2 pensieri riguardo “Disclaimer

  1. Non so, tu parli di agnizione che ti porterai dietro per tutta la vita.
    Boh, sarò troppo dura con le donne, come mi accade spesso, ma penso che le nostre azioni abbiano delle conseguenze, specie se le nostre azioni sono potenzialmente pericolose.
    Io soffro di vertigini ma non riesco ad accettarlo, per cui se mi capita l’occasione faccio delle smargiassate, come salire sul tetto, salvo poi stare 10 minuti ferma sul colmo pensando: oddio questa non la racconto e muoio qui (perché mi gira la testa e non riesco a scendere). Ma io lo so che per me è pericoloso salire e allora perché lo faccio? Poi mi becco la paura, il terrore quasi e me lo merito tutto. Ma mi piace mettermi alla prova e dimostrarmi che non ho paura di nulla e posso affrontare qualsiasi cosa.

    Secondo te perché Maria Schneider è stata scelta per quel film che, tutti lo sapevano, sarebbe stato censurato ed era assolutamente inaccettabile dall’Italia cattolica degli anni 70? Credi che fosse proprio tanto ingenua da non capire che Bertolucci voleva esagerare completamente? Poi la fortuna del film è stata proprio il sequestro che gli ha permesso di diventare un cult (anche io sono andata al cinema quando hanno tolto il bando, che anno era? forse il 90?) E di Maria Schneider se ne parla ancora solo ed esclusivamente per quel film. Certo è pericoloso a 20 anni, specie se non si ha la scaltrezza navigata da Ruby Rubacuori, fare un film quasiporno (per quel periodo), ma lo ha voluto lei e credo ne fosse molto compiaciuta. Poi a dirla tutta non ci credo che si sia data alla droga per le conseguenze dello choc subito, è più probabile che lo abbia fatto perché nessuno la chiamava più a fare film: troppo caratterizzata, troppo associata a Ultimo tango a Parigi per essere ben spendibile, ma questa è solo una mia ipotesi (cattivissima).

    Delle porno star che dire, mi fanno molto meno pena. Lo so che non tutte le donne hanno le stesse opportunità, che non tutte possono studiare fisica nucleare o andare alla Bocconi per poi dirigere un’azienda. Lo so che non è facile trovare un lavoro, ma basta che tu sia passabile ed è facile fare questo mestiere.

    1. Stefania, non so che dire. Ho pensato molto a come e se rispondere a questo tuo commento. In realtà se il blog non fosse mio non avrei risposto affatto, e forse non dovrei farlo. Ma sono in una fase di felice franchezza con il mio prossimo.
      Credo che tu abbia partorito una sequela di scoregge mentali da gonfiarci l’Hindenburg.
      Da dove e come ti vengano non lo so e non mi interessa (dovrei forse aggiungere: “se ti trucchi e ti metti una mini per andare ad una cena di lavoro e poi ti stuprano sono fatti tuoi”?)
      Ti linko un altro post del Ricciocorno che forse potrebbe ridurre la presenza di gas tra i tuoi neuroni.

      La cultura della violenza

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