L’acqua come elemento di design nel giardino (su Houzz)


Si può dire che i giardini siano nati attorno all’acqua. Per evidenti necessità era considerata, assieme alla terra, il bene primario, quello da proteggere a ogni costo con alte mura. Se si pensa che in epoca moderna molte lotte contadine sono state condotte attorno al controllo dell’acqua, possiamo immaginarci quale potere avesse questo elemento usato al di fuori dell’agricoltura: lo “spreco” d’acqua da parte dei regnanti francesi, dei cardinali romani e dei principi olandesi lascia ancor oggi attoniti. La celebre Fontana di Apollo a Versailles viene aperta solo in particolari occasioni che diventano anche kermesse e festa.

Basta una rapida occhiata alla storia del giardino per rendersi conto di quale immensa capacità attrattiva abbia l’acqua. Qualsiasi elemento – anche piccolo – che abbia a che fare con l’acqua porta il giardino a un livello superiore. Questo potere aumenta se è copiosa ed è corrente, ma consumare molta acqua non sempre è possibile, e a volte non è né legale né etico, ma esistono molti modi per ottenere effetti meravigliosi con una quantità ridotta fatta circolare con piccole pompe, garantendo un consumo davvero minimo e sostenibile anche in giardini in zone calde o aride.

L’acqua è così suggestiva che anche una ciotola, una fontana o un piccolo abbeveratoio catturano l’attenzione, ma l’effetto è moltiplicato esponenzialmente quando viene usata per esaltare geometrie o piani visuali, punti focali, prospettive, per definire gli spazi e diventare elemento coeso della progettazione del giardino.

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