Usura estetica: lomo/vintage/polaroid.

Mandorlo_almond flower

Dialogo Shoshoni tra le righe

Dramatis personae
Il Grande Capo Estiquatzi, sciamano e capo della tribù, dotto in ogni cosa che riguarda il Cielo, la Terra e gli Spiriti
Squaw Pelle di Rana, giovane ragazza bruttina e un po’ ottusa

Grande capo Estiquatzi: Squaw Pelle di Rana, scrivi!
Squaw Pelle di Rana: sì Grande Capo! Dica pure…
Grande Capo Estiquatzi: “Mio giovane e caro e Holden, mi è stato riferito che non stai più frequentando la scuola e ne sono estremamente rammaricato…Hai scritto?
Squaw Pelle di Rana: sì Grande Capo, maaaa…
Grande Capo Estiquatzi: ma cosa?
Squaw Pelle di Rana: Capo, non so come dirlo, ma ho visto un programma ieri su Rai5…
Grande Capo Estiquatzi: su Rai5? Curioso, perchè la tv digitale ancora non è stata inventata…e dunque?
Squaw Pelle di Rana: be’, Capo, in questo programma un grande autore americano…
Grande Capo Estiquatzi: anche noi siamo americani, mia giovane e improvvida Squaw.
Squaw Pelle di Rana: allora statunitensi…corretto?
Grande Capo Estiquatzi: sì, vai pure avanti.
Squaw Pelle di Rana: un grande autore statunitense diceva che c’è un certo modo di scrivere. Ad esempio non bisogna usare aggettivi. Quindi “caro” e “giovane” dovrebbero essere eliminati. E’ sufficiente iniziare la lettera scrivendo: Holden, e basta.
Grande Capo Estiquatzi: davvero?
Squaw Pelle di Rana: certo, ma bisogna anche eliminare la forma passiva, per cui va tolto tutto il pezzo che dice “mi è stato riferito, ecc.”
Grande Capo Estiquatzi: ah si?
Squaw Pelle di Rana: eh sì, e poi c’è che gli avverbi andrebbero proprio evitati, specie quelli con la desinenza -mente. Se si fa un confronto tra due scritti, uno contenente aggettivi e avverbi e l’altro no, sarà senza dubbio meglio il secondo.
Grande Capo Estiquatzi: ne sei sicura?
Squaw Pelle di Rana: altroché
Grande Capo Estiquatzi: ebbene, allora come si potrebbe riscrivere questa frase, secondo il tuo autore statunitense?
Squaw Pelle di Rana: ah, sì, ecco, Capo. Togliendo aggettivi, particelle pronominali, avverbi, eliminando la forma passiva e la forma ipotattica…ecco, verrebbe così: “Holden, scuola”.
Grande Capo Estiquatzi: forse è meglio invertire l’ordine delle due parole, che ne dici, mia giovane Squaw?

Cornicetta di gigli e plumerie. Sottotitolo: le magie dei telefonini moderni. A presto nuove novità

gigli e plumerie cornicetta schifosa

Memento mori

Ribbloggato da “L’alternativa nomade”

Memento mori.

Wiki-commedia Shoshoni in un solo atto

Dramatis personae
Il Grande Capo Estiquatzi sciamano e capo della tribù, dotto in ogni cosa che riguarda il Cielo, la Terra e gli Spiriti
Squaw Pelle di Rana, giovane ragazza bruttina e un po’ ottusa
Veditore al mercato

Una bella mattina di giovedì il Grande Capo Estiquatzi e la sua fida discepola Squaw Pelle di Rana si recano al mercato per acquistare utensili, cibo ed erbe. Squaw Pelle di Rana si lascia distrarre dalle novità.

Venditore (richiamando il pubblico): Robbba bbbuona, robbba finaaaaa!
Squaw Pelle di Rana: Grande Capo, vieni a vedere che cosa strana c’è qui! Non avevo mai visto una cosa del genere, che cos’è?
Venditore: non lo so, l’ho comprata da un viaggiatore solitario con uno accento mai udito prima. Forse il tuo capo lo sa. Grande Capo, sai che cos’è questo oggetto?
Grande capo Estiquatzi: certo che lo so, è un computer portatile, un laptop. E’ strano che tu l’abbia, non sono stati ancora inventati. Chi te lo ha dato?
Venditore: mah! era uno straniero, aveva gli occhi azzurri, ha detto di chiamarsi Jimbo.
Grande Capo Estiquatzi: Jimbo? Jimbo Wales?
Venditore: esattamente Grande capo, sei proprio onniscente! Mi ha detto che tu lo avresti saputo e di cercare una cosa che si chiama uichi, uichi
Grande Capo Estiquatzi: Uichipedia? vuoi dire?
Venditore: precisamente Grande Capo, onore a te, che conosci tutto sopra la terra e su nel cielo. Mi ha anche detto che su questa uichi-cosa, avrei trovato il tuo nome.
Grande Capo Estiquatzi: ah, non lo dubito, Squaw Pelle di Rana, digita il mio nome sulla tastiera.
Squaw Pelle di Rana: cosa Grande Capo?
Grande Capo Estiquatzi: sulla tast…lascia, faccio io. leggi.
Squaw Pelle di Rana: Capo, non so come dirlo, ma il tuo nome è scritto in maniera errata. Qui c’è scritto Estiqaatsi, non Estiquatzi. Dice che sei uno zero e che sei un personaggio di Lillo e Greg. Ma che vuole mai dire?
Grande Capo Estiquatzi: lo so io che vuol dire: clicca su “modifica”
Squaw Pelle di Rana: qui, Capo?
Grande Capo Estiquatzi: esatto. Ora scrivi il mio nome corretto.
Squaw Pelle di Rana: non mi permette Grande Capo, mi dice che non sei un utente autorizzato e che non hai i permessi per effettuare lo spostamento di una pagina.
Grande Capo Estiquatzi: allora aggiungi che Lillo e Greg hanno copiato da me.
Squaw Pelle di Rana: mi dispiace Capo, mi dice che l’informazione è priva di una fonte attendibile e che devi seguire le linee guida del progetto di riferimento.
Grande Capo Estiquatzi: ma come, io non sarei una fonte attendibile su me stesso?
Squaw Pelle di Rana: così sembra.
Grande Capo Estiquatzi: apri una discussione Squaw Pelle di Rana, digli che sono io il Grande Capo Estiquatzi e che li mando a quel paese!
Squaw Pelle di Rana: Capo, mi chiedono di indicare quale paese scrivendo al portale di geografia.
Grande Capo Estiquatzi: ma vadano affanculo!
Squaw Pelle di Rana: mi scrivono di rivolgermi al portale di anatomia umana
Grande Capo Estiquatzi: ma sono pazzi?
Squaw Pelle di Rana: portale psicologia
Grande Capo Estiquatzi: per Duma Appah!
Squaw Pelle di Rana: portale religioni
Grande Capo Estiquatzi: spegni quel coso!
Squaw Pelle di Rana: portale tecnologia
Grande Capo Estiquatzi: argh!
Squaw Pelle di Rana: portale linguistica, sottosezione espressioni onomatopeiche. Capo, Grande Capo? A cosa ti serve quella mazza da baseball?
Grande Capo Estiquatzi: vai al portale giochi e sport e scoprilo!

Dopo le emorroidi, gli endecasillabi sciolti del nuovo spam

Oggi ho ricevuto questo dottissimo spam:

“L’arruffata dichiarazione mira essenzialmente all’esposizione e all’apologia del nuovo stile concitato” [24] , il quale poi risulta praticamente essere il “veloce ribattere di note identiche per altezza e valore (assai piccolo, in sedicesimi, omologabile qundi alle brevi del metro classico del pirricchio) «con agiontione di oratione[=testo poetico] contenente ira et sdegno» […]. Utilizzato in seguito in brani sia sacri che profani ed imitato anche da altri compositori, il “concitato genere” tendeva a divenire elemento stilistico alla moda, per cui la prefazione citata valeva anzitutto come indiscutibile asserzione della priorità monteverdiana nell’investigazione di tale novità” [25] .

Da dove l’avranno pescato? Da una voce wiki? Da una tesi on line?
Certo è che nell’ultimo perido lo spam s’è fatto infido. Arrivano commenti del tipo “Ottimo post, non ci avevo mai pensato, grazie delle info, continuerò a seguirvi”, oppure “Un articolo interessante, empatico e rivelatore”.
Ragazzi, roba raffinata. Non ti devi sbilanciare in nessuna direzione. So che c’è un mucchio di persone che scrive commenti di spam per lavoro, non è affatto semplice.

Dio, quanto non ti posso più vedere….

non_ti_sopporto_più

Peugeot Onyx: mozzafiato

http://youtu.be/QO5SNyAMmTc

I trascendentali traditi

Claudio Sottocornola in Calabria: mercoledì 8 agosto, alle ore 18:30, presso il Salottino Rosso della Libreria Calliope-Mondadori di Siderno (RC), si terrà la presentazione del suo ultimo libro, I trascendentali traditi (Edizioni Velar),incentrata sula tematica “Il sacro e il popular fra tradizione ed eversione nel tempo del pensiero debole”.

Relatori : Rossella Scherl,scrittrice e Antonio Falcone,giornalista e critico cinematografico.

L’autore converserà inoltre con Antonio Falcone nel corso della trasmissione Sunset Boulevard, lunedì 6 agosto, dalle 15:00 alle 16:00, su Radio Gamma Gioiosa (94,500 – 97,000 MHz FM Stereo, Streaming audio su Internet www.gammagioiosa.net).

Claudio Sottocornola, ormai noto ai media come “filosofo del pop”, nella sua ultima fatica I trascendentali traditi ed. Velar, analizza la crisi del sacro e del suo linguaggio iconico e simbolico per ricercare il significato profondo del fenomeno, formulando al contempo ipotesi di recupero e valorizzazione, a partire dal contesto del pensiero debole e dell’ermeneutica contemporanea, nel tentativo di elaborarne una comprensione flessibile,  liberante e gioiosa. In questo orizzonte, Sottocornola propone un accostamento fra “sacro” e “popular” nel nome di un’affinità dalle origini addirittura evangeliche (gli outsiders amati da Gesù), fra la sensibilità iconica della tradizione e le innumerevoli istanze simboliche del pop(ular), da lui indagato attraverso canzone, pubblicità, cinema e televisione.

Claudio Sottocornola, ordinario di Filosofia e Storia a Bergamo, giornalista e scrittore, ha sempre condotto le sue opere sul sentiero di un personale discorso intellettuale, estremamente coerente e lucido, incentrato sulla filosofia per analizzare ed indagare la realtà, i suoi mutamenti nel costume sociale, riuscendo al contempo ad avvalersi efficacemente di strumenti quali musica (L’appuntamento, tre cd e un dvd, in cui interpreta canzoni italiane e straniere) poesia (Giovinezza…addio. Diario di fine ‘900 in versiNugae, nugellae,lampi, entrambi Edizioni Velar) e immagine (80’s/Eighties/Laudes creaturarumIl giardino di mia madre e altri luoghi) nella loro valenza genuinamente pop, diminutivo di popular come ha sempre tenuto a precisare, aggettivo concretizzato nella sua portata estensiva e non certo riduttiva.

Con la precedente opera in tre volumi, Il pane e i pesci (Edizioni Velar) e il recente I trascendentali traditi, Sottocornola è riuscito a focalizzare il punto estremo di una ricerca sempre in divenire, volta a recuperare memoria e senso della spiritualità, al di là dell’ormai stanca dicotomia dell’ essere o non essere credenti, spingendoci piuttosto ad interrogarci sulla natura della nostra fede, se questa abbia caratteristiche tali da permetterci di superare il più gretto individualismo.

 

 

 

 

 

 

Da ricordare che dal 31 marzo al 31 luglio di quest’anno è stato reso disponibile in rete, ed è tuttora visualizzabile, (www.claudiosottocornola-claude.com) Working Class, coinvolgente web-concert tematico,  ideato e interpretato dal professore lombardo, cinque percorsi scelti fra le famose lezioni-concerto tenute sul territorio fra  Scuole, Terza Università, Centri Culturali e svariati luoghi della vita quotidiana.

Rappresenta una sua nuova sfida, un “laboratorio” che sfrutta le potenzialità della rete, ribadisce l’eclettismo creativo dell’artefice e certifica  un itinerario di animazione culturale del territorio girato in presa diretta, “on the road”, da amici e spettatori che hanno assistito alle sue performance  artistico-musicali, ma anche storico-filosofiche. E’ la canzone d’autore l’ambito  privilegiato da Sottocornola, che affida alla sua visione ermeneutica del canto e della vocalità la rilettura di celebri brani, decisivi nel fotografare l’evoluzione di usi, costumi, sentimento e linguaggio della società italiana.

I trascendentali traditi
(Claudio Sottocornola, pp.164, Editrice Velar)

Una dedica a Pier Paolo Pasolini e nove brevi conversazioni sui trascendentali, ovvero quei “caratteri che appartengono all’essere in tutta la sua estensione”, secondo la rigorosa definizione di Vanni Rovighi, che delinea con chiarezza la portata di quei concetti, come bene, verità, bellezza, unità che i filosofi medievali predicavano di tutto il reale, nel solco di un ottimismo metafisico culminante nel pensiero di Tommaso d’Aquino, che apre sotto forma di citazione, accanto ad altro autore classico o moderno, ogni capitoletto. Questa è la struttura essenziale de I trascendentali traditi di Claudio Sottocornola, filosofo che utilizza musica, poesia e immagine come strumenti di lavoro privilegiati, e qui si attarda fra le derive del contemporaneo, evocato da città in degrado, corpi alterati e famiglie liquide, ad assaporare tutto l’amaro di una civiltà in declino e di un pensiero sempre più debole, sforzandosi di segnalare nel buio minaccioso che sovrasta e avvolge ogni cosa quel valore o universale che potrebbe insospettire il lettore, specie se scettico e disilluso, ma ben presto lo coinvolge invece in una complicità, quella del viaggio, della ricerca appassionata e della speranza di una non inutile meta. Ciò dipende in gran parte dal rispetto e dalla valorizzazione delle soggettività che questo scritto in forma di pamphlet esprime come sua vocazione più intima e accorata per cui, accanto ad una dimensione quasi apocalittica e veemente, di denuncia e amarezza, ove la biografia quale ermeneutica del vero si fa strumento di comprensione profonda del senso e della vita, emerge uno sguardo post moderno che redime le asperità in nome di una situazionalità (storica, personale, naturale) in grado di giustificare le differenze, relativizzare le colpe, promuovere il dialogo ma, soprattutto, innamorarsi dell’ “altro”, a qualsiasi regione – ideologica, culturale, religiosa – appartenga.

Gianni Vattimo

In realtà ciò che colloca questo scritto così coraggioso e atipico fra Tommaso e Vattimo, è proprio l’esigenza, che l’autore ribadisce e decanta, di un orizzonte di verità o autenticità che orienti il cammino dell’uomo contemporaneo, e nel contempo il rifiuto a identificare ciò con un approccio apodittico e dicotomico che separi troppo facilmente vero e falso, bene e male, bello e brutto, in nome di una concezione ermeneutica della verità (che potrebbe ricordare, per esempio, Kierkegaard, Nietzsche o Heidegger), intesa come interpretazione, ove i concetti, come le note di una musica, evocano nella loro sinfonicità la bellezza dell’intero (di per sé ineffabile, come voleva Eckhart). Così fra Kant e la Scolastica, l’autore sceglie l’Ermeneutica contemporanea come l’ambito che meglio può restituire il desiderio di unità e universalità evocato appunto in altre epoche storiche dalla stessa Scolastica o dal Criticismo, e oggi idoneo ad essere espresso appunto da un visione della conoscenza e del rapporto uomo-mondo come interpretazione, e quindi attraverso la tolleranza, il dialogo, l’incontro, anche per ciò che concerne la spiritualità e le tematiche teologiche, che vanno ormai, come ogni ambito dell’esperienza umana contemporanea, planetarizzandosi, ed esigono quindi una visione olistica ed empatica, mentre necessitano di sprovincializzarsi in nome di una fraternità o amicizia, anche spirituale, più allargata.

Come accadeva per i collage di “Eighties”, ove Sottocornola miscelava cultura alta e bassa, popular e arte sacra, destrutturando per ricostruire secondo armonie e senso del tutto nuovi, anche qui si assiste ad una singolar tenzone fra pensiero debole e pensiero forte, ove alla fine orizzontale e verticale, universale e particolare, verità e dubbio, anarchia e dogma convivono danzando mirabilmente sotto lo stesso cielo. Perché “tutto è grazia”, secondo la celebre affermazione del curato di Bernanos, ma non tutto è uguale e bisogna saper scegliere quale intensità di vita e di valore vogliamo realizzare.

C’è nell’intero percorso un forte richiamo alla responsabilità e all’impegno, e si capisce, perché l’autore, come docente, si è lasciato ispirare dai suoi giovani studenti o, meglio, dai loro bisogni e dalle loro domande, a scrivere di filosofia come un testamento minimo, come una testimonianza e un impegno a orientare nel cammino, quando sembra venire a mancare ogni indizio di stella polare, una generazione che si smarrisce.

I valori e il declino dell’Occidente

di Augusta Dentella

Un’ode al valore, comunque lo si voglia definire e intendere, un invito ad andare “oltre” le istanze del “bisogno” come richiamo immediato e acritico, una appassionata difesa dell’ideale contro ogni atteggiamento utilitaristico e pragmatico: sono solo alcuni dei motivi che compaiono nel pamphlet I trascendentali traditi di Claudio Sottocornola (pp. 164, Editrice Velar), quasi postilla alla sua precedente opera Il pane e i pesci, di natura più enciclopedica e sistematica, già presentato alla Libreria Buona Stampa di Bergamo il 16 dicembre.

Vi compaiono due autori, scelti da Sottocornola a designare un percorso di critica alla civiltà occidentale contemporanea e alle sue derive: Pier Paolo Pasolini, a cui è dedicato il volumetto, visto come l’antesignano di una critica ai valori consumistici e conformistici della civiltà post-industriale contemporanea, e Tommaso d’Aquino, che apre ogni capitolo con una citazione relativa ai trascendentali, che costituiscono il tema del libro.

L’opera, come sottolinea l’autore nell’Introduzione, intende presentare una fenomenologia, una specie di paesaggio dell’attuale declino dell’Occidente, evocato da città in degrado, corpi alterati e famiglie liquide, con il riferimento a una stella polare, i trascendentali della filosofia medievale, termine che designava nell’ ambito della Scolastica i valori più alti ed estesi a ogni ambito della realtà, come verità, bene, bellezza, giustizia, unità… E intende farlo non in modo rigorosamente argomentativo e conseguente, ma per divagazioni, paradossi, provocazioni e malesseri che, quasi come per un lapsus, lascino filtrare lampi di verità, come accade talvolta nella conversazione fra amici al bar, magari davanti a un buon caffè.

L’aspetto più suggestivo dell’opera è proprio questo accostare il contemporaneo attraverso la prospettiva straniante del pensiero medievale, non riesumato in forme istituzionali e banalmente erudite, ma riattualizzato e vivificato proprio dal suo confronto con l’attualità e persino la cronaca… All’immagine di città abbruttite da cumuli di sporcizia e scritte sui muri si accostano così esemplificazioni di una corruzione sempre più dilagante, alle caustiche descrizioni di costumi sociali involgariti e barbari si alternano amare considerazioni sulla pessima qualità della cultura mediatica e giornalistica prevalente. Il tutto appare però guardato quasi da un’altra terra, da un’altra dimensione, da un orizzonte di verità, bene e bellezza che continuamente spinge alla critica dell’esistente, alla sua falsificazione, a una lucida rabbia, ma in nome di una possibile salvezza, di un riscatto o almeno di un recupero che, in tale prospettiva, è lecito continuare a cercare e perseguire, realizzando intorno a sé la massima armonia possibile.

“Sottocornola – scrive Agata Salamone – avvalora sia il pensiero debole che il pensiero forte, in una linea che va da Abelardo a Mancuso… Il libro nella sua leggerezza fa il punto su una questione  che è esattamente il tentativo di definire la Bellezza, la Verità, la Giustizia, il Bene, presupponendo la possibilità che si possa superare l’obiezione fondamentale che affiora spontanea sulle labbra di chi si è convinto della impossibilità di ogni universalizzazione concettuale…”. E così si assiste in tutta la trattazione a un singolare e suggestivo accostamento di riferimenti a culture e spiritualità diverse, dall’Islam al Confucianesimo, dai “maestri del sospetto” (Marx, Nietzsche e Freud) al Taoismo, dalla tradizione empiristica inglese al Buddismo, mentre continuo è il riferimento alla vita quotidiana e alle esperienze dell’autore, in un suggestivo mix di teoria e concretezza.

I trascendentali traditi si chiude con un capitoletto sulla “quiddità”, cioè sulla ragione profonda per cui una cosa è se stessa, ove  Sottocornola si rivolge al lettore con un invito che ci sentiamo di riprendere: “Tuo padre. Tua madre. Il tuo quartiere. La tua città.. Questo treno. Questa scuola. Quella telefonata. Quel biglietto d’auguri. Quel messaggio. Il freddo che mi attraversa ora. Il sogno che verrà. L’attesa che mi annoia. Il citofono che squilla. Il PC che si spegne. Questo sonno, questo lutto, questa sveglia. E la giornata, questa giornata che non vorrei, e che devo amare, abbracciare, trasfigurare in un sacramento della gloria di Dio. La quiddità come luogo della gloria. Ne siamo ancora capaci, o stiamo solo aspettando il prossimo volo low-cost?”.

Un invito a rientrare in se stessi, nel respiro profondo di un’esperienza spirituale vitale e autentica.

Che fantastico spam!

Aaaah, che bello! Ogni tanto c’è qualcuno che si prende la briga di inventarsi una storia (incredibile) per farsi dare i tuoi dati. Di solito si ricevono spam banali, in cui non cadrebbe neanche un bambino “Hai vinto questo, hai vinto quello, il tuo conto è bloccato…ecc”.
Qui ci sono gli estremi per un romanzo.

L’originalità è un dono raro al giorno d’oggi.

Leggetevi questo, e godetevelo!

Donazione Da signora Anderline Aman

Saluti Calvario a voi nel nome di nostro Signore. Io sono la signora Anderline
Aman dal Kuwait. Ero sposata con Mr. Jamil Aman che ha lavorato con ambasciata
del Kuwait in Costa d’Avorio per nove anni prima di morire l’anno scorso.
Eravamo sposati da undici anni senza un bambino. Mio marito è morto dopo una
breve malattia che è durata solo quattro giorni. Prima della sua morte, siamo
stati entrambi crediamo in Dio.

Mia cara, io so che sei sorpresa nel ricevere questa lettera, ma come figlio
del Dio vivente, si dovrebbe sapere che le nostre vie non sono le sue vie. La
mia Bibbia mi dice che lavora in molti modi e tutte le cose funziona al bene di
coloro che hanno creduto in Gesù Cristo. In realtà, è anche dal leader dello
spirito santo di Dio che ti ho scelto in obbedienza e l’amore per soddisfare il
desiderio di mio marito che ho sostenuto per la gloria di Dio. Voglio che
comprendiate che questa benevolenza è in adempimento del desiderio e la
decisione di mio marito che mi sono persuaso di attualizzare.

Dal momento che la morte del mio amato marito, ho deciso di non risposarsi o
avere un figlio fuori dalla mia casa coniugale, che la Bibbia è contro. Quando
mio marito era vivo ha depositato la somma di US $ 3,5 milioni di dollari ($
3.500.000,00) in una banca qui a Abidjan Costa d’Avorio. Attualmente, questo
denaro è ancora in banca.

Recentemente, il mio dottore mi ha detto che non sarebbe durata per il periodo
di nove mesi a causa del mio problema cancro. Quello che mi disturba di più è
la mia malattia ictus. Dopo aver conosciuto la mia condizione ho deciso di
donare questo fondo ad una organizzazione di carità, chiesa, organizzazione
cristiana, o di un vero credente, che utilizzerà questi soldi la strada che sto
per istruire qui.

Voglio che questo fondo da utilizzare per gli orfanotrofi, scuole, chiese, le
vedove e le persone meno privilegi nel diffondere la parola di Dio e per
assicurarsi che la casa di Dio è mantenuta. La Bibbia ci ha fatto capire che
“Benedetto è la mano che dà”. Ho preso questa decisione perché non ho nessun
figlio che erediteranno questo denaro marito ei miei parenti sono increduli e
non voglio che gli sforzi di mio marito per essere utilizzati dai non credenti.

Non voglio una situazione in cui questi soldi saranno utilizzati in modo empio.
È per questo che prendo questa decisione. Io non ho paura della morte, quindi so
dove sto andando. So che sto per essere nel seno del Signore. Esodo 14 VS 14
dice che “Il Signore combatterà il mio caso e mi tiene la mia pace”. Non ho
bisogno di alcuna comunicazione telefonica a questo proposito a causa della mia
condizione di salute e la presenza di parenti di mio marito defunto intorno a me
sempre cercando di rivendicare questo denaro da me che mio marito ha lasciato
per me. Non voglio che sappiano di questo sviluppo. Con Dio tutto è possibile.

Io voglio che tu a gestire da soli perché la mia salute non mi può permettere
come mi è stato messo in dialisi visita medica periodica. Anche io sto
scrivendo questa lettera con l’assistenza di una sorella che utilizza per
aiutarmi. Io voglio che tu mandarmi il vostro nome e indirizzo in modo che
posso giurare una dichiarazione giurata, sotto giuramento, si è ufficialmente e
legalmente approvato come il parente più prossimo di questo fondo in modo che,
anche se sono morto la pretesa di questo fondo in la banca non sarà in dubbio.
Io vi sarà l’invio della dichiarazione giurata del giuramento e certificato di
deposito di questo fondo subito dopo la deposizione è pronto.

Non appena ricevo la vostra risposta vi darò il contatto della banca in
Abidjan Costa d’Avorio, dove è stato depositato questo denaro dal mio amato
marito. Vorrei anche si emette la dichiarazione giurata del giuramento che
legalmente e ufficialmente si approva il parente più prossimo e nuovo
beneficiario al fondo insieme con il certificato di deposito di questo fondo che
il mio latehusband utilizzato per pagare il denaro in banca. Voglio che tu
preghi sempre per me perché il Signore è il mio pastore.

La mia felicità è che ho vissuto una vita degna di un cristiano. Chiunque che
vuole servire il Signore deve servirlo in spirito e verità.

Voglio che tu inviare i seguenti elementi a me per la processione del affidavit:
(1) Il tuo nome e cognome ….
(2) Il vostro indirizzo ….
(3) La tua nazionalità ….
(4) La tua età / sesso ……
(5) il vostro mestiere …….
(6) Lo stato civile …..
(7) Il tuo numero di telefono diretto …..

Ho bisogno di queste informazioni è molto urgente. Qualsiasi ritardo nella
risposta mi darà spazio ad approvvigionarsi di un’altra persona per il medesimo
scopo.

Spero di ricevere la vostra risposta urgente.
Restano benedetta nel Signore.
Suo in Cristo
Mrs Anderline Aman.