Climatologia da salotto



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Inserito originariamente da Lidia Zitara

Breve punto sulla situazione climatica di questo freddissimo inverno. Non ho termometri, barometri e non seguo molto le previsioni meteo, perciò non so darvi le misure precise delle minime e delle massime toccate qui a Siderno. Posso dire che ho dovuto comprare due cappottini per i miei due cuccioli, e che non glieli tolgo neanche di giorno. Il bassotto lo porto in casa quando fa freddo, perchè non ha sottopelo.
Questo inverno ho dormito in casa, al contrario degli altri anni, per lasciare spazio ai cani e agli stendini dei panni, perciò mi manca l’impatto col freddo di mattina, a crudo, appena alzata.
Fatto questo preambolo all’unico scopo di far capire che quanto scrivo è frutto unicamente di osservazione e non di studio, ho notato tante cose che mi hanno indotta a pensare che nonostante il freddo molte piante abbiano subito meno danni dell’inverno precedente, decisamente meno rigido. Uno dei miei barometri sono le foglie del nasturzio: quando anneriscono e si afflosciano è segno che c’è stato un brusco abbassamento della temperatura. Quest’anno non è avvenuto, forse a causa dell’escursione termica non elevatissima. Probabilmente la temperatura è diminuita gradualmente nel corso delle settimane consentendo alle piante di “abituarsi”.
Secondo: le foglie dell’hibiscus. Stanno benone, seppure in altri giardini, ma soprattutto per la specie syriacus, più rustica, e per esemplari piantati in zone esposte, il fogliame abbia subito un forte appassimento e un ingiallimento, con bruciature diffuse.

Un pensiero riguardo “Climatologia da salotto

  1. Buongiorno Lidia, e buon anno! Se a Siderno ha fatto freddo, qui, nel grigio Milano, e in maniera più sorprendente nel “nordovest ammantato di stelle” che canta Paolo Conte (dove ho trascorso le feste familiari) la temperatura è stata fin ora stranamente temperata. Un autunno mite e colorato che faceva apparire le Langhe provincia canadese, niente neve se non quella disperatamente spruzzata dai cannoni e niente galaverna, che qui da noi gela le piante in una irreale sembianza da regno dei ghiacci.
    Freddo nordico ne fa, la notte, comunque, e anche io ho notato che le piante, quest’anno, hanno avuto il tempo di adattarsi. I ciclamini esuberanti, persino i falangi e i nasturzi, o i gerani che, per quanto provati, sono ancora verdi e grassi. Forse è il sole, a cui, l’inverno, non siamo così abituati, e che invece ci visita quasi ogni giorno da mesi. Oppure chissà.

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