Ripropongo sul mio blog il terzetto di post pubblicati su Instagram sui paesaggi nel film di Miyazaki “Lupin II – Il castello di Cagliostro”










Ripropongo sul mio blog il terzetto di post pubblicati su Instagram sui paesaggi nel film di Miyazaki “Lupin II – Il castello di Cagliostro”










Ripropongo sul mio blog il terzetto di post pubblicati su Instagram sui paesaggi nel film di Miyazaki “Lupin II – Il castello di Cagliostro”












Il nuovo The Batman si configura come l’ennesimo prodotto dell’industria dell’intrattenimento cinematografico, perfettamente collocato nel solco della batmanitudine già ampiamente esplorata nel corso di decenni.
Dopo essere stato presentato in ogni modo possibile, Bruce Wayne viene ridimensionato all’umano e assume sembianze fragili e sessualmente indifese. Una scelta precisa, dettata da esigenze di mercato, che sortisce l’effetto di immediata gratificazione da parte del pubblico, quindi nulla di particolarmente originale o nuovo sul fronte della rappresentazione cinematografica di un personaggio dei fumetti americani.
Il film è frutto della potente macchina dell’industria cinematografica e i rimandi ad altri film del circuito abramsiano sono numerosi e paiono finalizzati a promuovere la fruizione di altri film, incrementando introito su pellicole ormai vecchie, o destando interesse verso reboot e saghe senza fine. I continui rimandi visivi e musicali sono perfino soverchianti e non sortiscono un effetto estetico soddisfacente, anzi invecchiano la pellicola, facendola cadere nel Kitsch più pienamente descritto da Greenberg, Dorfles, Moles. “Fare il vecchio col nuovo”, così appare The Batman.
Penalizzato dall’essere inserito in una struttura di postmodernismo estetico in cui legami e rimandi ad altre opere sono fin troppo dichiarati e a rischio obsolescenza, il film è comunque buono e ben interpretato. Questo è un merito lodevolissimo, ma da qui a gridare al miracolo e al capolavoro ne passa.

Lo sapevi che esistono due tipi di influenze? Ah, non lo sapevi? E mo’ lo sai.
C’è l’influenza femminile, che è un’influenza, e c’è quella maschile che è una tragedia familiare e forse la fine del mondo, dell’universo e tutto quanto. Grazie di tutto il pesce.
Vivin C ha lanciato uno spot che chiarisce questa terribile e misconosciuta differenza, ma -amici e fidi lettori- ciò che non sapete, e che Giardinaggio Irregolare porta all’attenzione del pubblico mondiale in anteprima assoluta, è la composizione chimica del farmaco.
In Vivin C per lei c’è il Vivin C.
In Vivin C per lui c’è:
il Vivin C, Prozac (equivalente di di tre pasticche), Haldol (equivalente di 20 gocce), Pentothal sodio, Vicodin plus, tintura madre di iperico, estratto secco di passiflora, estratto di Stevia rebaudiana equivalente di 10 bottiglie di sciroppo d’acero.
Nei casi più gravi si consiglia Vivin C forte, che ai componenti già citati, aggiunge 5 grammi di stricnina, ed elimina completamente i sintomi del raffreddore.
groggy
"Quando guardiamo il cielo di notte ci soffermiamo ad ammirare le stelle a caso senza seguire uno schema.. lasciamo che la nostra fantasia si perda in questo immenso soffitto brulicante di luci... una stella grande.. qualcuna piccola.. un'altra azzurra ed una rossa! Luci lontane che forse ora non esistono neanche più.. eppure sono lì le guardiamo ogni sera quando le nuvole ce lo permettono.. luci che continuano a brillare .. a vivere.. che continuano a farci sognare! Questo BLOG vuole essere uno spazio semplice, senza pretese, uno spazio dove antichi sorrisi e sguardi continuano a brillare come stelle... semplicemente continuano a vivere nell'immenso cielo della rete." (Domenico Nardozza)
Rassegne di Scienze Naturali
Non mettere a dieta la tua identità