Il Veneto, con le sue ville sul Brenta, ne sa qualcosa di architettura d’acqua e di “waterfront” (personalmente sfiderei il mio tragicomico mal di mare per visitare tutte le ville del Brenta).
Quello che ha voluto fare la città di Seul -definita l’amministrazione più lungimirante- è stato proprio riqualificare una zona degradata e invivibile ritornando al futuro e recuperando l’antico corso d’acqua, il Cheong Gye Cheon, che divide da est ad ovest la città di Seul, e che per anni ne è stato cuore commerciale.
Seul è una città ricca di corsi d’acqua, di cui il Cheon Gye Cheon è il più grande, e nel quale più o meno versano tutti gli altri. Negli anni Cinquanta la condizione sanitaria della zona si era alquanto deteriorata, e nei ’60 il fiume fu coperto e trasformato in una strada. In seguito vi fu costruita sopra una grande arteria stradale, simile al “Loop” di Chicago (vi ricordate i Blues Brothers?).
Il quartiere divenne immediatamente accorsato e popoloso, con un mercato attivo e importante.
Seul, come e più di New York e la sua High Line, ha avuto il coraggio di realizzare un futuro che fino ad ora in molti si limitano a pensare o a concettualizzare in belle rappresentazioni grafiche o espressioni di questa o quella volontà politica/ecologista/ambientalista.
A dimostrare che passato e futuro possono andare a braccetto, compenetrarsi, divenire l’uno l’altro.
La gente ha bisogno di giardini, soprattutto nelle metropoli. Gli abitanti i Seul hanno subito riempito il Cheong Gye Cheon, passeggiandovi e prendendo il sole. Il traffico, deviato sulle due sponde, è diventato necessariamente più convulso, ma la città ne ha guadagnato in salute e anche in bellezza.
Il progetto trascende il semplice aspetto urbanistico e diventa proposta per un futuro progetto di metropoli, reintegra il rapporto della città con i suoi luoghi storici e con la sua memoria collettiva, riavvicinando la gente al giardino. Anche qui, come per la High Line di new York, ci sarà una riqualificazione delle zone adiacenti al canale, tant’è che per la progettazione di un complesso residenziale è stata interpellata la nota architetto Zaha Hadid.
Ti do una notizia, anche a Mestre abbiamo il nostro ‘Cheong Gye Cheon’. Guardati questo http://www.youtube.com/watch?v=ASXhqOwNtu4 e scoprirai ancora, che non siamo fatti ne per il verde ne per il giardino. Saluti.
C’è da riflettere qua