“Sì, partirò in autunno”, diceva a tutti. “Merry Brandybuck mi sta cercando una piccola caverna accogliente tutta per me, o forse anche una casetta”.
Disegni da Guida ai luoghi della Terra di Mezzo di John Howe, Bompiani.
“Sì, partirò in autunno”, diceva a tutti. “Merry Brandybuck mi sta cercando una piccola caverna accogliente tutta per me, o forse anche una casetta”.
Disegni da Guida ai luoghi della Terra di Mezzo di John Howe, Bompiani.
Il 2 di questo mese facevano quarant’anni dalla morte di Tolkien. Mi ero ripromessa di scrivere qualcosa, ma l’ho dimenticato, e oltre me sembra che questa data sia stata dimenticata dall’universo dei tolkieniani. Un vero peccato se si considera che tra pochi mesi avremo in sorte il secondo capitolo dello Hobbit.
Non posso più riparare, ma settembre è un mese che passa veloce, ed è già arrivato il 23, il giorno in cui Bilbo e Frodo intrapresero i loro viaggi.
Ho sempre dichiarato che uno dei momenti che amo di più nel Signore degli Anelli è l’ultimo sguardo a Hobbiville e al lago di Lungacque, ma non avevo mai trovato una illustrazione di questo breve brano che sembrava carico di presagi solo a me, trascurato da critici e lettori. Ebbene, mi sono imbattuta in una illustrazione di Ted Nasmith, che -be’, diciamolo- non è proprio il massimo, ma per quel che ne so è l’unica che raffigura questo momento.
Dopo un bel po’ di tempo attraversarono l’Acqua, ad ovest di Hobbiville, su uno stretto ponticello di tavole. In quel punto il corso non era che un nastro nero e contorto, orlato di ontani scuri.
Qualche miglio più a sud, attraversarono veloci la grande strada del Ponte sul Brandivino; erano giunti in Tuclandia. Voltarono verso sud-est in direzione del Paese delle Verdi Colline.
Quando ebbero percorso i primi passi in salita, si voltarono per vedere le luci di Hobbiville brillare in lontanaza nella dolce valle dell’Acqua. Ma ben presto sparirono tra le falde delle colline immerse nella notte.
Intravidero anche Lungacque, accanto al suo lato grigio. Quando finalmente la luce dell’ultima fattoria sparì nell’oscurità, Frodo, guardando furtivamente fra gli alberi, agitò la mano in segno d’addio.
Eccomi qui, al solito, il 3 di gennaio, per fare gli auguri di buon compleanno a J.R.R. Tolkien, autore semisconosciuto ai miei tempi, oggi oggetto del merchandising più frizzante e autore-culto in questa e in numerose altre galassie.
Strano, devo dire, che nessuno dei miliardi e miliardi, e miliardi, e miliardi, di fan del Professore si sia ricordato che l’anno scorso ricorreva il centoventesimo anniversario della sua nascita. Avrei immaginato che la concomitante uscita nelle sale del primo episodio della nuova Jackson-trilogia dello “Hobbit” sarebbe stata colta come lieta accoppiata giornalistica per propagandare ancora di più questa flebo filmica da parte del dottor Jackson.
Mah, possibile si rifacciano quest’anno che è il quarantennale della morte.
Misteri della Pubblicità.
Quest’anno mi va di pensare quasi ad una rubrica dedicata al viaggio dei personaggi durante le vicende del Signore degli Anelli.
Avrei dovuto iniziare il 23 settembre, il giorno della partenza di Frodo da Casa Baggins, ma ho più volte citato questa data nel blog (se ricercate questa data nel blog, troverete numerosi post).
Ma visto che c’è un compleanno da festeggiare…dov’erano, più o meno, i nostri amici il 3 gennaio?
Ebbene, dopo aver passato il Natale a Rivendell ed essere da lì partiti il 26 dicembre, ripercorrendo in parte i loro passi, si sono diretti verso sud (“L’Anello va a sud”) lungo il versante occidentale delle Montagne Nebbiose.
Su questo sito ho trovato una illustrazione molto schematica delle Montagne Nebbiose:
Molto più raffinata e studiata la mappa realizzata da Barbara Strachey in I viaggi di Frodo, testo ormai introvabile e di cui la casa editrice ha perso i diritti.
Ai primi di Gennaio ancora la Compagnia stava viaggiando ai piedi delle Montagne, su un terrendo freddo, duro e accidentato, laddove, molto tempo prima si stendeva l’Agrifogliere, un terriorio ricco di vegetazione e acqua. L’Agrifogliere era popolato da Elfi ed è qui che furono forgiati i tre anelli elfici. Le versioni su come/dove fu forgiato -e da chi- l’Unico Anello, sono diverse e le lascio agli studiosi.
A partire dall’8 di gennaio la Compagnia inizia a salire verso il Passo Cornorosso (“Redhorn Gate” nella mappa), ma l’inverno e Saruman impedirono loro di arrivarci, e superare le Montagne Nebbiose da su, costringendoli ad attraversarle da dentro, cioè dalle Miniere di Moria.
“Il Caradhras li aveva sconfitti”, così scrive Tolkien.
John Howe, uno dei più grandi illustratori di Tolkien, rappresenta la scena in un disegno che è stato sicuramente fonte di ispirazione per il dottor Jackson, tanto che la clip video che segue lo ricalca in tutto e per tutto.
Una galassia di storie.
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"Alle giovani dico sempre di non abbassare la guardia, non si sa mai". Miriam Mafai