Il mio blog è cancerogeno

Attenzione visitatori di Giardinaggio Irregolare! Sappiate che questo blog è cancerogeno! Se leggete questo blog danneggiate in modo permanente la natura, l’ecosistema, la falda acquifera e probabilmente contribuite all’estinzione di una quantità imprecisata di specie animali e vegetali ogni tot secondi.
Potete anzi correre il rischio di ammalarvi voi stessi di cancro a causa delle emissioni di questo blog, perciò vi raccomandiamo caldamente di piantare almeno tre o quattro alberi intorno a voi solo per proteggervi dall’immensa quantità di radiazioni e inquinamento prodotte da Giardinaggio Irregolare.
In particolar modo piantate degli alberi di cornetti rossi, di gesti dell’ombrello, di toccatine agli zebedei, palpatine di gobba, corna assortite e ogni albero apotropaico che conosciate.

Dovete infatti sapere che questo blog inquina nel seguente, statisticamente calcolato, scientificamente esatto, assolutamente incontrovertibile, immondo modo:

Quanta CO2 produce il mio blog?
Secondo il Dr. Alexander Wissner-Gross, attivista ambientale e fisico di Harvard, un sito web produce una media di circa 0,02 g di CO2 per ogni visita. Assumendo 15.000 pagine visite al mese, questo si traduce in 3,6 kg di CO2 l’anno. Questa produzione è legata soprattutto al funzionamento dei server.
Quanta CO2 viene assorbita da un albero?
Dipende da diversi fattori, ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) calcola che un albero assorba ogni anno in media circa 10kg di CO2. Noi consideriamo prudentemente 5kg l’anno per ogni albero.

E’ da parecchio tempo che circola, soprattutto tra i blog “verdi” (una delle parole da mettere al bando per i prossimi decenni) questa assurda moda di piazzarsi l’iconcina “il mio blog è a impatto zero”. Per un albero piantato, il tuo blog è a impatto zero. Impatto emotivo, ideale, forse, non certo ambientale.

Blogger “verdi” di tutto il mondo, ribellatevi! Ma non capite che vi stanno infinocchiando per bene? Che questa deriva dell’impatto zero è solo una trovata a scopi pubblicitari per finanziare produzione commerciale, e quindi l’immissione sul mercato di oggetti (spesso inutili) che generano materialmente dei rifiuti solidi, direttamente e indirettamente con il trasporto e gli imballaggi?

Altro che impatto zero! Il sito da cui proviene questa iniziativa, che non cito per un senso di disgustata pietà, è uno dei tanti contenitori che raccolgono pubblicità e offerte di discount e catene commerciali.Un sito che ha come sottotitolo “volantini”. Azz, la carta è ciò che dovremmo risparmiare di più, il materiale in assoluto più ingombrante nelle discariche.
L’avranno piantato il loro albero per abbattere le loro emissioni di carbonio?

E le attività commerciali presentate e promosse, per “ripagare” l’ambiente di quanto gli hanno tolto, dovrebbero piantare querce da adesso fino al prossimo millennio su una superficie equivalente a tre volte la Luna.
Quindi per favore che stessero zitti e non inviassero mail tediose a chi cerca di lavorare gratis per una seria crescita della cultura dell’ambiente e del giardino italiano.

Quello che dispiace non è tanto questa forma di phishing, ormai diffusissima, ma l’ipocrisia soggiacente a questa iniziativa il cui effettivo valore ambientale è tutto da stabilire. E non solo, è triste vedere come molti blogger “verdi” ci cadano, per mancanza di conoscenze (allora sì che siamo in buone mani!), o solo per essere meglio indicizzati dai motori di ricerca (in questo caso gli auguro di vivere a lungo con la loro falsità, il loro rampantismo e il loro prono conformismo).

In ogni caso immagino che i “blogger verdi” -se parlano di ambiente, avranno un giardino dal quale attingere le proprie esperienze (a parte quei blog che catturano le immagini da internet e ci montano su inutili stupidaggini ben confezionate), perciò è lecito aspettarsi da tali persone che possiedano già degli alberi, e che i loro blog possano considerarsi “assolti” dal marchio d’infamia d’emissione di CO2 già in partenza.

Da ultimo vorrei aggiungere che se i server stanno accesi, non è certo per far un favore a me e a tutti i coglioni che abbiamo un blog, ma per far funzionare il mercato della pubblicità e delle vendite on-line, cioè esattamente ciò che “vende” il sito promotore dell’iniziativa.

E’ ora che qualcuno la vada a fare in culo. Io esco a fare un po’ di foto.

17 pensieri riguardo “Il mio blog è cancerogeno

    1. Può essere (non ne sono sicura), ma il registro è discorsivo. Quindi “abbiamo” al posto di “hanno” è indicato e credo preferibile. Inoltre con “abbiamo” non ho voluto escludermi dal novero dei coglioni. Mi sarebbe sembrato di cattivo gusto.

  1. Ma davvero c’è gente che ci crede? Non è uno scherzo?!?!? Quando ho letto “blog verde” non ho potuto non ridere e ho pensato al mio blog: anche il mio è verde, certo, è suo il colore primario: sfondo verde, link verdi, immagine di intestazione sul verde… più blog verde di così!

    1. Vero! e il mio ha i fiori di ciliegio!
      Certo che c’è la fila di gente che aspetta solo un prossimo qualunque da turlupinare…

  2. Riporto, pensando di non recare danno, un commento di un altro sito relativo a questo “progetto verde” dalle tinte un po’ ambigue

    “Concludiamo con delle considerazioni sulla recente moda ambientalista “pro-albero” a tutti i costi, citando due siti che utilizzano la potente identità di richiamo dell’albero per promuovere attività commerciali e di vendita. Via e-mail abbiamo ricevuto da entrambi i siti proposte di pubblicazione di articoli sul nostro sito. La prima aveva come oggetto la frase “Segnalazione iniziativa ecologica” ed è stata inviata dalla dipendente di un sito evidentemente commerciale dal nome “doveconviene.it”, che pubblicizza volantini di note catene di vendita. Il link che ci hanno inviato si apre su una pagina che invita a parlare del progetto che promette di piantare un albero per ogni blog che scrive un articolo sull’iniziativa…..mi sembra chiaro quale sia il ritorno del sito.

  3. Questo è il primo blog che trovo che abbia un’opinione critica sull’iniziativa. Purtroppo credo che l’idea di fare una cosa bella (in fondo la fantasia che davvero qualcuno pianti un albero per noi è piacevole e fa sentire a posto nei confronti dell’ambiente) senza fare fatica (questa componente non è da poco) abbia accecato molte persone. Sinceramente, quando sono andata a vedere chi la promuovesse ho già storto il naso: se da Esselunga non vado a fare la spesa da anni per ragioni ben precise, perchè dovrei collaborare a divulgarne le offerte?
    Sarebbe più bello se ciascuno piantasse davvero il proprio albero da sè, ammesso di saperlo fare e di sapere anche dove è possibile.
    Io tengo le ie piante sul terrazzo e son contenta così: non sarà altrettanto poetico, certo, ma la fotosintesi è sempre fotosintesi.

    1. Grazie Siderea, purtroppo trovo blog anche molto ben fatti e di buoni contenuti che si vantano del marchio “Doveticonviene” con l’alberetto e la scritta “CO2 neutral”. E’ molto demoralizzante

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