Non mentiremo: le rose sarebbero delle piante a bassissima manutenzione se non fosse per la loro propensione a prendere malattie e per la necessità di potarle. Alcune vanno potate quasi in continuazione (come la Gallica, che fanno sfrondate spesso), altre annualmente, altre ancora due volte l’anno, alcune al contrario solo di rado o il meno possibile (come le botaniche, che in genere non amano le forbici).
Dovete quindi conoscere il nome e la Classe di appartenenza della rosa prima di potarla: di solito tutte le rose che condividono la Classe (Alba, Ibridi di Moschata, Noisette, e così via) hanno le medesime preferenze in fatto di potatura.
Sugli ellebori troverete una storia, uno stile e un punto di vista diverso per ogni giardiniere che ve ne parla. Ci sono i collezionisti che si fanno arrivare le cultivar più insolite dai paesi orientali; ci sono i giardinieri di tipo “plantsman”, alla ricerca di raffinate combinazioni di colore e tessiture di fogliame; ci sono i naturalisti, che li fotografano e non li toccano; i giardinieri “boscaioli”, che li piantano nei boschetti a ridosso delle loro case di montagna, senza troppo curarsi di specie e varietà, purché formino densi tappeti di fiori; infine i giardinieri che credono alle fate e agli spiriti della natura: un po’ pagani, un po’ stregoni.
Ciò che è certo è che la specie tradizionalmente coltivata Helleborus niger, fiorirà copiosamente tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, rendendo il vostro inverno un po’ più magico.
"Quando guardiamo il cielo di notte ci soffermiamo ad ammirare le stelle a caso senza seguire uno schema.. lasciamo che la nostra fantasia si perda in questo immenso soffitto brulicante di luci... una stella grande.. qualcuna piccola.. un'altra azzurra ed una rossa! Luci lontane che forse ora non esistono neanche più.. eppure sono lì le guardiamo ogni sera quando le nuvole ce lo permettono.. luci che continuano a brillare .. a vivere.. che continuano a farci sognare! Questo BLOG vuole essere uno spazio semplice, senza pretese, uno spazio dove antichi sorrisi e sguardi continuano a brillare come stelle... semplicemente continuano a vivere nell'immenso cielo della rete." (Domenico Nardozza)