Phragmites australis

Italia campione del mondo di danza su ghiaccio 2014

Qualche giorno fa la coppia Cappellini-Lanotte ha vinto il campionato di danza su ghiaccio agli Europei di Sochi.
Abbiamo visto qualche spezzone generosamente trasmesso dai telegiornali, da qualche tv digitale, il programma corto su Youtube, ma il libero viene secretato perchè devi pagare Sky per poterlo vedere. Continua a leggere “Italia campione del mondo di danza su ghiaccio 2014”

Zar Sàltan

zar saltan_ian bilibin

U loggiatu

loggiatu_lidiazitara_giardinaggioirregolare_dizionario bovesia

MAO e lo spirito del Giappone. Foto di Suzanne Held

Do brevemente notizia di una mostra fotografica di Suzanne Held che si terrà a MAO (Museo Arti Orientali) di Torino. Molti siti la propongono in questo periodo, e non mi sembra il caso di dilungarsi più di tanto. In coda vi metto i dettagli, se volete scaricarli.
La mostra è
dal 29 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014

Chi vive in zona ed è amante dei giardini, se può ci faccia un salto, perchè Suzanne Held cercherà di cogliere lo spirito del Giappone anche attraverso i giardini.
Io invece vi metto la foto di un giardino che mi piace molto. Una volta lo feci vedere al Garden Club di Imola. Una signora esclamo: “Ma non è un giardino!”

ando-watercourt

067 Garden of Fine Arts in Kyoto (by Tadao Ando)

CS MAO Mostra Giappone
MAO mostra Giappone APPUNTAMENTI

MAO Museo d’Arte Orientale
Via San Domenico 11 – Torino
tel. 011.4436928

Orario: aperto da martedì a domenica, ore 10-18 (la biglietteria chiude un’ora prima), chiuso il lunedì
Ingresso mostra e collezioni museali: intero € 10; ridotto € 8; gratuito fino 18 anni. Per riduzioni e gratuità visitare il sito http://www.maotorino.it

Ufficio Stampa: Daniela Matteu – Tanja Gentilini tel. 011 4429523
e-mail daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it; ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it

Sculture da fuoco (15 settembre ad Ameno- Novara)

Sculture da fuoco il documentario realizzato da Emilio Tremolada con Andrea Salvetti, che documenta la performance all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, sarà proiettato fuori concorso al Festival Corto e Fieno, il 15 settembre ad Ameno (Novara)

Corto e Fieno, Andrea Salvetti, Sculture da Fuoco
Andrea Salvetti. Sculture da fuoco. Film di Emilio Tremolada

Maro D – Oraison

Oraison
Oraison

Maro D è artista e curatrice fuori da ogni catalogazione e circuito, trasversale e contraria, naturale ed estrema; elabora processi nei quali una parte determinante è attribuita alla relazione tra chi produce e chi fruisce degli stessi, in una dimensione di condivisione e conoscenza che prevede anche il superamento dei ruoli e delle geografie culturali.

Il suo è “un lessico fatto di contaminazioni profonde e interazioni tra materiali e linguaggi, tra scienza ed esperienze, tra visioni e utopie”, una costante ricerca interdisciplinare tra architettura, design, teatro, musica, poesia, agricoltura, Arti Visive ed Applicate, scrittura, ecologia e Scienze Umane.

Le opere di Maro D si defilano, non necessitano di apparenza, né di storia, sfacciatamente accurate e nude, spesso impalpabili; nate per “sparire” senza lasciare ingombri, piuttosto per innescare pensieri e ulteriori processi.

La mostra fotografica “IntimeRose” prorogata per tutto maggio (Milano)

http://youtu.be/_GvbTSLbb7U
http://youtu.be/_GvbTSLbb7U

“IntimeRose”.
Dopo il successo avuto nei mesi precedenti, la mostra fotografica di Marò D’Agostino (Maro D) è stata prorogata al mese di maggio, periodo della fioritura delle rose.
Nata da un nucleo di una precedente esposizione fotografica avente come tema l’eros, la mostra “IntimeRose” espone 45 pannelli che invitano ad una visione “altra” attraverso multiformi ritratti del fiore più amato. Non si tratta di fotografie botaniche ma di una ricerca sul tema della intimità e/o di ciò che il nostro sguardo tende a tralasciare nei suoi processi d’osservazione.
L’autrice, cultrice di musica e musicista, ha dato ad ogni quadro fotografico il titolo di un brano musicale.

http://youtu.be/Iq0XJCJ1Srw
http://youtu.be/Iq0XJCJ1Srw

L’occhio indiscreto

http://youtu.be/me7P9qqBgwI
http://youtu.be/me7P9qqBgwI
Quanto sono tediosi i giardinieri! E quanto più sono tediosi se sono filosofi-giardinieri!
Si incaponiscono su una definizione, ti correggono nell’uso di una parola, s’infuriano se si usa scorrettamente un termine gergale.
E allora chiariamoci subito, le foto di Marò d’Agostino non sono foto di rose, sono foto anche di rose.
Non sono concepite per illustrare ricchi cataloghi di vendita per corrispondenza, né per corredare testi di esegesi rodofila. E non sono foto botaniche.

Confondono, dapprima. Perché non mostrare l’intero fiore, ma solo un dettaglio, una frazione di esso, o una composizione in cui linee, luci, ombre e colori si intersecano e si sovrappongono, fino a far perdere la dimensione iper-realistica tipica delle fotografie di fiori?
Nei suoi scatti Marò è andata a cercare proprio questo: il difforme, l’inquieto, il sorprendente, ciò che è infine nascosto all’occhio, e che può essere mostrato solo permettendo allo sguardo di inabissarsi all’interno dello scatto, o meglio, di un frammento rivelatore.
In questo il senso della ricerca estetica di Marò, che il suo sconfinato amore per le rose porta a scattare foto in ogni momento e in ogni condizione d’illuminazione in cui possa essere colta la suggestiva bellezza del fiore. Con un minuzioso lavoro da cesellatrice è poi andata a togliere l’inessenziale, l’ovvio, permettendo all’osservatore di affondare lo sguardo in una dimensione altra, in una gravità fluttuante, in contesti cromatici portati all’eccesso per simboleggiare la natura polivalente delle rose, che solo le rose –tra tutti i fiori- possiedono.

Spine e velluto, morte e vita, sensualità e castità racchiuse in un unico fiore.

Ogni scatto è in fondo un autoritratto dell’autrice, che nel mostrare l’inevidente, il lato oscuro della Luna, nel costruire e decostruire geometrie, catturare luci o movimento, compie un viaggio di analisi su se stessa, sulla parte inesplorata del nostro essere, addentrandosi nel mondo dell’intimità sensuale (cioè colta attraverso i sensi, estetica) e sensuale in quanto erotica.
Sorprendenti e a volte surreali i risultati di tale ricerca, che ci rivelano ciò che normalmente l’occhio interpreta come “rumore di fondo” di un’immagine. In particolare le zone “liminali”, cioè che delimitano una forma dall’altra, attraggono l’occhio indagatore di Marò. Nell’operazione della frammentazione e dell’accentuazione di alcuni dettagli, esse acquistano una totale autonomia compositiva e vengono restituite all’osservatore come una dimensione parallela a quella della visione d’insieme.

http://youtu.be/OfJRX-8SXOs
http://youtu.be/OfJRX-8SXOs

Orari della mostra: da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19, sabato e domenica su prenotazione.
Ingresso libero

Maro D – Intimerose – dal 29 marzo al 21 maggio 2013
EXFABBRICADELLEBAMBOLE
Via Dionigi Bussola, 6 ( zona Navigli)
Milano

(per info e prenotazioni tel. 377-1902076)ù
Scarica il file docx con il commento di Marcello Sèstito Una rosa è una rosa (Marcello Sèstito)

http://youtu.be/75d2FRpFwxc
http://youtu.be/75d2FRpFwxc

Rivivono a Gerace le stampe di Edward Lear

Il Museo Civico Archeologico di Gerace si arricchisce di nuovi elementi espositivi: da oggi sarà infatti possibile ammirare la mostra litografica dei paesaggi calabresi disegnati da Edward Lear.

EdwardLearSelfPortraitNato a Londra il 12 maggio 1812, Lear fu un prolifico scrittore – 146 pubblicazioni, tra cui il celebre “The Book of Nonsense” –, grande umorista («Vedo la vita tragica e futile dove la sola cosa che può interessare è fare dell’umorismo»), apprezzato pittore in grado di dare lezioni di pittura persino alla Regina Vittoria, e collaboratore in qualità di illustratore del celebre ornitologo John Gould.

Lear trascorse inoltre buona parte della propria esistenza a viaggiare, legandosi in particolar modo all’Italia. Nel 1837, infatti, visita Roma, poi – tra il 1842 e il 1846 – si muove tra l’Abruzzo, il Molise e la Ciociaria. Nel 1847 è la volta della Calabria: il progetto di visitare l’intera regione viene però forzatamente riveduto a causa dei moti che infiammano Reggio nell’ottobre di quell’anno, consentendo a Lear di muoversi solo nella provincia reggina. Risalgono ad allora i suoi due brevi soggiorni a Gerace – il primo della durata di due giorni, il secondo di tre –, ospite di Giacomo Scaglione. «Ogni roccia, santuario o palazzo sembra colorato e fatto apposta per gli artisti e l’unione delle linee realizzate dalla natura e dall’arte è semplicemente deliziosa»: ecco come apparve Gerace agli occhi di Edward Lear.

edward-lear-10

Il paesaggio geracese dell’epoca è però solo uno dei protagonisti della mostra permanente e gratuita allestita all’ingresso di Palazzo Tribuna – sede del Museo Civico Archeologico di Gerace – dal professor Ferdinando Scaglione in collaborazione con l’Amministrazione Comunale. Oltre a quello della Città dello sparviero, le diciotto litografie concesse da Scaglione ritraggono infatti i paesaggi di Scilla, Palmi, Bagnara, Reggio Calabria e perfino del popolare Santuario della Madonna di Polsi.

edward-lear-11

Una nuova tappa – da non perdere – nel suggestivo tour delle bellezze geracesi.

——–
I botanici amanti del nonsenso, avranno una sorpresa su www.bencourtney.com

Bootleforkia spoonifolia
Bootleforkia spoonifolia

1,000 Roses for Zweibrückene. Mille rose, 160 euro cadauna, fa 16.000 euro se non conto male (mi dicono dalla regia che ho contato male e che sono 160.000 euro. Fischio!)

Leggo su Fools Journal che un artista tedesco ha disposto mille rose rose rosse di plastica in file sfalsate davanti ad un edificio storico di Zweibrücken.

Oltre al trionfo dell’ovvietà e della celebratività smaccata (celebriamo il roseto botanico con un unico fiore: quello rosso e un’unica forma, quella delle HT), seguendo il link di Fools Journal arrivo al sito dell’artista e alla pagina del progetto.

Lascio a voi ogni altra considerazione ma vi invito a sfogliare il menu shop, in cui una rosa non segnata costa 80 euro, una contrassegnata 160. E’ anche possibile sceglierla del vostro colore preferito: giallo, rosso, bianco, oro e perfino nero, per i più dark.

Ah, è l’industrial design, bellezza!

Adesso correte a fare un debito per comprarvi questa imperdibile rosa di plastica, mi raccomando.
Qua, guardatela, che bella.
mille rose Ottmar Horl_cr