Il razzismo, quello silente e subdolo

Stamane dal fruttivendolo, attendo in coda di pagare la mia spesa, prima di me una bella ragazza indiana che parlava un buon italiano senza accento, con un sacchetto di monetine. Coda affollata, lei deve pagare poco più di un euro un paio di buste di frutta e di lenticchie. La proprietaria e le dice di contare le monete con calma e di poggiarle vicino alla cassa, aggiungendo: “Io di te mi fido”.
Ho dato uno sguardo alla ragazza che ha fatto una smorfia e poi ha detto:”Grazie”.
Quando la ragazza ha finito non le ha neanche avvicinato le buste. Avrei voluto avere le mani libere per allungare io la mano e afferrare la busta di lenticchie, troppo lontana per lei, che cercava di avvicinarla dimendando le dita.
Ho poi velocemente elaborato un pensiero sommario e generalizzato, generato da un moto di rabbia, ma forse non del tutto sbagliato: “L’umanità si divide in due categorie: quelli che si fidano di tutti e quelli che non si fidano di nessuno”.
Per i secondi, che dio (o chi ne fa le veci) abbia pietà.

Quattro concorsi e un festival del paesaggio (dal 17 al 19 maggio, a Roma)

Sembra promettetente questo evento fieristico. Spero di ricevere i commenti dei lettori romani

Festival del Verde e del Paesaggio
Dal 17 al 19 maggio 2013
Parco Pensile – Auditorium Parco della Musica – Roma

Il verde in tutte le sue declinazioni: non solo architettura del paesaggio e dei giardini, ma anche giardinaggio, vivaismo, manutenzione del verde, letture tematiche, concerti, e poi ancora concorsi amatoriali e per addetti ai lavori, attività ludiche dedicate alla cura e al decoro degli esterni.

Ideata da Gaia Flavia Zadra, la manifestazione intende sfatare i più classici luoghi comuni sul verde.
L’offerta è ampissima: si parte dall’aspetto progettuale con la mostra “Follie d’Autore”, curata da Franco Zagari, in cui sei autori sono chiamati a ideare e realizzare, in piena libertà creativa, sei installazioni di paesaggio.

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Si prosegue con i due concorsi di paesaggio:
Avventure Creative, destinato ad architetti paesaggisti per l’allestimento di giardini temporanei. La commissione per la selezione dei progetti è presieduta da Fabio Di Carlo.
Balconi per Roma, concorso nazionale destinato agli under 30, per la selezione di nove proposte sperimentali di balconi in città. La commissione per la selezione dei progetti è presieduta da Franco Panzini.

… e uno letterario: Racconto breve sotto le foglie, due cartelle per raccontare il proprio giardino interiore.

Una sezione a parte é dedicata ai giardini applicati: veri giardini realizzati da chi per mestiere fa la manutenzione del verde.
Mostra mercato e presentazioni, incontri, iniziative dedicate ai bambini, corsi pratici di giardinaggio, istallazioni di artisti, performance musicali.

INFO: Auditorium Parco della Musica – Via Piero de Coubertin Roma – Dalle ore 10 alle ore 20,30 Ingresso euro 10,00

Festival Del Verde e del Paesaggio

Follie d’Autore

Concorso Avventure creative

Concorso Balconi per Roma

Concorso Racconto breve

Seconda giornata Internazionale del Fascino delle Piante

SPOSTAMENTO DATA
IL PARCO NARRATO, passeggiata d’autore a Villa Olmo con Parolario e Ortofloricola.

l’incontro previsto per sabato 18 maggio è stato spostato al
7 settembre alle 16 nell’ambito di Parolario
il programma rimane invariato


Parolario
Parolario

Sabato 18 maggio Seconda giornata Internazionale del Fascino delle Piante

Ore 10 – Villa OLMO : Il parco narrato
Parolario e Ortofloricola Comense
invitano a una visita guidata al parco di Villa Olmo (Como), a cura di Emilio Trabella.

Ispirandosi al libro per bambini Un lago di Storie (Carthusia edizioni) , un gruppo di alunni del laboratorio della classe Quinta B della Scuola elementare F. Corridoni di Como, accompagnati dalla maestra Mira Bianchi, presenteranno, alla base di 7 alberi del parco da loro scelti, i racconti poetici raccolti nel libretto ‘SfogliAMOilparco’ e metteranno a dimora i relativi cartellini con il nome di ciascuna pianta.

Ritrovo all’ingresso principale del parco
Contributo di partecipazione € 5 per gli adulti

Si ringraziano per la collaborazione Camera di Commercio di Como e GEV Comune di Como

In caso di maltempo la visita sarà rinviata a data da definirsi
Prenotazione obbligatoria a info@parolario.it tel +39.031.301037

Blossomzine

Blossomzine
Blossomzine

I più accorti e gli adepti di Facebook avranno avuto la notizia della nascita di una rivista online diretta da Dana Frigerio, titolata Blossomzine . E’ gratuita e consultabile online presso il sito che vi ho linkato. E’ molto fashion-trendy-lifestyle, un po’ distante dalle tematiche di Giardinaggio Irregolare, ma è stata fatta davvero bene e con grande amore e partecipazione di tante persone che vi hanno lavorato prestando la propria opera per il piacere di farlo. In ultima pagina c’è una intervista anche a muà, se qualcuno vuole darci un’occhiata.
Devo dire che tutte le persone della redazione sono state simpaticissime e si sono rivelate amichevoli, aperte, generose. Sapete, tra i blogger c’è sempre un po’ di competizione per i primi posti del ranking, ma per questo progetto si è lavorato insieme, e di tutte le cose che mi piacciono di Blossomzine, questa è quella che ho apprezzato di più.
Dateci un’occhiata, è una rivista fresca, con belle foto, con un occhio alla domesticità country e shabby, ma senza cadere nel dolciastro e svenevole. Ci sono notizie e informazioni sul giardino. C’è un bell’articolo sull’orto medievale.
Su Facebook potete cliccare il fatidico “mi piace”, o sfogliare la pagina delle foto e leggere l’intero magazine.

Di sotto vi metto una foto mia che è stata utilizzata per il magazine.

Una mia foto sul primo numero di Blossomzine
Una mia foto sul primo numero di Blossomzine

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Come faremmo senza Wikipedia? C’è poco da dire: Wikipedia è una delle cose davvero utili che ci ha portato il web 2.0 .
Pur con i suoi enormi meriti, è molto lontana da un livello qualitatativo neanche prossimo all’accettabile. Ottima per sapere in che anno è stato girato un film, il doppiatore di questo o quello, chi viene prima se re Giorgio o la regina Vittoria, in che periodo esatto c’è stato il minimo di maunder, chi era Maunder e chi era Stardivari, a che famiglia botanica appartiene l’acero e dove si trova la Val di Fiemme.
Ma…però…Che pena certe voci, magari abbondanti, ridondanti perfino, zeppe di dati, di informazioni, di link, di bibliografia. Ma complemetamente sterili per quanto riguarda la critica. Certo, Wikipedia si vuole mantenere super partes : che pretesa assurda. Nulla e nessuno è super partes, il semplice fatto di dichiararsi neutrale è una presa di posizione.

Veniamo ad uno dei dogmi di Wilipedia, “Non utilizzare materiale protetto da copyright”. Ok, vuoi dire “non copiare pedissequamente”. Ma non utilizzare materiale protetto da copyright tout court significa non utilizzare la cultura che la società ti ha messo a disposizione. E che ne è dell’Uomo senza la cultura sociale? Secondo Wikipedia nasco già con dentro tutte le informazioni che mi servono su fiori e giardini? Non posso usare nessun libro, perchè è un materiale protetto da copyright, anzi no! posso usare tutti i libri il cui autore sia morto da almeno 70 anni! Allora posso citare Omero? Magari che sì, ma non posso citare Giubbini (lunga vita) e neanche Pizzetti (onore alle ceneri).
Allora ricapitolando: non posso usare la cultura sociale, non posso usare idee e pensieri di persone vive, cosa rimane? le mie opinioni? NOOOOO! perchè Wikipedia se hai un’opinione non te l’accetta. Allora perchè accetta la critica di Tullio Kezich? Mica è morto da settant’anni. Epperchè Tullio Kezich era Tullio Kezich, io non sono un cazzo di nessuno e quindi la mia opinione non ha l’imprimatur di validità che è richiesto da Wikipedia.
Aaaah, ecco.

Allora diciamo così: se uno è dotato di capacità critica e di indole riflessiva, ha buone capacità espressive e vuole inserire una critica ragionata su un filosofo, un film, un musicista, DEVE ricorrere alla critica più o meno storicizzata, citando ovviamente la fonte. Altrimenti, puoi essere il più grande esperto di quella materia, ma la fonte non puoi essere tu, a meno che non abbia scritto qualche pubblicazione in proposito (e preferibilmente tu sia già morto da settant’anni).
Se -mettiamo- sei Gianni Togni, e sulla tua pagina c’è scritto che sei nato a Serra san Bruno, tu vai e dici, no, sono romano de Roma. Wikipedia sicuro ti dice che non hai messo la fonte. Ti verrebbe da dire: “Ché, porto la mamma per testimone?”.
Poniamo il caso realmente accaduto di Layhawke, in cui qualcuno dotato di buon occhio ha scritto che il falco non era un falco, ma una poiana codarossa. Wikipedia gli ha scritto: “questa voce è senza fonte”.
Alla faccia di Socrate! La capacità di osservazione non conta più?

Ma la piaga peggiore di Wikipedia non sono le sue regole rigide, che se l’hanno privata di spessore e capacità critica e di osservazione, la mantengono al riparo da sciacallaggi, rampantismi e ego ipertrofici: la piaga peggiore è il wikipediano.
Il wikipediano non esprime mai un suo pensiero, è ovvio, ma ha una infinita gamma di citazioni d’autore buone per tutte le occasioni.
Conosce la grammatica latina ma è più carente sulla letteratura latina, che per lui è solo una buona scusa per usare parole un po’ strane. Il wikipediano non risponde se lo chiami, diciamo che è come il centralino di un istituto di credito: un muro di gomma.
Si esprime non a parole sue ma attraverso l’uso di link che rimandano a fonti attendibili. Alla domanda “Come va?” potrebbe avere un attacco di panico per l’incapacità di formulare una risposta.
Cosa peggiore di tutte, il wikipediano ha un’età media molto bassa, ciò determina un’inflazione di voci sulle saghe televisive, sui cartoni animati, sui videogiochi, e un abbandono totale di quelle precipue di una enciclopedia, cioè attinenti alla geografia, alla storia, alle arti, alle scienze.
Naturalmente anche in voci come Assassin’s Creed o IG2 troverete gli stessi difetti: nessuna capacità d’osservazione o speculativa viene messa in gioco.

Drammaticamente l’attegiamento wikipediano si è trasferito (come d’obbligo) nella vita sociale. Perciò nelle discussioni comuni vengono pretese citazioni e “dati di fatto”, non già nella migliore tradizione del giornalismo britannico, ma nella sconfitta totale del gioco di induzione-deduzione che è lo splendore della mente umana e che non è stato replicato da nessuna intelligenza artificiale.

La mia triste conclusione è che Wikipedia è esattamente ciò che dice Nonciclopedia, cioè una parodia di una enciclopedia.
Fosse solo questo, lo accetteremmo, ma Wikipedia ha diffuso una sorta di dogmatismo culturale, una muraglia di ottusità derivata dalla disabitudine all’elaborazione propria e al ragionamento logico, un disinteresse per i libri scientifici e tecnici, e ovviamente per le enciclopedie vere.
Prendiamo la magnifica Enciclopedia del Novecento. Intanto l’opera non porta che poche voci, ma molto approfondite: anche la scelta di tali voci è una presa di posizione, una capacità di discernimento. Inoltre le voci sono dei temi, come “universo” o “illustrazione”, “kitsch”. Non ci sono persoggi storici, ma le tematiche che hanno permeato la cultura novecentesca.
E se uno volesse sapere perchè mai a Poussin gli è saltato in mente di dipingere a quella maniera, certo non troverà la spiegazione su Wikipedia, ma dovrà cercare in un libro di storia dell’arte o magari sfogliare Le Muse.

Per approfondire. Ma cosa ti devi approfondire? La cultura da Wikipedia è un sapere che non arriva neanche ad essere dottorale o nozionistico, ma unicamente compilativo, cioè la negazione del sapere.
Sapere, non a caso è corrispondente di sapere (nel senso di “avere sapore di”). Perchè per sapere una cosa bisogna conoscerne il sapore, averla assaggiata.

Il wikipediano mangia col sale di farmacia.

Dall’11 maggio rose su rose

Rosa 'Florence Delattre'
Rosa ‘Florence Delattre’
Ho ricevuto un lungo e molto articolato comunicato per una serie di eventi incentrati sulle rose, che si terranno a Serramazzoni.
La lunghezza del comunicato mi ha sconfortata. Ai rodofili più accaniti lascio il piacere di individuare uno o più eventi, che partiranno dall’11 maggio, che possano fare al caso loro.
Per scaricare il programma clicca qui: programma Serramazzoni città delle rose