11 piante che fioriscono in autunno (su Houzz) -però sono più di 11…


L’autunno è una seconda primavera per molte piante o per quelle che fioriscono a ondate durante l’estate e si irrobustiscono dopo le piogge. Altre, come alcune bulbose, sembrano avere un orologio interno. Moltissime fioriscono dalla primavera in poi, o partono in piena estate per poi continuare fino ai primi freddi. Chi gode di inverni miti avrà un autunno più lungo, per contro dovrà impegnarsi molto nell’annaffiatura estiva per avere buoni risultati.
Non dimenticate mai l’importanza dei verdi e delle piante da foglia, e ricordate che in autunno c’è il famoso foliaggio !

Giardini e terrazze per attirare gli uccellini (su Houzz)


Non solo i birdwatcher desiderano la compagnia degli uccellini selvatici, anzi, molti giardinieri progettano fioriture e scelgono le piante in funzione di quanto possano essere attrattive per l’avifauna.
Con l’aiuto di cassette-nido, posatoi e altri piccoli stratagemmi, davvero poco costosi, ogni giardino o terrazza può trasformarsi in un rifugio gradito per passerotti, cinciallegre e altri piccoli uccelli europei.
Creare un ambiente gradito agli uccelli non è difficile, bastano poche cose: acqua, cibo e riparo. Ma soprattutto bisogna lasciarli indisturbati e avere alcune accortezze nella manutenzione del giardino e del terrazzo.

Piante striscianti e tappezzanti (su Houzz)

Chi ama il giardino selvatico dove la forza della Natura sia costantemente visibile, solitamente preferisce avere un lastricato irregolare, tra le cui piastrelle si possano infilare delle piante. Da questa piccola mania è sorta una vera categoria di piante, cioè quelle “calpestabili”, striscianti o tappezzanti.
Escludendo le graminacee da prato, che sono comunque una buona soluzione che non va scartata a priori e che possono essere usate in combinazione con altre piante, ce ne sono alcune che sono più raccomandabili per il “buon carattere”, l’ampio range di condizioni di coltivazione, i profumi sprigionati se calpestate.
Alcune sono così piccole e “carine” in esemplari isolati, da potersi usare in vasetti singoli come piante da compagnia o per la decorazione di davanzali. Le piante da compagnia sono un uso piuttosto recente in Italia, ma noto fin dall’antichità in Giappone, legato all’arte dei bonsai.
Si tratta di piante di taglia minuscola, destinate ad esaltare e accompagnare il bonsai. Si denominano, a seconda dell’uso kusamono o shitakusa. Naturalmente qui sono state prese in considerazione solo quelle coltivabili in Italia e a portamento strisciante.

I piselli odorosi, dalla campagna al giardino (Su Houzz)

I piselli odorosi in giardino (su Houzz)

Non si sa bene di dove siano originari i piselli odorosi (Lathyrus odoratus), sebbene ormai siano diffusi allo stato selvatico praticamente in tutto il globo. Di certo si sa che un monaco siciliano, Francesco Cupani, ne inviò dei semi in Inghilterra nel 1695. Da quel momento la storia del pisello odoroso è tutta in crescita poiché divenne amatissimo, specie in epoca edoardiana, quando nessun pranzo, tè o sposalizio poteva dirsi completo senza un mazzo di piselli odorosi. In Italia sono stati dimenticati a lungo, fino a ritornare di moda qualche anno fa, in particolar modo come fiore da taglio per i bouquet nuziali.

Gli ibridi sono così tanti che non si contano neanche più e le varietà di colore sono straordinariamente ampie, soprattutto per quel che riguarda i rosa e i malva. Difficilmente si troverà un giallo puro (più diffuso nelle specie selvatiche) o un arancio caldo, come anche un albicocca deciso. Più facile immergersi nelle tonalità di rosa freddi, fucsia e di azzurri violacei. Non manca il bianco, apprezzatissimo dalle spose.

Il Lathyrus può essere coltivato a cespuglio o come fiore da taglio. Per questa seconda opzione conviene coltivarlo nell’orto, non in giardino, e legare ogni fusto ad un bastone o una canna, eliminando i cirri e i rami che portano meno di quattro fiori.

I piselli odorosi, specie i grandi ibridi da giardino, non amano terreno secco e clima arso, dove fioriscono profusamente a maggio e si spengono subito. Meglio una leggera altura o un clima con primavere non troppo calde. In zone fredde la semina può essere ritardata a marzo, ma è preferibile farla in settembre, eventualmente riparando le giovani piante in cassone freddo in inverno.

“Filler effect”, l’effetto trasparenza con nuvole di fiori (su Houzz)



È una delle “magie” del giardinaggio che si acquisiscono con più difficoltà e lentezza, non diversamente dalla pittura: è la trasparenza ottenuta attraverso piante dal portamento verticale e aperto, non compatto, con fogliame fine e fiori (se ci sono) piccoli e radi.
Non sempre è possibile ottenere l’“effetto nebbia”, perché sia veramente riuscito occorrono spazi ampi e prospettive lunghe e aperte. La stessa pianta, infatti, collocata singolarmente dona un certo effetto, ma quando è piantata in lunghe pennellate produce questa sorta di nuvola che però lascia passare lo sguardo oltre.

Cos’è l’overplanting e perché non ti uccide (se lo conosci) – su Houzz


Cos’è l’overplanting?
Come il nome stesso suggerisce, si tratta di un modo di collocare le piante, a distanza ravvicinata e in gruppi numerosi, per ottenere ricchi cromatismi e fioriture traboccanti. Si evince chiaramente che è una tecnica praticabile da chi può dedicarsi al giardino ogni giorno o quasi, poiché questo necessita di acqua, concimazioni e attenzioni costanti, non c’è spazio per piante non in perfetta salute o con qualche difetto, che salterebbero subito all’occhio.

Vi spaventa? Per provare, un consiglio che toglie subito la paura: ritagliate un metro quadro in un’aiola o procuratevi una grossa ciotola e iniziate in spazi ridotti. Una volta presa la mano non riuscirete più a fermarvi.
Siete avvisati: l’overplanting può creare dipendenza!

Stili e piante per specchi d’acqua (su Houzz)


I giardini con un lago, un piccolo stagno, una fontana o una qualsiasi componente d’acqua, hanno un “passo in più” rispetto a quelli asciutti, seppur belli. L’acqua è un elemento che fa rivivere sensazioni ancestrali e primordiali. Non a caso i primi giardini nacquero attorno alle oasi per proteggere i piccoli specchi d’acqua.

Rimedi pacifici per allontanare insetti volanti e striscianti (su Houzz)

Jardin Potager, vivere l’orto con charme (su Houzz)

Risparmiare in giardino si può (su Houzz)

Lo diciamo subito per non illudere nessuno: il maggiore risparmio che si può fare in giardino è quello di evitare la manodopera e fare il più possibile da soli. È ovvio che a volte l’aiuto professionale è imprescindibile, ma una risorsa importante per la manutenzione ordinaria potrebbe essere quella di unirsi a gruppi di lavoro, ormai diffusi anche nei piccoli paesi. Facendo a turno per pulire o “fare il grosso” nei rispettivi giardini, si diminuisce il carico di fatica e in più si costruiscono relazioni durature e basate su una passione comune.
Ecco altre idee per recuperare energia, tempo e denaro!