Lanterna Verde: niente paura, ma niente fede

Ti spiezzo in due
Ti spiezzo in due
Da tempo mi macinava in testa questo pensiero. Qualche settimana fa hanno passato in tivvù Lanterna Verde, un film su un supereroe della DC Comics.
Per diventare una Lanterna Verde, una sorta di corpo di polizia intergalattico, c’è un requisito importante. Ma proprio importante, nel senso che se non hai quello non potrai mai essere una Lanterna.
Non devi avere paura.
Perciò, quando l’anello di Swaaami Brachamutanda o come-cavolo-si-chiama, sceglie il belloccio americano di turno, tutte le Lanterne vanno in subbuglio dicendo che la razza umana è una razza di fifoni.
E metà del film ce lo passiamo così, a sentire il belloccio (?) di turno che tenta di vincere la sua paura. Naturalmente l’altra metà è stata occupata sonnecchiando.
Ora, considerazioni specialistiche a parte, è evidente che Lanterna Verde celebra il valore “americano” dell’assenza della paura, non già di quel sentimento indefinibile che è la paura controllata dalla ragione.

Non sono d’accordo. Come si può essere d’accordo? Forse la razza umana non sarà adatta a fare da Lanterna, anche se queste Lanterne sembrano dei birrai ubriachi immersi nel fosforo.

I valori che contraddistinguono noi europei sono più elevati, non già l’assenza di paura -che non sinonimo di coraggio (per aspera ad astra)- ma il controllo della paura, e soprattutto la fede. La fede in qualcosa di ben più grande di un misero deuccio venerato da un terzo della popolazione di un pianetino in un angolo remoto della nostra galassia. La fede nella capacità dell’universo di evolversi adeguatamente.

Per me Lanterna Verde esce sconfitta in partenza, non c’è assenza di paura che possa compensare la presenza della fede.

Il birraio ubriaco
Il birraio ubriaco

6 pensieri riguardo “Lanterna Verde: niente paura, ma niente fede

  1. piccola curiosità (oggi mi sono svegliata più tonta del solito): ma, per te, la “fede” in cosa (o chi)? p.s. mi “confesso”, sono atea 🙂

    1. Ciao Doriana, piacere di avere un tuo commento. Con l’occasione invito le lettrici e i lettori a visitare il tuo blog, che considero un capitale culturale meridionale e nazionale.
      Fede in cosa? Io sono agnostica, non ho un credo religioso. Ho “fede” che l’universo sappia evolversi adeguatamente. Adeguatamente a cosa, ti chiederai.Ad ogni stimolo esistente al suo interno. Non so, riguardo a questa cosa mi sento unpo’ come Pippo: o troppo stupida o troppo in grande. ma non ho un’altra risposta per il momento. Mi piacerebbe anzi averne qualcun’ altra in merito.

  2. oooooooooooh, ma grazie. esagerata!
    mah, nei momenti -che col senno di poi mi paiono i meno lucidi -penso che mi piacerebbe avere fede nell’humanitas, che forse potrebbe avvicinarsi al tuo “che l’universo sappia evolversi adeguatamente”…per il resto, ti dirò che la parola fede mi crea sempre un certo disagio, forse perchè la collego istintivamente ad una sorta di sentimento di obbedienza, quasi acritico e allora l’ho sostituita con “fiducia”!!!
    grazie a te per i tuoi cammei, il tuo sito è trai miei imperdibili

  3. Ciao, ammetto che Lanterna verde lo conosco poco, ma .. e se fosse un modo per creare nei piccoli dei futuri marines? Soldati superaddestrati che non abbiano paura di ammazzare altri esseri umani e farsi ammazzare per una bandiera ( quella sì che è la loro fede).
    P.S io non sono atea, sono piuttosto credente , non credo che sia un deuccio, ma per fortuna esiste il libero arbitrio!
    saluti

  4. io di film americani ne vedo parecchi e ho una percezione diversa: non è l’assenza di paura che viene esaltata anzi viene vista in maniera negativa..una certa dose di sana paura è necessaria, ti impedisce di fare pazzie inutili ..ma devi controllarla..se ti fai dominare da essa è finita. Coraggio non è assenza di paura ma affrontare la propria paura e dominarla..non annullarla del tutto, mi sembra un messaggio positivo

  5. Un altro film in cui viene ossessivamente ripetuto questo più o meno subliminale messaggio è “After Earth”, di M.Night Shyamala-coso, un noto integralista americano. Anche qui il valore dell’assenza di paura (quindi non paura controllata dalla ragione, ma assenza della prima, e direi, anche della seconda) è celebrato in modo così aperto da risultare stomachevole. Come del resto l’ideologismo della potenza americana che fa da sfondo a tutto il film.
    Non avere paura-guarda bene-colpisci forte, erano i tre messaggi alla nazione dopo l’11 Settembre, e i tre messaggi che salvano la vita agli eroi di “Signs”. Anche in “After Earth” i concetti xenofobi di guardare, non avere paura e colpire, sono il vero contenuto del film.

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