10 pensieri riguardo “Il mestiere dello scrittore

  1. “Scrivere non è normale. Normale è leggere e la lettura può essere piacevole; leggere è anche elegante. Scrivere è un esercizio di masochismo; leggere a volte può essere un esercizio di sadismo, però generalmente è una occupazione interessantissima”. Roberto Bolaño.

    “Escribir no es normal. Lo normal es leer y lo placentero es leer; incluso lo elegante es leer. Escribir es un ejercicio de masoquismo; leer a veces puede ser un ejercicio de sadismo, pero generalmente es una ocupación interesantísima” Roberto Bolaño

      1. Perché, un Marra che scrive “Il labirinto femminile”, o un Becchi che tira fuori un “Anatomia del dolore” (ove discetta delle sue fistole anali…) non hanno una vena (o, meglio, un intero sistema circolatorio) di sadismo?

      2. Sí, hai ragione, ci sono tante cose che vorrei poter chiedere a Bolaño, sicuramente uno degli scrittori più influenti degli ultimi decenni, peccato solo averlo perso troppo presto.
        Credo che con quel “a volte” si riferisse alla lettura pubblica, ma chi può dirlo, Roberto era troppo imprevedibile. Bolaño viene dal mondo della poesia, dove spesso gli artisti leggono pubblicamente i loro versi… e comunque non serve andare tanto lontano… basta pensare alle presentazioni delle “novità letterarie” …come definiresti tu questo ..se non un esercizio di sadismo? ;D http://www.youtube.com/watch?v=CZvZy1icr18

  2. …ma di chi è la frase del ladro e del falsario? La appoggio al 50%… condivido il “ladro”, quasi sempre lo scrittore “ruba” l’esperienza di chi “vive” davvero ..meno il tema del “falsario” anche se comunque è del tutto vero. Appoggio solo il vecchio spirito sulla “verità” dei beat e …mi costa ammetterlo… diStephen King, che considera l’essere onesti il primo dovere di ogni scrittore…

    1. La frase è mia. “Falsificare” non è qui inteso come “mentire” o “imbrogliare”. Lo scrittore deve dire la verità, mentendo. Non può dire la verità dicendo la vertà: in quel caso scriverebbe un saggio.
      Ricordo la frase di King, perchè l’ho sempre condivisa. E’ stata anche una risposta ad una domanda che mi sono posta per tanti anni: “ma che libri piacciono a me”?
      I libri con l’anima (grazie zio Steve per avermelo rivelato), western, gialli, horror, d’amore, fantascienza, incatalogabili…ma con l’anima, con la verità dentro.
      “falsificare” in questo caso è un procedimento stilistico, più che altro, perchè non puoi scrivere: “sai i miei genitori erano un po’ strani. Mio padre mi faceva pena e mia madre aveva la sidrome del controllo su tutto”. Basterebbe scrivere un diario e non “Gita al Faro”.
      Non credi?

      1. oh… ok ho capito! Certo, tu parli di “costruire” più che “falsare” …o semplicemente la vecchia arte dello scrittore, quello vero pero! A proposito di “diario” ho appena terminato di leggere “Diary” di Palahniuk …inquietante y delirante come tutti i suoi libri, non da avere una rivelazione, ma appunto …qualche ora spesa senza cadere nel prevedibile. Svaria un po’ il finale…

  3. Mi inserisco brevemente per dire che il primo ladronigio che lo scrittore compie è su se stesso. Si inizia da piccoli: col diario.

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