A volte mi viene da sognare.
Sogno che Siderno sia una bella cittadina pulita, ordinata, con poco traffico, con tante casette col giardino davanti e negozi con insegne pubblicitarie in legno verniciato.
Di più di più mi viene da sognare soprattutto di più quando osservo il colore degli alberi in questo tumulto di verdi primaverili.
Il sogno che faccio in questo periodo riguarda la via Carrera, una vecchia e strettissima strada che anticamente era fuori dai confini del paese e serviva solo ai carri merci, mentre oggi è stata per metà ampliata e resa uno stradone a otto corsie che segna i confini del circuito viario di Siderno.
Quel che rimane della via Carrera è un viottolo che tra nuovi casermoni e vecchie mura è fiancheggiato da vecchie querce.
Sogno che in passato, un sindaco di buon cuore e dotato di intraprendenza naturalistica, un sindaco col panciotto amante delle passeggiate in campagna con cane e bastone, vista la bellezza della via Carrera, avrebbe acquisito per il comune le due fasce che le corrono ai lati, preservandole dalla speculazione edilizia.
Sogno che questo sindaco, grazie alle sue conoscenze botaniche, decidesse di piantare degli alberi a ridosso della stradella, in modo che le chiome si congiungessero in alto, formando una volta verde.
Sogno alberi profumati, come le robinie e le mimose, oltre che degli aranci piantati qua e là, non troppo fitti. Questo sindaco col panciotto avrà anche pensato di mischiare alle querce preesistenti, allora giovani, qualche albero da fiore, come dei Prunus avium, e magari, magari, forse…sarebbe stato troppo soverchio ed abbondante un Prunus x subhirtella ‘Pendula Rosea’?
La via Carrera sarebbe potuta essere simile al Bianco Viale delle Delizie di Anna dai Capelli Rossi, piantato da un eccentrico coltivatore ai fianchi dei suoi possedimenti. Non chiediamo al nostro buon sindaco un’altrettanto grande sforzo di fantasia, ma immaginiamo che il risultato sarebbe potuto essere simile.

Le vecchie case avrebbero avuto glicini e rose rampicanti morbide e flessuose, come la ‘Dorothy Perkins’, caprifogli rosa e Philadelphus profumati. Qualcuno -scocciato da tutto questo tripudio di romanticherie- avrebbe piantato invece passiflore a fiore grande, che nel tempo sarebbero diventate enormi e fioritissime.
I contadini, ai margini degli orti, avrebbero piantato siepi di pisello odoroso in tutte le varietà di colore allora disponibili, e il camminare per la via Carrera in primavera sarebbe stato come veleggiare in un sogno.

Naturalmente la bellezza porta sempre con sè la magia, e una volta piantati alberi che dessero rifugio agli animali e cibo agli uccelli, sarebbero arrivate anche le fate. Fate con piccole lanterne che danzano tra i prati nelle radure delle piantate, che trovano rifugio nei tronchi più grossi degli ulivi secolari, e che volteggiano tutta la notte confondendosi con le lucciole.
Cosa sarebbe bastato? Un sindaco intraprendente.
sogni liberi, sindaci no
Che spreco!
i tuoi disegni sono belli da far male
Ah! Non parliamo di sindaci! tra l’altro Siderno è commissariata (commissariata e senza approvazione del bilancio…)
Non tutti sono disegni miei, quello del “Bianco viale delle delizie” è di Miyazaki.
Mia cara,
fate (e sindaci intraprendenti) abitano altri luoghi. Da noi nei boschi vivono i cinghiali.
Qui da noi neanche un cinghialetto. Al massimo un paio di recidivi che cercano di sfuggire alla Polizia.
Le fate esistono dappertutto, anche tra i casermoni, i sindaci intraprendenti, veramente, di quelli non ne ho mai visti neanche io…
un comitato cittadino? una pro-loco intraprendente?
Forse non sarebbero bastati, ma sarebbero stati un pungolo a intraprendere (magari).
Mah, guarda, qui tocchiamo un tasto dolente, dolentissimo. Io credo poco nell’associazionismo, perchè ho visto che qui non funziona. Tutto è in ritardo, da noi, anche le feste comandate (abbiamo festeggiato la Pasqua soltanto l’altro ieri), quindi anche le idee circolano con lentezza. In genere i promotori pro-lochiani sono la classica borghesia intellettuale paesana, che si autoincensa, piuttosto inerte da un punto di vista culturale.
Chi segue, se lo fa, lo fa con bradipica lentezza e con ovina prosternazione, ottenendo in verità (forse) le uniche cose che gli interessano: potere contrattuale e visibilità.
Quello che ci frega è proprio la solitudine. Ci sono elementi validi, voglio dire, ci sarà uno che non è proprio una testa di rapa a Siderno, ma io non ne conosco.
Insomma, alla fine, con chi ti metti a fare il club di giardinaggio o la petizione per la protezione delle mura del Mulino del Fego? E chi avrebbe mai il coraggio di andare a presentarla una petizione che sottrae spazi alla speculazione edilizia che è una delle cose più importanti attraverso cui si riciclano i soldi sporchi del narcotraffico?
Alla resa dei conti possiamo ottenere di avere le “aree verdi” gestite da questa o quella associazione benefica, ma non crediate che qui ci sia margine per attività sociali più penetranti di questa.
Qui campare è dura.
“ci sarà uno che non è proprio una testa di rapa”
..una la conosco 😉
però con quello che scrivi un po’ di timore ce l’avrei pure io.
Eccapirai! la mafia di Siderno mo’ si legge i blog di giardinaggio su wordpress! Qui sono tranquilla che i foruncoli di Siderno non mi scovano neanche con la CIA. E poi vorrei davvero che qualcuno mi querelasse, ne vedremmo delle belle.
e ma te sei famosa oramai!
(non pensavo alle querele..)
A cosa pensavi? accoltellamento, rapimento e riscatto, lupara bianca? A Siderno è molto di moda appostamento in pubblica via con fucilazione a pallettoni. Pieno giorno ovviamente…
Comunque non sono famosa neanche di niente. Qui sono più famosa per scrivere su quell’ignominia di “la riviera” che per il libro che ho scritto.
Più o meno..
sai, per noi del “Nord” è facile giudicare e stigmatizzare le persone che non collaborano con la giustizia quando succede qualcosa.
Perchè non conosciamo certi mostri ( non che non ci siano, ma sono se ne stanno occultati).
Mi sono tenuta da parte la risposta a questo commento perchè va data con calma e tempo.
I media danno un’idea volutamente distorta del meridione e della Calabria in particolare. Questa forma di discriminazione esiste anche nei confronti dell’Italia come nazione da parte dei media europei e stranieri. Parlate con un amico che vive all’estero: vi chiederà come fate a vivere in Italia. Sarebbe abbastanza inutile raccontargli delle vostre camere di compensazione, quali la bella giornata, il mare, la campagna, il bosco con la neve, la gita fuori porta, gli amici, le comari di un paesino che non brillano certo in iniziativa ma possono essere molto calorose quando ce n’è bisogno.
In Calabria i rapporti sono molto inselvatichitisi in questi decenni (se ti va leggi il mio vecchio post La tammarrìa di Siderno), anzi, laddove la mafia è molto forte, come a Siderno, la cosiddetta “microcriminalità” è decisamente minore (il ladro di polli finisce per mettere in allerta il contadino).
C’è molta gente che vorrebbe poter dare un contributo alla lotta alla criminalità, ma tra lo Stato Italiano e la mafia c’è un fortissimo sodalizio: l’Italia si tiene in piedi grazie al commercio di droga proveniente dal Canada (e da dove altro non so), che puntualmente sbarca in Calabria e da qui viene poi distribuita nelle varie zone europee. Non facciamo finta di non sapere dove e chi a Siderno ricicla i soldi sporchi. Ora, se io andassi a dire che L. R. è un mafioso, che la buonanima di F. F. era un colluso, cosa credi che otterrei? Al più pubblica disapprovazione e eventualmente una querela, quando non la macchina incendiata o le pallottole nella buca della posta. Credi che il questore mi proteggerebbe, che lo Stato mi darebbe garanzie?
Se lo so io dove vengono riciclati i soldi, se lo so io chi è che ha ammazzato G. C. e perchè, lo sanno anche loro. Ma si limitano a fermare persone come me e controllare se mi funzionano le frecce.
Cosa credi che fecero quando uccisero Fortugno? Niente. Tutti sappiamo la verità, ma nessuno la dice, perchè nessuno può dirla, perchè chi ha il potere di farla venire alla luce è la stessa persona che ha commesso il crimine.
Sì, noi viviamo così: sapendo e non potendo dire la verità.
Almeno voi non la sapete la verità.
Miyazaki se ne farà una ragione ….