I misteri del Giardino di Compton House

08/24/08
I misteri del giardino di Compton House
Filed under: Arte ed Estetica
Posted by: Lidia @ 2:37 pm

I misteri del giardino di Compton House è un film che mi ha lasciata molto impressionata. Non so ben spiegare perché. E’ un film molto raffinato, come tutte le cose di Peter Greenway, condotto sul filo di lana dell’estetica magistrale, un film che nasconde qualcosa, ma dissemina degli indizi all’interno di se stesso, proprio come gli indizi sparsi all’interno dei disegni di Mr. Neville.
Se non l’avete visto, vedetelo.

I misteri del Giardino di Compton House
Vorrei riportare una citazione, secondo me il momento culminante di tutto il film:
Mr. Neville, io credo che un uomo davvero intelligente può essere soltanto un mediocre pittore, perché dipingere richiede una certa cecità, un parziale rifiuto di accettare tutte le possibilità. Se è intelligente, l’uomo ne sa di più su quello che disegna di quello che vede, e nello spazio tra il conoscere e il vedere costui diventa “condizionato”, incapace di seguire un’idea con forza, temendo che chi capisce, coloro ai quali egli vuole piacere, lo troveranno in difetto se non ci mette non solo quello che lui sa, ma quello che sanno anche loro”.
In questa frase molto evanescente ed elaborata, sono nascosti molti concetti capitali dell’Arte in generale.
Fare arte è “vedere” con certi occhi, il che preclude il riuscire (o il volere, direi più propriamente) guardare altrove.
L’artista è molto monogamico.
Sull’ essere “condizionati” e il non sapere seguire un’idea con forza non sono d’accordo: questo è dell’artista mediocre.
Tuttavia c’è fortissimamente implicata in ogni forma d’arte contemporanea, e probabilmente nell’Arte in assoluto, un desiderio di essere valutati positivamente dai propri pari.
E’ una condizione sine qua non.