Antonia lotta contro l’avocado

Mia madre mi fa paura.
Ha passo felpato e urla potentissime.
Odia il gelso e l’avocado: sporcano.
Oddio, ora non immaginatevi la solita signora che litiga coi vicini se l’albero di confine fa foglie. Mia madre è molto passionale, ama la natura, è pittrice e poetessa, ha intuito, istinto, fuoco, arte, amore.

Però detesta l’avocado.

Questo periodo è una nemesi per lei: l’avocado fa la cascola naturale dei fiorellini, verdi e poco significativi se presi singolarmente, ma che sull’albero, quand’è tutto fiorito, fanno un effetto “verde giovane” molto intenso.

Fiorellini dell'avocado

I fiori dell’avocado cascano in masse da soli e al primo soffio di vento. E’ una gran bella pioggia. Se avete la fortuna di avere un tetto in lamiera o in coibentato sotto cui stare, il rumore della pioggia di fiori di avocado caduti sul metallo è persino più bello di quello dell’acqua. E’ qualcosa di zen, di mistico. Se non esistessero i cellulari, si potrebbe stare ad ascoltare gli avocadi per ore.

Una volta caduti in terra, fanno un tappeto color verde mela di una delicatezza insospettabile, un tappeto su cui viene voglia di toglierti le scarpe per passeggiare a piedi scalzi.
E’ contro questo tappeto che mia madre ingaggia la sua lotta più che quotidiana. Dalle tre alle sette volte al giorno esce a ramazzare il giardino. Non riesco bene a capire se lo faccia perchè consideri sporcizia quel tappeto o se lo faccia per non essere additata come una cattiva padrona di casa. O entrambe le cose.
A volte esco io a pulire il cortile, anche se mi dispiace spostare quel tappeto.
Ecco cosa esce fuori dopo una buona ramazzata.

Dato che ne abbiamo tanto, io lo uso come pacciamatura e lo getto ai piedi di una Thunbergia lì accanto, che mi viene proprio vicina vicina, e che negli anni ha molto beneficiato di questo trattamento.

L’avocado, poi, ha un’altra qualità: quella di essere profumato. Non profuma tanto “di fiore”, quanto “di foglia”. Ha un profumo d’erba che si sente particolarmente forte nelle sere tiepide ed invitanti.
Un profumo che forse si dovrebbe meglio classificare come “odore”, ma cos’è un profumo se non un tipo particolare di odore?

7 pensieri riguardo “Antonia lotta contro l’avocado

  1. Latitudine che vai, pianta che trovi….
    Il fratello, in questo caso piemontese,dell’avocado di casa tua è un taxus bacchata maschio. Agli inizi di marzo, al primo venticello “sfarina” il suo polline giallo senape, denso e vischioso, e tutto ricopre con una patina invincibile, che per essere tolta richiede un vero lavoro di sgrassamento.
    Ora invece, ma silenziosamente, lascia cadere gli amenti, un fitto tappeto di piccole “pigne” -anch’io come tua madre, chissà perché li spazzo anche più volte al giorno- che non so mai se posso utilizzare come pacciamtura, sarebbe molto elegante, ma forse tossica persino per altre piante…
    Forse lo patisco un po’ perché è troppo vicino a casa, forse sarebbe peggio la cascola degli arilli, rossi e glutinosi, ma sono buoni come quasi come i lamponi gli arilli (anche se mai quanto l’avocado)!

  2. che bel post!
    Con una manciata di parole hai reso vivida tua madre,l’avocado,la ramazza…tu scrivi e dipingi nello stesso tempo.
    Saluta Antonia che mi è sorella nelle urla potenti…

    1. “tu scrivi e dipingi nello stesso tempo”

      Le ho già sentite queste parole, e siamo almeno a due. Quand’è che se ne accorgeranno anche la fuori.

  3. L’odore quando si mescola con i ricordi olfattivi, una sorta di imprinting d’infanzia, diventa profumo. Forse di per sè non è buonissimo ma risveglia sensazioni ataviche non sempre chiarissime a livello razionale.
    Il mio profumo è quello dei pioppi, unito con quello dell’erba e della terra. Qualcuno a ragione può dire che fa schifo, ma è l’odore di antichi giochi infantili nel campetto sportivo….
    Nel tuo caso c’è l’imprinting olfattivo e uditivo ( la cascola sul tetto, tic tic tic)

  4. L’imprinting uditivo nel mio caso è molto forte. Io dormo in una stanzetta fuori dalla casa, dove prima il tetto era di amianto (…) e poi fu adattata ad uso abitativo con la sostituzione del tetto: ho sempre sentito motlo forti i rumori del vento e della pioggia, quando pioviccica sembra che ci sia una tempesta. Dopo una serie di riparazioni è venuto fuori un altro difetto, che -credetemi- non so a cosa sia dovuto: se c’è vento si sente una vibrazione nel tetto, proprio al centro.
    Prima non riuscivo a dormirci, ora mi culla.
    Poi quando l’avocado “piove” sul mio tetto, mi sento come felice come una bambina.

    Comunque volevo raccontarvi questa cosa di mia madre: quando era piccola e dovette fare la prima comunione, le chiesero il Credo, e lei iniziò a dire “Credo nella nostra capretta che ci dà buon latte, credo che io e Clementino siamo buoni amici, credo nelle lucertole e nei ragni…”.
    Ovviamente fu rimandata.

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