Annata brutta per le clivie. I fiori sono venuti fuori scoloriti e con variegature anomale. Poco alti e meno durevoli.
tzk…non c’è clivia per i gatti. Clivia passata in candeggina
Oh, be’… io sto allevando da anni una clivia da seme (regalatami alla mia prima Murabilia nel 2008: era grande a malapena come l’unghia di un mignolo, in un vasetto di 4 cm) e ancora non ha fiorito: forse l’anno prossimo… e magari vien fuori di un colore schifido.
Ma in fondo sono allenato ad aspettare: il glicine che ho piantato nel 2005 ha fatto ben *tre* fiori per la prima volta quest’anno, che vuoi che siano cinque anni per una clivia?
Non credo che una clivia presa a Murabilia (soprattutto qualche anno fa, quando la mostra non era calata di qualità) possa avere un coloraccio.
Per il glicine è diverso, dove l’hai preso? Aveva i fiori quando l’hai acquistato? No, perchè capita spesso che i vivaisti lo riproducano da seme, ché è molto facile. Ma da seme non fiorisce presto nè la pianta si dimostra particolarmente fiorifera. Io ti consiglierei di provare su un ramo rigoglioso a fare un innesto con una cultivar che sai essere molto fiorifera. Se il ramo innestato fiorirà copiosamente e quelli non innestati no, avrai una (mezza) riprova che l’esemplare acquistato non era di buona qualità. Perchè il glicine si adatta a tutte le posizioni e tutti i terreni, mi sembra impossibile che non arrivi a fiorire dopo sette anni, leggasi, sette.
La clivia non aveva nulla che fare con l’esposizione, bensì con gli scambi tra i partecipanti al raduno CdG: me la sono vista offrire e l’ho accettata anche come sfida (è ancora viva e vegeta, ormai è abbastanza grande e chissà, l’anno venturo potrebbe essere quello buono).
Il glicine è stato acquistato al locale vivaio (in teoria affiliato a wisteria.it, ma evidentemente in pratica…) prima che scoprissi nomi come Raziel, Priola, Barni, La Campanella… e l’enorme varietà di piante disponibili a catalogo, e con le piante gli errori si pagano a lungo; comunque ora sembra aver capito la strada giusta, forse incoraggiato dalla visione di un’accetta che gli ho lasciato vicino in bella mostra per tutto l’inverno… metodo che a suo tempo è servito anche per convincere il cedro a portare a maturazione qualche frutto.
Anzi, scusate: ora che mi sovviene, dovrei spostare l’accetta vicino ad una peonia recalcitrante, l’unica che ancora non è rifiorita dopo tre anni dall’impianto…
Oh, be’… io sto allevando da anni una clivia da seme (regalatami alla mia prima Murabilia nel 2008: era grande a malapena come l’unghia di un mignolo, in un vasetto di 4 cm) e ancora non ha fiorito: forse l’anno prossimo… e magari vien fuori di un colore schifido.
Ma in fondo sono allenato ad aspettare: il glicine che ho piantato nel 2005 ha fatto ben *tre* fiori per la prima volta quest’anno, che vuoi che siano cinque anni per una clivia?
Non credo che una clivia presa a Murabilia (soprattutto qualche anno fa, quando la mostra non era calata di qualità) possa avere un coloraccio.
Per il glicine è diverso, dove l’hai preso? Aveva i fiori quando l’hai acquistato? No, perchè capita spesso che i vivaisti lo riproducano da seme, ché è molto facile. Ma da seme non fiorisce presto nè la pianta si dimostra particolarmente fiorifera. Io ti consiglierei di provare su un ramo rigoglioso a fare un innesto con una cultivar che sai essere molto fiorifera. Se il ramo innestato fiorirà copiosamente e quelli non innestati no, avrai una (mezza) riprova che l’esemplare acquistato non era di buona qualità. Perchè il glicine si adatta a tutte le posizioni e tutti i terreni, mi sembra impossibile che non arrivi a fiorire dopo sette anni, leggasi, sette.
Un glicine da seme ci mette sette anni a fiorire. Quello di Luca dunque è stato puntuale.
sì, io mi riferivo a quelli innestati.
La clivia non aveva nulla che fare con l’esposizione, bensì con gli scambi tra i partecipanti al raduno CdG: me la sono vista offrire e l’ho accettata anche come sfida (è ancora viva e vegeta, ormai è abbastanza grande e chissà, l’anno venturo potrebbe essere quello buono).
Il glicine è stato acquistato al locale vivaio (in teoria affiliato a wisteria.it, ma evidentemente in pratica…) prima che scoprissi nomi come Raziel, Priola, Barni, La Campanella… e l’enorme varietà di piante disponibili a catalogo, e con le piante gli errori si pagano a lungo; comunque ora sembra aver capito la strada giusta, forse incoraggiato dalla visione di un’accetta che gli ho lasciato vicino in bella mostra per tutto l’inverno… metodo che a suo tempo è servito anche per convincere il cedro a portare a maturazione qualche frutto.
Anzi, scusate: ora che mi sovviene, dovrei spostare l’accetta vicino ad una peonia recalcitrante, l’unica che ancora non è rifiorita dopo tre anni dall’impianto…
Capita ogni tanto anche con gli innestati e comperati in vivai specializzati