La top five

La Top Five delle canzoni al mio funerale.

Per prima voglio la intro della Twentieth Century Fox.

Poi voglio la Marcia Imperiale di Star Wars, John Williams

A seguire Here Comes the King, extended version di X-Ray Dog

Poi The Dublineers, The rocky road to Dublin

Al quarto posto Summertime di Gershwin, ma cantata da Kathleen Battle (l’audio è fuori sincrono, ma è l’interpreazione che mi piace di più)

Al quinto St. James Infirmary Blues, cantata da Lous Armstrong. Ne fa un’interpretazione di tutto rispetto Hugh Laurie, vi consiglio di andarla a sentire

Bis a piacere.

3 pensieri riguardo “La top five

  1. OH… pure io avevo pensato in qualcosa di simile e non solo recentemente. Ho addirittura lasciato una nota… Non vorrei cadere nel banale dopo la tua selezione (…si rischia grosso, ma ci proverò lo stesso).
    È una cosa personale, ognuno ha le sue manie… Ho anche pensato che non mi sarebbe piaciuto sentire suonare un triste cd e che avrei forse preferito musica dal vivo, ma non valeva nemmeno la pena di complicare le cose obbligando i miei cari a contrattare un’intera orchestra con fiati, organi hammond e chitarre soliste… per cui mi sono orientato su 3 brani che qualunque orgnanista anche alle prime mani può interpretare facilmente:

    1. John Lock Theme (per iniziare)

    2. Life and Death (a metà)

    3.There’s no place like home (per mandare la gente a casa e anche durante l’interramento)

    Sì Lost, che ci vuoi fare… è patologico. Non li ho proprio potuti “lasciar andare”…
    Per anni (…sinistro), addirittura dai 17 anni (…ancora più inquietante) ho cambiato progressivamente la selezione dall’elettronica e psichedelica gong, tangerine dream, pink floyd, syd barrett, al punk italiano cccp, disciplinatha e ustmamò, scaletta che non è più cambiata fino all’incontro/scontro con il volo 815 dell’Oceanic e il rispettivo compositore di colonne sonore Michael Giacchino…
    Non saranno brani allegri, lo ammetto, ho avuto nel passato anche selezioni più animate, inquietanti semmai… sarebbe più corretto, però che è la vita se non una gran rottura di palle? (terribilis est locus iste).

    1. Brani leggeri, eh? Mia sorella li manda(va) a getto continuo quando facevano Lost, credo l’abbia visto otto volte di seguito.
      Ma perchè, non hai letto di quelli che si fanno diamantizzare? Micidiale!
      Allora, uno si fa cremare e poi col carbonio, attraverso procedimenti chimici e credo anche meccanici, ottengono un diamante azzurro.
      Ora…io pensavo…non si potrebbe metter su un trafficuccio?
      Facciamo fuori un paio di cattivi e andiamo in Olanda a smerciare i loro corpi diamantizzati.
      La sofisticata miss inglese potrebbe mai immaginare che i suoi orecchini sono fatti con il carbonio di Nicole Minetti?
      A me non sembra malvagia come idea.
      invece di tenerti il morto nella cristalliera o in cassaforrte…

      1. Allora io e tua sorella avremo molto di cui parlare. Noi “losties” siamo una comunità sintonizzata, un po’ come le applicazioni “on the cloud”…

        AH.. non so, credo che se fosse stato possibile diamantizzare con profitto i cadaveri ci sarebbe già una grossa industria e si sarebbe già risolto il problema della sovrappopolazione… :O

        Io per il mio “transito” ancora faccio conto sul CERN. Non si sa mai, i buchi neri, va a sapere come termina. Non mi piacerebbe finire in forno. E se scoprissero che il buco nero lo possono controllare anche senza sapere dove si finisce? Io mi candiderei. Potrebbe essere una alternativa. Lanciati chissà dove… è anche un po’ poetico. Se vuoi é concettualmente lo stesso dogma della religione, ma almeno non si finisce sotto terra.
        E poi è anche un problema mai risolto quello di dove mettere i rifiuti. Pensaci bene. E se avessimo tutti un piccolo buco nero sotto il lavandino?
        …be bop, be bop, be bop…

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