Giardini da incubo. Mai titolo fu più azzeccato di questo

Andrea+Lo+Cicero1Credo di essere precipitata nella puntata più brutta di “Giardini da incubo”, la recente trasmissione in onda su Cielo alle sei di ogni sabato pomeriggio.
Non avevo avuto modo di vederla finora e prima di farmi un’opinione ho voluto aspettare di averne visto almeno un episodio.

Non siamo nuovi a questo tipo di trasmissione sui giardini, né ai programmi in stile “tutorial” o “do it yourself” (DIY per i più trendy). Il digitale ha portato con sè centinaia di serie, in genere di valore prossimo alla zero termico (Fratelli compresi), preformattate, bancomattate, disinnescate, cartongessate, in cui ogni episodio è identico al precedente e al successivo.
Se questi show hanno un successo è unicamente per merito dei conduttori, che riescono ad animarle e a dargli carattere.
Quindi diciamolo subito: non c’è niente che si possa salvare da questa trasmissione. Niente.
Lo Cicero, che a guardarlo bene sembra un gran simpaticone e un vero amante del giardinaggio, sembra un palo della porta dello sport in cui eccelle: il rugby.
Gli ospiti di oggi mi hanno fatto venire la pelle d’oca: totalmente incapaci di un minimo di naturalezza, artefatti e finti.

Ma veniamo al giardino. Un appezzamento incolto di circa 150 metri quadri, di fronte ad una vileltta a schiera.
Un giardino che più anonimo non si potrebbe. Il compito più difficile per chiunque. In fondo un po’ tutti siamo buoni a ingentilire un bosco o a recuperare vecchi ruderi, ma un quadrato d’erbacce davanti casa è una missione per chi si è masticato John Brookes a colazione Christopher Lloyd a cena.

Mi spiace col cuore doverlo dire, perchè sono certa che è animato da buone intenzioni, ma la sciatteria e l’incompetenza dimostrate mi hanno lasciata letteralmente senza fiato.
Un neofita, fresco di 101 Cose da sapere avrebbe fatto di certo meglio.
Le piante non sono chiaramente neanche state scelte, ma offerte dagli sponsor della trasmissione (Gardena, Unopiù e Husqvarna, una sorta di Triade Cinese, di 666, di Tana delle Tigri del giardinaggio) e disposte in maniera quasi casuale lungo il perimetro del muro.
Era meglio prima, sul serio.

E allora? Tentiamo di affrontare un discorso critico su un qualcosa che non avrebbe diritto di essere neanche argomento di conversazione spicciola.
1) Con grande tristezza devo constatare che l’opinionismo è diventato la nostra sola cultura. La televisione ci impone di starle dietro.
2) Le dinamiche intrinseche del giardinaggio sono ancora del tutto sconosciute a chi mette sul mercato trasmissioni di questo genere (vale anche per Chris il mago dei giardini e L’erba del vicino). In poche parole: queste persone non ne capiscono una beneamatissima.
3) Il giardino di casa non è considerato da noi un luogo dove praticare il giardinaggio o esprimere una posizione estetica, ma solo uno spazio extra fuori casa, che si utilizza per rilassarsi. San Relax è il patrono dei giardinieri italiani.
4) gli show fai-da-te italiani sono clamorosamente fallimentari.

Da qualcuno sento nominare il programma di Carlo Pagani. Siamo non su un pianeta diverso, ma su un altro sistema solare. Eppure neanche quello mi appare granché. Pagani è illeggibile su “Gardenia” mentre è molto gradevole di persona. Ma è poco coinvolgente e l’accento è davvero troppo marcato. Personalmente non riesco a starlo a sentire oltre i tre minuti.
Le informazioni sono un po’ leggere e ripetitive e forse la scelta delle piante non è molto originale. Il tutto risulta statico e noioso. Il suo è tuttavia il miglior programma sul giardinaggio attualmente in corso sugli schermi italiani. Però a questo punto preferisco leggermi un manuale.

E con questo non ho altro da dire su quest’argomento. Purtroppo.

18 pensieri riguardo “Giardini da incubo. Mai titolo fu più azzeccato di questo

  1. Ecco, esprimi perfettamente il sentimento che ho provato quando ho visto la prima e ultima volta questa trasmissione!
    Non solo è insalvabile sotto qualunque punto di vista, ma la trovo estremamente diseducativa.
    Se uno non ama le piante cosa se ne fa di un giardino? Molto meglio asfalto e moquette verde. Più onesto.

  2. finalmente sono riuscita a staccare tre giorni e fare visita a mia mamma in Piemonte e soprattutto a mia sorella che infortunata trascorre le sue giornate davanti alla tv. Premetto che il mio apparecchio nel momento del fatidico passaggio al digitale terrestre è invece passato al cassonetto. Così tra uno zapping e l’altro ho finalmente potuto vedere anche i tuoi gemelli. Rispetto a qualche anno fa ho notato un grande cambiamento nel palinsesto televisivo. Hai ragione è tutto un DIY 😉
    Peccato che oggi ero sulla via del ritorno ho quindi perso giardini da incubo!
    Comunque la cucina impera ovunque e la maggior parte degli italiani è ancora lontana anni luce dall’apprezzare il giardinaggio e nessuna trasmissione è in grado di stimolare curiosità e avvicinare i neofiti ne tantomeno trastullare chi nutre per questa disciplina una vera passione!
    Sono felice di non avere più una televisione e meno male che in questi giorni avevo un ottimo libro a tenermi compagnia, il tuo!

  3. Il giardinaggio è per pochi, maggior parte vuole uno spazio verde senza tante storie, rassegnati o rallegrati, rimane che gli appezzamenti di 100 mq nei quartierini delle periferie italiane delimitati da ringhiere sono orribili… Il problema è irrisolvibile a mio modesto avviso. E ci ho pensato spesso sai. Complimenti al solito per la superba scrittura 😉

    1. Io invece credo che il problema sia risolvibile, ma l’insieme delle azioni che richiederebbe è vasto e a livello planetario. Migliori e più bei giardini davanti (o dietro) casa? Maggiore controllo della popolazione, maggiore rispetto della natura, dal filo d’erba alla sequoia, corretto riutilizzo e trattamento dei rifiuti, magigore senso civico.
      Non è irrisolvibile, no. Ma è come se lo fosse.

  4. Ciao Lidia,
    non ho avuto modo di vedere mai questo programma, ma meglio così.
    Più interessante leggere i vostri commenti, che mi hanno tolto ogni curiosità di vedere il programma. Meglio csosì 😉

  5. Ciao,
    Mi permetto di dissentire. Questo è un format che rimane nella sfera dell’intrattenimento leggero, non ha la pretesa di essere qualcosa di più, non finge di essere una trasmissione per esperti o
    per addetti ai lavori.
    Serve per coinvolgere la gente “comune”, per farle rivalutare l’idea ormai perduta da anni che esiste la possibilità di prendersi cura del proprio giardino. Riavvicinare le persone al verde.
    Ben venga per questo: Giardini da incubo.
    E’ profondamente sbagliato essere dei duri e puri, pensare che solo esperti giardinieri o paesaggisti si debbano “occupare di spazi verdi”.
    Bisogna riscoprire la passione del prendersi cura delle proprie piante senza essere esperti o appassionati..ma il gusto signori.. di voler bene alla proprie piante … in un terrazzo striminzito o in uno spigolo dietro casa o nel proprio giardino quello “..che più anonimo non si potrebbe”.
    Ho letto con raccapriccio un altro commento che riporto in parte: “…Se uno non ama le piante cosa se ne fa di un giardino? Molto meglio asfalto e moquette verde. Più onesto”. Più onesto la moquette verde? Un orribile finto manto di plastica è meglio o asfaltare tutto e via, è meglio?
    Ecco dove siamo arrivati, quanto è decaduto l’interesse per questo settore. O si possiede giardini come i Tatti o è meglio avere una moquette? No, signori meglio entrare nelle case degli italiani con una trasmissione leggera, meglio far capire che si può fare qualcosa, anche se si è inesperti e con risultati non eccelsi. Senza “visioni estetiche”. Senza avere la presunzione di essere chi sa chi e fare chi sa cosa.
    Svegliatevi appassionati di giardini, l’Italia è un paese in cui la passione per il verde è = 0.
    Girate per le strade … persino le erbacce chiedono pietà!
    I giardini degli italiani sono trascurati..asfaltati..pieni di schifezze..e voi in un blog demolite una trasmissione che fa uno sforzo… La passione viene anche guardando….non solo leggendo…e si viene certamente sbagliando.
    Non si è e mai si sarà Vita Sackville-West, ma si può comprare una pianta e prendersene cura, un giardino puerile banale, un’accozzaglia di piante assurde anche se esteticamente BRUTTO è MEGLIO DI UNA MOQUETTE!
    L’idea che il giardinaggio è altro… è estetica…è di più, lasciatela da parte.
    Le dinamiche intrinseche del giardinaggio sono e saranno sempre estranee alla gente comune se non scenete dai vostri piedistalli se non smettete di dire: Se non ne capisci abbastanza non lo fare!
    E’ questo modo di pensare che ha permesso all’italia di diventare sciatta. Combattete contro l’italia sciatta e poi curatevi della finezza estetica e del giardino da rivista, qui ormai manca proprio l’abc.
    Ippolito Pizzetti che ho avuto la fortuna di avere come docente all’università…entrava nelle case con una rubrica che appassionava la gente…certo era letteratura… era un’altra cosa.
    Lo Cicero con questa trasmissione cerca di fare qualcosa di buono… riavvicina la gente estranea. Quella che non ne capisce un H ad un settore dimenticato. Non buttate nel rusco qualcosa solo, perchè a “voi” non serve.
    All’italia tutta serve.

    1. Inviterei i lettori del blog a non dare peso a questo commento in quanto evidente frutto di uno scherzo -che pur tuttavia ho pubblicato.
      Mi spiace, ma ti sei data la proverbiale zappa sui piedi: in coda al cumulo di contraddidizioni da apocalittico qualunquismo adolescenziale che hai scritto, la balla di avere avuto Pizzetti come insegnante ti scopre come a)spammer di CieloTV o SkyTV b)inguaribile goliardica annoiata c) una che alle lezioni dormiva.

      Grazie, comunque, mi sono molto divertita col tuo commento!

  6. Cara Lidia,
    il mio commento è un “cumulo di contraddidizioni da apocalittico qualunquismo adolescenziale”? Forse si o forse no. Tutto può dire tranne che sono bugiarda. Non le mando il mio cv, ma mi sono laureata e ho avuto veramente il grande piacere di avere come docente Ippolito Pizzetti. Una persona squisita lui, capace di toccare il cuore delle persone e la cui scomparsa non si rimpiange mai abbastanza.
    Se avesse la sventura di fare il mio lavoro saprebbe, quando sia triste vedere le persone “comuni” asfaltare tutto o comprare moquette.
    Saprebbe e vorrebbe vedere di meglio. Ma come può nascere di meglio se gli esperti o sedicenti tali suggeriscono moquette?
    La lascio conscia di non averla indotta a nessuna riflessione.

  7. Per avere avuto Pizzetti come insegnante dovresti avere almeno 60 anni e scrivi come un adolescente, persino usando quei tratti grafici tipici della chat (come i puntini di sospensione), con un linguaggio approssimativo e non certo di una persona matura o colta.

    Sinceramente non ho il tempo, e neanche più la voglia di rispondere a persone evidentemente incapaci di ogni logica, buone solo a esternare giudizi personali senza né capo né coda, frutto forse di spam o di noia.

    L’unico senso di dovere che sento è quello nei confronti dei miei lettori, i quali sono già ben in grado di fare le loro considerazioni su quanto hai scritto.

  8. Grazie,
    oltre che bugiarda anche non colta. Trovo il sua tracotanza lapidaria e un pò eccessiva.
    Una scrittura approssimativa……ohhh..questo si indubbiamente
    e se come sembra… le da conforto non credermi…..il sito è il suo.
    La lascio al suo comodo piedistallo….sempre più conscia di non averle instillato neppure un dubbio con il mio commento …”senza né capo né coda”,
    L’intellettuale signora…dovrebbe essere scomodo.. per sua natura…dovrebbe farsi domande … imporsi di sapersi confrontare con le realtà del mondo, per quanto esse siano disgustose o per quanto possano essere avulse dal proprio essere.
    Viva per i suoi lettori in un limbo di consensi e non si curi mai del resto del mondo ..
    è troppo sciatto e volgare.
    In fondo ad alcuni basta non guardare.

    1. “pò” con l’accento, dottoressa-allieva illustrissima?
      Sono stanca: stai abusando di questo spazio e della mia pazienza oltre che sbeffeggiando l’intelligenza mia e quella degli altri lettori.
      Se posterai un altro commento di questo tenore dovrò bannare il tuo IP, mi spiace.
      Tra l’altro la tua sintassi e l’uso approssimativo della lingua italiana mi danno sempre maggiori elementi a riprova che tu sia solo uno/una spammer stipendiato/a da Sky, che sta lanciando il rugby come sport di punta di stagione. Evidentemente che questo post si piazzi ai primi posti su Google con i termini di ricerca “Lo Cicero”, deve darvi fastidio.

      Aaah, no, scusa. Controllando ora il tuo IP ho visto da dove scrivi e ho capito che appartieni a quell'”areale” di CdG che ha sempre avuto a che lagnarsi della moderazione. Evidentemente hai trovato questo post e ti sei divertita un mondo a fare un po’ di battage sulla moquette. Io manco me li ricordo i vostri nik, per me siete tutte un gomitolo di scassapalle che del giardino non hanno mai capito una beneamatissima e che non hanno mai perso l’occasione di darsi arie da grandi esperte, infilando uno strafalcione dietro l’altro, facendo -come in questo caso- della maleducazione e dell’aggressione verbale la vostra unica misura.
      Parola mia, ma non avete davvero nient’altro da fare?

  9. Spammer? “areale” di CdG? controlli quello che vuole.. ..non so chi o cosa siano.
    Non capisco questo suo accanirsi nello sminuire ad ogni costo chi le scrive un commento.
    Il sito è suo e se vuole solo consensi…mi cancelli.
    Scrivo di getto…certamente male e non rileggo quello che scrivo, ma il mio nome è in chiaro. Vuole il mio titolo?
    Architetto.
    In fatto di maleducazione e volgarità poi…..si rilegga.

    1. Se se, evvabbè.
      Informazioni per la quarta C: la zona di lavoro è cambiata da Spina Nuova a Cerreto di Spoleto. Si prega di portare pranzo al sacco. Gradita maschera di Zorro e/o Topolino. Portate i vostri ditischi!

  10. Comunicazioni gratuite:
    Sono fra i tanti architetti di questo paese abilitato all’esercizio della professione.
    Io sono architetto.
    Esercito la libera professione. Non sono nessuno d’importante, cosa assai ovvia.
    Non ho la pretesa di essere nessuno. Io sono io.
    Sullo scrivere male non aggiungo altro.
    Solo: mea culpa mea maxima culpa.
    Scriva quello che vuole sul suo sito.
    In migliaia abbiamo avuto l’onore di avere come docente il suddetto.
    Se lo ritiene impossibile è affar suo.
    E’ stato docente per molti anni.
    Il suo corso di architettura del paesaggio non era un corso di letteratura…
    altrimenti …come ovvio…non sarei … quello che sono.

    La lascio definitivamente tra i suoi sbeffeggi.

    Con un invito ….che un raggio di sole la colga.
    E per questo vada… nella sua libreria, trovi Pollice verde e ..cerchi … Oziorrinco è morto…
    e lo legga.
    Chiuda il libro.
    Poi con calma…. tra una cosa e l’altra ..
    lo rilegga dal principio.

    1. Ecco, non m’importa molto della tua violenza verbale, della tua sconcertante ignoranza mista a presunzione. Mi secca che usi una persona dalla splendida mente come quella di Ippolito Pizzetti, nei tuoi ciechi tentativi di colpire (cosa poi, non s’è capito, né se ne capiscono le ragioni).
      Mi spiace, ma questo è veramente sprofondare nella scorrettezza e non lo accetto, neanche come puro scherzo di quell’annoiata persona che devi essere.

      Ti avviso che il tuo prossimo commento sarà cestinato e il tuo IP bannato.

      Con questo chiedo scusa ai miei lettori, alcuni dei quali mi hanno chiesto perché non mi sono difesa. ma li invito a riflettere che il concetto di difesa implica che ci sia stato un attacco, qui c’è solo un delirio di qualunquismo su cui trarre delle amare conclusioni.

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