La fontana: simbolo della vita (su Houzz)

Il mio articolo sulle fontane (su Houzz)

Se vi fosse acqua
E niente roccia
Se vi fosse roccia
E anche acqua
E acqua
Una sorgente
Una pozza fra la roccia
Se soltanto vi fosse suono d’acqua
Non la cicala

E l’erba secca che canta
Ma suono d’acqua sopra una roccia
Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini
Drip drop drip drop drop drop drop
Ma non c’è acqua

7 pensieri riguardo “La fontana: simbolo della vita (su Houzz)

  1. Ciao Lidia. Hai mai letto “L’uomo che piantava gli alberi” di Jean Giono? E’ un piccolo libro che negli ultimi anni forse è stato esageratamente pompato, diventando un bestseller. Quando l’ho incontrato su di una bancarella dell’usato, in Liguria, stavo riflettendo sull’importanza della mia vita, e di quanto tutte le costruzioni mentali, culturali e sociali fossero poca cosa di fronte a questa enorme occasione di esistere. L’ho comprato. Mi ha sicuramente molto colpito e penso sia stato influente per le scelte che poi ho compiuto. Magari l’hai già letto. Se non l’hai fatto te lo suggerisco…a proposito di fontane.

    1. caro Paolo, certo che l’ho letto. Forse tu sei un po’ più piccolino di me e probabilmente non sei cresciuto con i cartoni animati la mattina del 25 dicembre.
      Il 25 dicembre non c’era solo il concerto (quello “piccolo”. Il PALLOSISSIMO concerto “grande” era a Capodanno), ma anche i cartoni animati, quasi tutti jap, in TV, su varie reti.
      Dio mio, che epoca d’oro, non c’era Dragonball, non c’era Peppa Pig, non c’era neanche Sailor Moon. A natale mandavano spesso lungometraggi ispirati a racconti classici, come le fiabe dei 12 mesi (un raconto russo), i 12 cigni o la Bella addormentata.
      Era un po’ terreno di sperimentazione, passava ogni tanto qualcosa di est-europeo, o di francese, o di italiano! passavano Bruno Bozzetto, Maurizio Forestieri (che ho avuto l’onore di avere come insegnante), Manuli, ecc.
      Un natale passò “L’uomo che piantava gli alberi” di Frédérick Back . Io e mia sorella eravamo grandi, potevo avere ventidue anni. capivo perfettamente che non era roba da poco, anche perché all’epoca studiavo all’IED.
      Ovviamente annotai l’autore e cercai il libro, che era fuori catalogo. Dopo molti anni fu ripubblicato, diventando, come il “piccolo Principe”pompato ed eletto ad icona di un’ideale di vita che in verità nessuno di noi pratica.
      Grazie per avermi riportato alla memoria questo ricordo prezioso.
      Qui c’è il video per intero https://youtu.be/pI0yOZQwVb8

      1. Grazie a te, Lidia, per avermi regalato uno spaccato sulla tua vita.Non mi sono del tutto estranei questi lungometraggi animati di cui parli. Ricordo un bellissimo film che credo fosse una sorta di Aladino e i 40 ladroni che mi piacerebbe poter rivedere! Una gracula religiosa (il merlo indiano) faceva da fil-rouge per tutta la durata del film. Io bambino, di cinque/sei anni credo (quindi era l’80 o l’81) ero rimasto ammaliato, a bocca aperta per disegni così raffinati. Mi pareva già allora un’opera d’arte! Purtroppo la visione era stata interrotta perché dovevamo andare dai nonni o una cosa del genere…chissà se ti riporta alla mente qualcosa…magari mi potresti aiutare a ritrovare quell’opera! Guarderò sicuramente il video che mi hai mandato. Ad ogni modo “L’uomo che piantava gli alberi” mi è rimasto dentro. Non sarebbe male se tutte le operazioni di marketing libresco riporatassero in auge testi come quello! Un grazie di cuore!

  2. Fantastico Lidia! Me lo ricordo Shirab!!! Però non era lui, si trattava proprio di un lungometraggio di un paio d’ore, davvero incantevole, spaventoso e affascinante. Sicuramente non era giapponese! Poteva essere come la storia di Shirab versione film ma con disegni sicuramente antecedenti…non saprei proprio dare altre info…avevo provato a cercarlo ma niente! Comunque grazie mille! Vedere il faccione di Shirab mi ha fatto tornare all’infanzia! Che emozione! 😀

  3. Lidia, l’ho trovato! Mi sono emozionato e volevo condividere con te! L’hai mai visto? https://www.youtube.com/watch?v=lggPCKc1vlM
    Si tratta di Arabian nights: the adventure of Sindbad (di Toei Doga). Non era esattamente un film per bambini piccoli tant’è che ricordo che rimasi davvero impressionato. 😀 Buona giornata!

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