick Publications, che stigmatizzava gay, musulmani, ebrei, ecc., in cui una ragazza cadeva in preda alle arti stregonesche attraverso il gioco, per poi riconvertirsi grazie alla bontà divina.
Tutti questi aneddoti per i fan sono letteratura e cinema, anche divertente, ma quel che è certo è che la cultura occidentale (europea) contemporanea non riesce a convivere con alcuni prodotti della fantasia, come stregonerie e incantesimi, se è vero che lo stesso Papa Benedetto Sedicesimo si è scagliato contro la saga di Harry Potter con toni molto duri.
È evidente che solo gli sciocchi possono pensare che i giocatori si facciano coinvolgere tanto dai personaggi da agire come tali nel mondo “reale” (virgolette obbligatorie). Neanche il più consumato attore del metodo Stanislavskij vi riuscirebbe!

In poche parole, non si tratta di capire se il tre di coppe vince sull’asso di bastoni, ma si studiare montagne di pagine e di avere originalità, fantasia, intelligenza attiva e molte conoscenze di base. Questo fa dei giochi di ruolo delle attività per “nerd” o “geek”, termini made in USA che hanno un polivalente ventaglio dispregiativo. In Italia diremmo “secchioni”. Ma questo termine taglia via di netto tutta la componente di causticità, originalità, bizzarria, fantasia e inventiva dei giocatori.
In questo senso i giochi di ruolo “sono pericolosi” perché inducono al confronto e alla riflessione, alla negazione della supina accettazione delle condizioni sociali, ad elaborazioni personali, alla logica aristotelica dell’azione-reazione, al rispetto del diverso e alla coesione di gruppo.

Ma se da un lato è forte il carattere di socializzazione, dall’altro è purtroppo limitato alle cerchie di giocatori che per loro natura non possono essere numerose. È molto difficile per un neofita inserirsi in un gruppo di giocatori maturi, e se questo può essere solo un problema di tempo in città universitarie, a forte presenza di giovani e con spazi dedicati al gioco e all’aggregazione, non si può certo dire lo stesso nelle cittadine di provincia, specie se con un forte ritardo culturale.
Nella Locride non ci sono strutture pubbliche dove i giovani possano riunirsi liberamente per giocare (o leggere, o ascoltare musica, vedere film, ecc.), pertanto molte persone desiderose di imparare a giocare o di migliorare i loro personaggi, rimangono escluse per via della mancanza di luoghi di riunione. Le pubbliche amministrazioni non tengono in debito conto questa necessità della popolazione, soprattutto giovanile, e non è raro che eventi e manifestazioni culturali si svolgano in luoghi privati. Ma Siderno non può continuare ad affidarsi ai privati per la gestione degli eventi culturali. Rimangono da capire le sorti e lo stato d’essere del palazzetto della cultura, ancora non finito, che potrebbe dare corpo a molte aspettative di chi ama vivere la vita culturale.
L’auspicio è che la neonata Associazione “Dungeons Players” sappia trovare un modo per portare molti giovani a giocare a Dungeons and Dragons e porsi come guida per chi conosce il gioco ma ha poche nozioni o non ha compagni.
L’augurio è dunque che D&D venga giocato bene e da molti, e che non venga considerato né un gioco elitario e di nicchia per pochi eletti né, all’opposto, un surrogato dei riti satanici.
Dunque che i dadi siano favorevoli a tutti!
Di seguito un’intervista di Nicoletta Nesci agli organizzatori del torneo, Strangio e Grollino.
Immagine della donna nella canzone
Ultimo appuntamento con ‘Working Class’, il suggestivo web-concert tematico ideato e interpretato dal ‘filosofo del pop’ .
Martedì 31 luglio sarà disponibile in rete la quinta sezione del nuovo progetto, dal territorio a internet
Claudio Sottocornola e l’immagine della donna nella canzone
CLD-Claude Productions
Presenta
WORKING CLASS
Martedì 31 luglio 2012:
Immagine della donna nella canzone

iniziativa del professore lombardo, che ha reso disponibili in rete cinque percorsi scelti fra le famose lezioni-concerto tenute sul territorio fra Scuole, Terza Università, Centri Culturali e svariati luoghi del quotidiano. Working Class è la nuova sfida del popolare intellettuale: un “laboratorio” che sfrutta le potenzialità della rete, ribadisce l’eclettismo creativo dell’artefice e certifica un itinerario di animazione culturale del territorio girato in presa diretta, “on the road”, da amici e spettatori che hanno assistito alle performance artistico-musicali, ma anche storico-filosofiche di Sottocornola.
Cinque live antologici che spaziano fra canzoni e dissertazione storica dall’analisi della condizione giovanile all’evoluzione dell’immagine femminile, approfondendo l’evoluzione sociale e del costume nel Secondo Novecento.
Dopo quattro fortunati appuntamenti video mensili, arriva il quinto e ultimo episodio di Working Class, con la sezione tematica Immagine della donna nella canzone: Ma l’amore no (Alida Valli), Meravigliosa creatura (Gianna Nannini), Cuore (Rita Pavone), Acqua e sale (Mina e Celentano), Un’emozione da poco (Anna Oxa) e altre in gran parte riprese dall’Auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo, ma con svariati inserti provenienti anche da eventi svoltisi in giro per l’Italia, dalla *Lombardia* alla *Calabria*, dalla *Toscana* al *Veneto*. Testi, melodie e anche interpreti che sono diventate vere icone dell’immaginario collettivo e femminile, cui si sono ispirate donne
di diverse generazioni nel ripensare la propria immagine, il proprio vissuto, il proprio modo di raccontarlo. Ancora una volta è la canzone d’autore l’ambito privillegiato da Sottocornola, che affida alla sua visione ermeneutica del canto
e della vocalità la rilettura di celebri brani, decisivi nel fotografare
l’evoluzione di usi, costumi, sentimento e linguaggio della società italiana.
A differenza di altri “filosofi del pop”, Sottocornola non teme il confronto con la musica leggera, diventandone egli stesso maschera e icona: il filosofo-performer ha intitolato il progetto di archiviazione dei suoi incontri
con il pubblico Working Class proprio per sottolineare il rapporto sul territorio fra musica, didattica, divulgazione ed espressione globale, a contatto con il pubblico vero e vario che affolla i luoghi del quotidiano. La polemica – anche
se velata – contro la dimensione pseudo-istituzionale, e in realtà consumistico-commerciale del fare musica e cultura oggi prevalenti, è evidente tanto che, con moto di orgoglio etico-identitario, il cantante-filosofo dichiara appassionatamente l’utilizzo di tecnologie essenziali come inerenti a un approccio estetico-performativo più “popular”, e perciò autentico e coraggioso, sottolineando il maggior impegno richiesto, per esempio, nell’utilizzo di basi standard, quasi “fogli bianchi su cui scrivere con la propria voce”, senza mimetismi o complicità estetizzanti.
L’iniziativa è supportata da Synpress 44, Terza Università, Scuole in Rete, CDpM, Associazione Italiana Insegnanti di Geografia (Sezione Bergamo), la rivista della scuola Ecole e Moltimedia Fattoria Digitale.
Working Class è l’occasione per sottolineare la rinnovata architettura del sito http://www.claudiosottocornola-claude.com
, che propone sintesi e miscellanee delle varie ricerche fra musica, filosofia, immagini e poesia di Claudio Sottocornola.
Informazioni:
Claudio Sottocornola:
http://www.claudiosottocornola-claude.com
http://www.cld-claudeproductions.com
Donato Zoppo
Viale Martiri d’Ungheria 9,
82100 Benevento
Tel: 349/4352719 – 0824/312966
Donato Zoppo…: http://www.donatozoppo.it
Synpress44 Ufficio stampa: http://www.synpress44.com
Chi va con lo Zoppo… Blog: http://www.donatozoppo.blogspot.com
Piccolo torneo di Dungeons and Dragons a Siderno

Il livello è base. Per informazioni contattare Antonio Strangio al numero 0964-344685. Meglio se di giovedì pomeriggio.
