Q, ti prego, portami via da qui.
Via dall’odioso nulla, dalla pozza nera dell’assenza di speranza. Portami a dormire tra le nebulose, a dormire come dorme un bambino non nato, sospesa nel vuoto eternamente silenzioso, rotolando secondo tutte le eclittiche possibili, il buio illuminato da una vicina T-Tauri e nebule di idrogeno ionizzato. Fammi dormire un sonno eonico accanto ai Pilastri della Creazione, non voglio neanche sentire il mio cuore battere, nella camera anecoica del cosmo.
Fuori dal tempo, fuori da tutto.
Quando avrò riposato queste membra stanche dell’inerzia a cui sono costrette, e disincagliato il veliero della creazione dalle secche dell’apatia, fammi volare, veloce, velocissima, più veloce della luce se si può, altrimenti mi accontento di una buona approssimazione.
Attraverso Wolf 359, Cor Caroli V, Veridiano VII, Indri VIII, fammi bucare i wormholes, e cavitare nel tempo, sfilacciare il subspazio. Fammi raggiungere in un batter di ciglia l’altro braccio della galassia, e ancora oltre, verso Andromeda, Triangolo, Rosetta, Sombrero.
Fammi sfondare di forza e a testa bassa la Grande Muraglia, sconquassare i filamenti, respirare plasma, spostare le stelle dove non ce ne sono, affiancare una cometa mentre passa vicino alla sua stella ed essere fiamma accanto a lei, accompagnare i pianeti nelle loro precessioni, finché non saranno ingoiati dalle loro stelle diventate supergiganti rosse.
E voglio vedere dentro gli atomi e dentro i quanti, i fotoni , i muoni e i gluoni, e i quark top e bottom, i charmes-strange a spin semi-intero.
Ora schiocco le dita e in me fluirà la Natura delle Cose, la conoscenza dell’universo, e queste sciocche incongruità su cui ci arrovelliamo diventeranno per me materia di gioco. Voglio che l’universo sia il mio campo di gara. Scattare da una regione H II a una protostella, farmi investire da una supernova e sentire gli atomi di ferro che si formano attorno a me, sui polpastrelli delle dita: vederle irraggiare radiazioni. Essere presente ad una fusione tra galassie, con esplosioni cosmiche silenziose che abbacinano lo spazio, alla morte dei soli, al principio del tempo. Mettermi in faccia ad una gigante azzurra per coprire con la mia ombra un’enorme stella di neutroni, o per contro portare un fazzoletto ad una nana marrone, la stella più caccolosa che c’è, piccola come un topo, di un colore schernito.
Su piangi sulla mia spalla, non è colpa tua. Non sei brillante come Deneb, né Sirio, né Vega, ma fai impazzire gli astronomi, non ti basta? Oh be a fine girl, kiss me right now, right now, sweetheart.
Giocare a nascondino tra gli anelli di un pianeta gassoso e rivelarmi in pieno come sagoma scura contro un pallido satellite rosa. Sostare tra gli ammassi di corpuscoli e planetoidi, dove si formano strane luminescenze, bianchi opachi, azzurri, malva, cremisi, bruni mischiati ai rossi. E se il suono potesse propagarsi darei vita ad assonanze insolite, trilli, tintinnii , vibrazioni, tonfi, collisioni, ritmi concitati, traffico spericolato.
Infilarmi proprio al centro di una protostella ed esserne il nucleo che inizia a bruciare elio, vivere la sua vita in tre battiti di tacco di scarpette di vernice rossa, e vederne il collasso gravitazionale, la morte, veloce, fulminea, immancabile, ovvia, naturale, consequenziale, scontata, per qualunque cosa sia fatta di materia.
Voglio volare sopra ad altri pianeti abitati, senza fermarmi: sono timida. Voglio solo darci uno sguardino e a ruotarci attorno come se dovessi avvolgerli con uno spago.
Mi apposterò vicino alla pulsar più precisa per regolare bene il mio orologio: garantito dal Ministero dei Pesi e delle Misure. Il mio orologio andrà meglio di quello di Ginevra. Ginevra dove? La Terra? Sol III, un piccolo pianeta di un sistema di una stella di tipo G, della fascia centrale del diagramma Herztsprung-Russel.
Una stella comune, una stella banale, piccina, si sa, ma chi sa se ce l’ha una grande città.
Bellissimo, mi hai trascinato in questo viaggio cosmico……bellissimo,
sono rimasto senza fiato….grazie Lidia
Concordo con Riccardo, è un viaggio davvero evocativo.
Quando hai intenzione di partire?
Senti, ma potrei venire anche io?
D’accordo, ma il biglietto te lo paghi da sola. Per spese di pedaggio, rimborsi in caso di ritardo o mancata coincidenza, io non provvedo.
Mi faccio prestare una certa cabina blu…
E’ dalla stella piccina che parto. Per tornare. Con lei a fare da lucciola nella chioma dell’ulivo. E’ poco. E’ tanto. Sarebbe così anche per te?
Alla fine tutti così facciamo, ma in questo momento tutto mi sembra enorme o angusto. Vorrei solo stare appiccicata come una sanguisuga al Grande Monolito Nero e viaggiare con lui nelle profondità dello spazio, nel silenzio totale. O ripetere il viaggio di Vyger. O salire a bordo dell’Espresso 999. Ma tanto, che ci ragiono a fare? Sto messa così male che mi basterebbe una vacanza a Villaggio Palumbo.
…della serie “ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi”? A proposito… mi sbaglio o ho letto davvero da qualche parte che hai pubblicato un libro di narrativa?
Poco originale eh? Sì, ho scritto un librino, si intitola “la piccola estate”, libro leggero da appesantire a discrezione del lettore.
…no, è interessante. Forse è stata poco orginale la mai risposta. Ci riprovo: …della serie “ho viste cose che voi umani non ‘dovreste’ immaginarvi”?
“La piccola estate”! È vero. Devo averlo scorto in facebook, ma vedo che è anche su IBS. Immagino che non potrò “piratarlo” …per cui sarà necessario assaltare una libreria
Ciao,
sono finito qui per la piu’ impossibile delle ragioni. Stavo cercando una foto divertente con soggetto un criceto. Poi ho letto questo post, e siccome ritengo che nulla accada per caso, allora ti mando questo link
http://www.nderf.org/Italian/fabio_g_nde.htm
Con questa postilla: davvero lo vuoi, quello che hai scritto in questo post?
E allora sappi che con tutta probabilita’ potrai farlo.
Saluti
Pierluigi
Credo che questa sia una delle risposte che mi ha causato più difficoltà nella storia del mio blog, perchè quando entrano in gioco esperienze così intime, per di più collegate al sentimento di morte e di religiosità racchiuso in ognuno di noi, non ci si può né scherzare né andarci leggeri.
Non conosco nessuno che abbia avuto un’esperienza di pre-morte, non così articolata, perlomeno, ma sono convinta che si tratti di questioni fisiologiche, probabilmente anche molto soggettive e variabili, non di una acquisizione di una qualche verità.
Perciò sono assolutamente convinta che ciò che hai vissuto non si possa applicare ad altri che a te.
Sono anche convinta che la nostra capacità percettiva cessi completamente con la morte dell’organismo.
In ogni caso quanto hai vissuto non è necessariamente applicabile a ogni individuo. Perciò non credo che lo vivrò mai. E comunque io avrei continuato nel tunnel. Diavolo, niente mi avrebbe distolto dalla strada, io sono una tipa che pur di vedere cosa c’è oltre, cade e si ammazza.
ma poi la foto del criceto l’hai trovata?
Fin troppe foto 😀
In ogni caso, ho per te altro cibo per la mente. Se Sherlok Holmes dice che un indizio non fa prova, che pero’ tre indizi invece la fanno, che ne diresti allora di nove?
Questo documento l’ho tradotto io. Forse pero’ non ne avevi bisogno, probabilmente sai l’inglese meglio di me. SI apre con Openoffice.
https://www.dropbox.com/s/umuuax3ullebtp3/NDE_ita.odt
quindi c’è una forte similitudine tra tutte le esperienze, di ogni parte del globo? Uhm uhm…si va troppo sull’esoterico, per me. Ho una concezione klingon della morte
Piccola postilla. Una stima prudenziale dice che circa il 5% degli adulti ha sperimentato una NDE di vario grado. Se conosci una cinquantina di persone, per statistica dovresti conoscerne almeno un paio. Io ho fatto per curiosita’ la prova ed era proprio cosi’. Prova a farlo chiedendo ad amici e parenti, e magari dimmi il tuo risultato, se ti va.
Grazie di tutto
Pierluigi
Non metto per niente in dubbio l’esistenza delle visioni premorte. Anzi, sono convintissima della loro esistenza. Sono che non credo affatto che si “vedano” cose reali, ma solo proiezioni della mente, come in uno stato onirico. Tu hai visto lo spazio, e poi si scopre che ti piacciono le serie di fantascinza. Probabilmente capitasse a me vedrei direttamente John De Lancie.
E nel caso fossero reli, o proferiche o verosimili, o del tutto anticipazioni sul futuro, non necessariamente si possono applicare a tutti. hai mai pensato che l’oltretomba sarà in un modo per me, e in altro per te, e per qualcun altro potrebbe non esistere affatto?
Beh, che dire.
Il campo e’ soggetto alle tipiche problematiche legate alla testimonianza personale. Eppure c’e’ qualcosa di piu’ che puo’ essere oggettivamente verificabile, sarebbe a dire le OBE (esperienze fuori dal corpo) che sono spessissimo associate alle NDE. Anche di questo si e’ occupato uno studio olandese di medici , la pubblicazione del 2001 su Lancet ha fatto ampio scalpore. Per inciso il Lancet e’ per la scienza medica quello che Nature e’ per le scienze naturali, non e’ uno di quei molti giornalucoli scientifici che attualmente impestano il panorama.
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140673601071008/fulltext.
E poi c’e’ la ricerca in fase di peer reviewing chiamata AWARE project (iniziato nel 2009), sarebbe una versione potenziate per numero di pazienti e ospedali coinvolti dello studio precedente, con particolare focus sulle OBE. Magari questo lavoro potra’ dare qualche indizio piu’ stringente.
io intanto ti posto qui sotto le 9 linee indiziarie sulla possibile realta’ delle NDE. Poi dipende dall’approccio di ciascuno.
Saluti
Pierluigi
Nove linee guida di evidenza di vita post morte:
La scienza delle Esperienze di Quasi Morte:
1) Coscienza cristallina. Il livello di coscienza e allerta durante le esperienze vicine alla morte ( NDE: Near Death Experiences) è di solito ancora più grande di quello sperimentato nella vita di ogni giorno, sebbene la NDE generalmente avvenga quando una persona è incosciente o clinicamente morta. Questo alto livello di coscienza mentre si è fisicamente incoscienti è, dal punto di vista medico, inesplicabile. Aggiuntivamente, gli elementi nella NDE generalmente seguono lo stesso schema consistente e ordine logico in tutte i gruppi di età e a livello mondiale, cosa che confuta la possibilità che le NDE abbiano qualsiasi relazione con sogni ed allucinazioni.
2) Esperienze extra-corporee realistiche. Le esperienze extra-corporee (OBE: Out of Body Experiences) sono uno degli elementi più comuni delle NDE. Ciò che un soggetto di NDE vede e ascolta degli eventi terreni nello stato extra-corporeo è quasi sempre realistico. Quando un soggetto di NDE o altri cercano successivamente di verificare ciò che è stato osservato o sentito durante la NDE, le osservazioni extra-corporee risultano quasi sempre confermate come completamente accurate. Anche se le osservazioni OBE durante una NDE includevano eventi lontani dal corpo fisico, e lontano da ogni possibile consapevolezza sensoriale del soggetto della NDE, le osservazioni OBE restano tuttavia quasi sempre confermate come completamente accurate. Questo fatto da solo esclude la possibilità che le esperienze pre-morte siano relazionate a un qualsiasi funzionamento conosciuto del cervello o ad una consapevolezza sensoriale. Ciò inoltre confuta la possibilità che le NDE siano frammenti irrealistici di memoria provenienti dal cervello.
3) Sensi acuiti. E’ stato riferito il possesso di sensi potenziati non solo dalla maggior parte dei soggetti che ha sperimentato una NDE, ma anche da coloro con vista fortemente deficitaria e anche da soggetti legalmente ciechi. Diverse persone totalmente cieche dalla nascita hanno riferito NDE ad alto contenuto visuale. Questo è, dal punto di vista medico, inesplicabile.
4) Coscienza durante l’anestesia. Molte NDE accadono mentre si è sotto anestesia generale, un momento in cui l’esperienza cosciente dovrebbe essere impossibile. Sebbene alcuni scettici affermino che queste NDE potrebbero essere il risultato di una anestesia insufficiente, questo ignora il fatto che alcune NDE siano state causate da una overdose di anestesia. In più, la descrizione di una NDE si differenzia grandemente da quella di uno che sperimenti la “consapevolezza sotto anestetico”. Il contenuto di una NDE che avviene sotto anestesia generale è essenzialmente indistinguibile da una NDE che non accade sotto anestesia generale. Questa è una ulteriore forte evidenza che le NDE avvengano in maniera totalmente indipendente dallo stato di funzionamento del cervello fisico.
5) Rimembranza perfetta. Le revisioni della propria vita nelle NDE includono eventi reali che avevano avuto luogo nelle vite di coloro che hanno l’esperienza, anche se tali eventi erano stati dimenticati oppure accaduti prima che fossero abbastanza cresciuti da potersene ricordare.
6) Riunioni familiari. Durante le NDE, le persone incontrate sono virtualmente sempre defunte, e sono solitamente dei parenti delle persone aventi l’esperienza, qualche volta sono anche parenti morti prima che il soggetto fosse nato. Se le NDE fossero solo il prodotto di frammenti di memoria, dovrebbero quasi certamente includere ben più persone viventi, comprese quelle con cui essi avevano interagito recentemente.
7) Esperienze nei bambini. Le esperienze di pre-morte di bambini, inclusi bimbi molto piccoli che sono troppo giovani per avere sviluppato concetti di morte, religione, o aver cognizione di esperienze NDE, sono essenzialmente identiche a quelle di bimbi più grandi e di adulti. Questo confuta la possibilità che il contenuto delle NDE sia il prodotto di convincimenti preesistenti o di condizionamento culturale.
8) Consistenza mondiale. Le esperienze di pre-morte appaiono considerevolmente consistenti tra loro in tutto il mondo, e attraverso molte diverse religioni e culture. Le NDE di nazioni non-occidentali sono incredibilmente simili a quelle che accadono in paesi Occidentali.
9) Effetti postumi. È comune per la gente sperimentare enormi cambiamenti di vita dopo aver avuto una NDE. Questi effetti postumi sono spesso potenti, duraturi, migliorano la vita, e i cambiamenti generalmente seguono uno schema consistente. Come i soggetti di NDE stessi quasi sempre credono, le esperienze di pre-morte sono, in una parola, reali.
uhm, mi accorgo ora che ho messo per esteso quello che hai già letto. Vabbe’ rimane a beneficio di altri lettori del post