10 pensieri riguardo “Intervista di Lucilla a Isabella della Ragione, Erena Dandini e Marina Cristina Leonardi, Conserva della neve 2011”
Mi unisco all’accenno di applauso finale, comprerò il libro di Isabella appena potrò. E’ una delle poche persone nel mondo del giardinaggio che abbiano risonanza nazionale e che abbia mantenuto la sua lucidità e umiltà. Molti “garden designer”, ivi compreso il citato (non troppo a proposito)Clément, potrebbero imparare molto da lei.
Erena, consiglio: leggi “Storia del paesaggio agrario italiano” di Emilio Sereni, ci troverai molte risposte alle tue domande.
Grazie Lidia e scusami il ritardo, ieri ho avuto un mal di testa bestiale e pensavo che oggi ci sarebbe stato il finimondo di pioggia lampi e fulmini, invece c’è il sole. Neppure i mal di testa sono più quelli di una volta! In discolpa alla Serena, devo dirti che lei ha citato di proposito Clément per fare un omaggino a me. “So che ti piace”. L’aveva letto su BNG. Non so se abbia letto o per lo meno sfogliato “La storia del paesaggio agrario”, ma ti assicuro che non lo hanno letto molti di questi architetti che insegnano paesaggio all’Università e che prima del 2010 non si trovava da nessuna parte. Io l’avevo avuto in prestito anni fa da un signore comunista ( cugino di Sereni) che me l’aveva prestato per 3 giorni, tre. Isabella è davvero brava e simpatica. La Conserva della neve è una mostra molto bella, pulita e porta avanti quel discorso. In più coinvolge nell’organizzazione i giovani paesaggisti e studenti del paesaggio. Peccato che i Forum la snobbino così tanto. Forse perchè non fa parte della parrocchia? Meglio congrega. Ciao e grazie mille ancora da Paesaggio critico.
ma va’, la Erena è venuta su BNG? e che ne pensava lei? Eravamo noiosi, da cappuccino alle ginocchia? Ho visto che hanno ripubblicato “Storia del paesaggio agrario” , ma si trovava anche prima, ad “appena” 27 dollari, su abe books http://www.abebooks.com/servlet/SearchResults?an=sereni+emilio&kn=paesaggio&x=0&y=0
Comunque, se vguole davvero capire il perchè delle devastazioni del paesaggio italiano, dovrebbe proprio leggerselo tutto, Sereni.
PS, ma perchè non le chiedi se mi invita al salotto rosso, così faccio mangiare un po’ di fegato ai miei parenti?
Sei in ritardo, l’hanno rosso-sdivanata. Pensa che tantissimi anni fa, quando ancora non si era seduta sul fiammante, mi aveva detto che il sogno della sua vita era di poter condurre un programma sui giardini.
Sì, l’Ereni l’hanno ristampato l’anno scorso e ce lo siamo anche comperati, solo che raramente vi ho accesso, dato che lo usano continuamente mio figlio e la di lui morosa Erena S. che si interessano proprio di quella cosa là. Sto raggranellando i su per ricomprarmelo. Ora costa 24 di Euri.
Cara Lidia, consentimi ancora un pò di spazio nel tuo blog per enunciare dei principi importantissimi che sono sortiti durante la mia intervista.
CONSIGLI UTILISSIMI A UNA GIOVANE O A UN GIOVANE CHE DECIDE DI INTRAPPRENDERE LA FORTUNATA CARRIERA DI INTERVISTATORE. (pare un titolo di Busi)
DECALOGO
1. Non tenere le mani in tasca, magari muovendole equivocamente.
2. Non tenere le mani appoggiate ai fianchi, che tanto non sei Sophia Loren, ma neanche allacciate dietro alla schiena, che non sei Camus.
3. Non indossare una maglietta appena uscita dalla lavatrice. Asciugala meglio e magari stirala.
4. Metti un paio di sandali o scarpe se preferisci, non le ciabatte.
5.Non rimanere in piedi come una cogliona e possibilmente non dare le spalle al cameramen che ti sta riprendendo.
6. Non grattarti i piedi (io)
7. Non grattarti la testa (Isabella)
8. Non pulirti le unghie (Serena)
9. Non strappare il microfono dalle mani dell’intervistata.
10 Non parlare o fare gestacci a chi sta dietro al cameramen che sta riprendendoti (Io e Maria Cristina)
Caspita ora si è capito perché i giornalisti usano il Moleskine, Lidia. Ma per non tenere le mai in tasca e via discorrendo.! Quindi in una il Moleskine e nell’altra o il microfono o la penna. Che diamine, ma l’avevi capito? Io no, naturalmente.
Lucilla, piacere di conoscerti. Devo dire la verità, ti immaginavo proprio così come ti ho vista. Spesso ti penso come una specie di Forest Gump. Nel senso che ovunque capita un fatto, se guardi bene dentro chi c’è? Ma Lucilla Zanazzi ovviamente. Certo, Forest in più aveva che era diversamente abile se è così che si dice, ma questo non ha importanza.
Mi unisco all’accenno di applauso finale, comprerò il libro di Isabella appena potrò. E’ una delle poche persone nel mondo del giardinaggio che abbiano risonanza nazionale e che abbia mantenuto la sua lucidità e umiltà. Molti “garden designer”, ivi compreso il citato (non troppo a proposito)Clément, potrebbero imparare molto da lei.
Erena, consiglio: leggi “Storia del paesaggio agrario italiano” di Emilio Sereni, ci troverai molte risposte alle tue domande.
Grazie Lidia e scusami il ritardo, ieri ho avuto un mal di testa bestiale e pensavo che oggi ci sarebbe stato il finimondo di pioggia lampi e fulmini, invece c’è il sole. Neppure i mal di testa sono più quelli di una volta! In discolpa alla Serena, devo dirti che lei ha citato di proposito Clément per fare un omaggino a me. “So che ti piace”. L’aveva letto su BNG. Non so se abbia letto o per lo meno sfogliato “La storia del paesaggio agrario”, ma ti assicuro che non lo hanno letto molti di questi architetti che insegnano paesaggio all’Università e che prima del 2010 non si trovava da nessuna parte. Io l’avevo avuto in prestito anni fa da un signore comunista ( cugino di Sereni) che me l’aveva prestato per 3 giorni, tre. Isabella è davvero brava e simpatica. La Conserva della neve è una mostra molto bella, pulita e porta avanti quel discorso. In più coinvolge nell’organizzazione i giovani paesaggisti e studenti del paesaggio. Peccato che i Forum la snobbino così tanto. Forse perchè non fa parte della parrocchia? Meglio congrega. Ciao e grazie mille ancora da Paesaggio critico.
ma va’, la Erena è venuta su BNG? e che ne pensava lei? Eravamo noiosi, da cappuccino alle ginocchia? Ho visto che hanno ripubblicato “Storia del paesaggio agrario” , ma si trovava anche prima, ad “appena” 27 dollari, su abe books
http://www.abebooks.com/servlet/SearchResults?an=sereni+emilio&kn=paesaggio&x=0&y=0
Comunque, se vguole davvero capire il perchè delle devastazioni del paesaggio italiano, dovrebbe proprio leggerselo tutto, Sereni.
PS, ma perchè non le chiedi se mi invita al salotto rosso, così faccio mangiare un po’ di fegato ai miei parenti?
Sei in ritardo, l’hanno rosso-sdivanata. Pensa che tantissimi anni fa, quando ancora non si era seduta sul fiammante, mi aveva detto che il sogno della sua vita era di poter condurre un programma sui giardini.
Sì, l’Ereni l’hanno ristampato l’anno scorso e ce lo siamo anche comperati, solo che raramente vi ho accesso, dato che lo usano continuamente mio figlio e la di lui morosa Erena S. che si interessano proprio di quella cosa là. Sto raggranellando i su per ricomprarmelo. Ora costa 24 di Euri.
Cara Lidia, consentimi ancora un pò di spazio nel tuo blog per enunciare dei principi importantissimi che sono sortiti durante la mia intervista.
CONSIGLI UTILISSIMI A UNA GIOVANE O A UN GIOVANE CHE DECIDE DI INTRAPPRENDERE LA FORTUNATA CARRIERA DI INTERVISTATORE. (pare un titolo di Busi)
DECALOGO
1. Non tenere le mani in tasca, magari muovendole equivocamente.
2. Non tenere le mani appoggiate ai fianchi, che tanto non sei Sophia Loren, ma neanche allacciate dietro alla schiena, che non sei Camus.
3. Non indossare una maglietta appena uscita dalla lavatrice. Asciugala meglio e magari stirala.
4. Metti un paio di sandali o scarpe se preferisci, non le ciabatte.
5.Non rimanere in piedi come una cogliona e possibilmente non dare le spalle al cameramen che ti sta riprendendo.
6. Non grattarti i piedi (io)
7. Non grattarti la testa (Isabella)
8. Non pulirti le unghie (Serena)
9. Non strappare il microfono dalle mani dell’intervistata.
10 Non parlare o fare gestacci a chi sta dietro al cameramen che sta riprendendoti (Io e Maria Cristina)
Grazie
Scusa, dimenticavo la cosa più importante:
11. Tira indietro la pancia.
Caspita ora si è capito perché i giornalisti usano il Moleskine, Lidia. Ma per non tenere le mai in tasca e via discorrendo.! Quindi in una il Moleskine e nell’altra o il microfono o la penna. Che diamine, ma l’avevi capito? Io no, naturalmente.
ma non ce l’hai la pancia. Scema
Lucilla, piacere di conoscerti. Devo dire la verità, ti immaginavo proprio così come ti ho vista. Spesso ti penso come una specie di Forest Gump. Nel senso che ovunque capita un fatto, se guardi bene dentro chi c’è? Ma Lucilla Zanazzi ovviamente. Certo, Forest in più aveva che era diversamente abile se è così che si dice, ma questo non ha importanza.
neppur io sono tanto abile!